antonio di fazio

DOPO SOLI 8 MESI, ESCE DAL CARCERE ANTONIO DI FAZIO, L'IMPRENDITORE NARCOTIZZAVA E STUPRAVA LE RAGAZZE A MILANO: ANDRA' IN UNA COMUNITA' DI RECUPERO - PER I GIUDICI SI E' "ATTENUATO IL PERICOLO DI RICADUTA IN DELITTI SIMILI, AVENDO EGLI PRESO COSCIENZA DELLA ESTREMA GRAVITÀ DELLE CONDOTTE TENUTE" - I MAGISTRATI FANNO RIFERIMENTO ANCHE A UN TENTATIVO DI SUICIDIO DA PARTE DI DI FAZIO MA AGLI ATTI C'E' UN DOCUMENTO IN CUI LO STESSO IMPRENDITORE SMENTISCE QUALSIASI INTENTO AUTODISTRUTTIVO: "NEGO DI AVER POSTO IN ESSERE UN GESTO SUICIDARIO" - LE RELAZIONI DEGLI PSICOLOGI DESCRIVONO DI FAZIO COME UN…

Gianluigi Nuzzi per "la Stampa"

 

antonio di fazio

Il predatore sessuale esce dal carcere perché, tra l'altro, ha provato a uccidersi ma lo stesso nega di aver mai voluto suicidarsi. Accade anche questo nelle storie che a Milano si intrecciano sui diversi molestatori seriali che agiscono con l'uso di droghe e farmaci per colpire le vittime, riducendole a bambole di pezza prive di difese e, l'indomani, di memoria. Dopo Alberto Genovese, che aveva illuminato le cronache con gli scempi a Terrazza Sentimento, anche Antonio Di Fazio, l'imprenditore farmaceutico accusato di abusi sessuali su sei donne narcotizzandole in casa con benzodiazepine, finisce ai domiciliari nelle comunità terapeutiche Crest. Ma la scelta solleva le critiche delle parti offese.

 

«FORTE LEGAME CON IL FIGLIO»

Il gip di Milano Anna Magelli ha fatto uscire Di Fazio dal carcere di San Vittore per un percorso curativo in una clinica specializzata, su parere favorevole della procura. Ma è giusto che dopo otto mesi quest' uomo debba lasciare il carcere, seppure abbia al polso un braccialetto elettronico per impedirne la fuga?

antonio di fazio

 

La decisione spetta ovviamente ai giudici e va rispettata ma ha suscitato non poca sorpresa che tra i motivi a sostegno della decisione abbia pesato il «forte legame con il figlio che lo avrebbe fatto desistere dal serio tentativo suicidario per impiccagione intentato il 29 settembre scorso».

 

In particolare, il giudice valorizza il percorso psicoterapeutico avviato perché, scrive, «lo ha portato a prendere coscienza della estrema gravità delle condotte tenute e delle conseguenze della sua carcerazione che possono essere determinate a pregiudizio dell'equilibrio emotivo e psicologico del figlio minore; presa di coscienza che lo ha condotto a un certo punto ad intentare un serio tentativo di suicidio per impiccagione, il che porta a ritenere il pericolo di ricaduta in delitti della stessa natura come apprezzabilmente attenuato».

 

antonio di fazio

Agli atti però si trova un documento che sembra smentire l'episodio stesso. È una dichiarazione, su carta intestata dell'ufficio di polizia giudiziaria della penitenziaria del carcere, davanti al vice sovrintendente Daniele Zago, firmata dallo stesso Di Fazio, risalente al primo pomeriggio del 30 settembre, ovvero il giorno dopo il presunto drammatico episodio.

 

L'imprenditore nega con forza qualsiasi intento autodistruttivo: «Come già riferito al comandante, nego di aver posto in essere un gesto suicidario e altresì alla visita effettuata dal medico al locale pronto soccorso non ho riferito di averlo posto. Ho solo detto che avevo un umore deflesso che mi portava ad avere una condizione psicologica molto fragile ed altresì che questa condizione mi portava ad avere frequenti pianti. Né ieri né mai durante la mia fase processuale ho pensato di suicidarmi o farmi del male. Probabilmente una frase da me pronunciata al medico è stata male interpretata. Non ho manifestato intenti suicidari».

 

I PUNTI DA CHIARIRE

antonio di fazio

Ma allora cosa è accaduto? In attesa dell'udienza del rito abbreviato emergono anche altri punti da chiarire. Nella richiesta di mandare il loro assistito in comunità, i difensori del Di Fazio sottolineano anche che tale scelta andrebbe a completare il processo che lo ha portato a una rilettura critica della propria personalità e delle proprie problematiche. E su questo pare che ancora una parte significativa del percorso vada di certo compiuta.

 

Basta rileggere le relazioni all'autorità giudiziaria degli psicologi sugli incontri recenti con il figlio in cui, oltre a momenti di apprezzato recupero della genitorialità, si evidenziano atteggiamenti che tanto ricordano il passato quando Di Fazio per l'accusa si imponeva sulle donne abusate.

 

antonio di fazio 2

«Non sono mancate però le descrizioni sensazionalistiche di eventi occorsi in carcere (aggressioni tra detenuti, malesseri propri e dei suoi compagni, condizioni igienico-sanitarie estreme) - si legge ne documento - e le narrazioni di rapporti quotidiani improntati su un registro poco credibile di grandiosità (intimità e complicità con le guardie carcerarie; attività di aiuto, sostegno e guida a detenuti descritti come totalmente inetti; supervisione e formazione da parte sua del personale medico del carcere incompetente in materia di farmaci e terapie; "proposte di matrimonio" da parte di varie donne tra un'udienza e l'altra).

 

ANTONIO DI FAZIO

Si è notata, soprattutto nel terzo incontro, l'intrusione di temi incongrui e non pertinenti alla relazione padre-figlio (dettagli su questioni finanziarie e lavorative, inutili risvolti mediatici, vicende investigative e processuali, personaggi famosi citati fuori luogo, rapporti confidenziali e poco credibili con donne influenti che lo circondano in questo periodo) che attengono ancora una volta al proprio registro di funzionamento. Talvolta le figure femminili sono apparse svalutate: «Solo P. è stata una donna con la D maiuscola... con tutte le altre (fidanzate) ci laviamo i pavimenti...».

 

ANTONIO DI FAZIO.

Per queste vicende, la scelta di far uscire Di Fazio dal carcere provoca l'indignazione di alcune parti offese e dei loro difensori. C'è chi sta valutando se partecipare ancora al dibattimento, chi invece ha trovato insuperabile la serie di menzogne rifilate dal Di Fazio persino nell'interrogatorio del dicembre scorso quando, ad esempio, affermava che Chiara, l'ultima vittima, studentessa alla Bocconi, si era avvicinata a lui con l'intento di baciarlo: «C'era uno stato di ebbrezza molto elevato in quel momento perché erano già partiti due giri pesanti di, ripeto, spritz Campari e Tanqueray ed una bottiglia di Amarone della Valpolicella». Peccato che gli esami sull'alcolemia della ragazza al pronto soccorso fossero incompatibili con quegli alcolici, mentre le benzodiazepine erano a livello assai superiore al grado di tossicità.

BROMAZEPAM

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!