DOVE ANDIAMO IN VACANZA QUESTA ESTATE? IN UN EREMO – SONO 37MILA GLI ITALIANI CHE A HOTEL E CAMPEGGI PREFERISCONO I CONVENTI SENZA TECNOLOGIA - "VENGONO QUASSÙ PER RITROVARE IL CONTATTO CON LA NATURA E CON SE STESSI E CHIEDONO O UN PERIODO IN SOLITUDINE O L'ACCOMPAGNAMENTO SPIRITUALE DEI FRATI"
Giacomo Galeazzi e Andrea Tornielli per la Stampa
«Ogni estate scelgo un eremo diverso. Sette giorni senza smartphone né stress». Roberto Franchi, ingegnere genovese di una multinazionale dell' elettronica, è uno dei 37 mila italiani che per le imminenti ferie, invece di prenotare in alberghi o campeggi, bussano alla porta di un convento o di un eremo.
«L' obiettivo è staccare dalla routine quotidiana», precisa.
A Coredo, tra meleti, castelli e laghi delle Dolomiti trentine, il santuario di San Romedio, affacciato sulla Val di Non, mette a disposizione da tre anni otto posti in foresteria su iniziativa di padre Fabio Scarsato. «Vengono quassù per ritrovare il contatto con la natura e con se stessi - spiegano a San Romedio -. Sono spinti da motivazioni differenti e chiedono o un periodo in solitudine o l' accompagnamento spirituale dei frati.
Possono immergersi nel silenzio dell' eremo o essere accompagnati attraverso colloqui e meditazioni». Un' iniziativa, estesa dall' attuale priore del santuario padre Giorgio Silvestri, utile anche a sostenere i costi di mantenimento di un edificio secolare e che nella condivisione degli spazi sacri comuni consente ai pellegrini «un confronto interiore sul modello del Cammino di Santiago di Compostela».
Niente mail né telefonate Le case religiose in Italia offrono per l' estate ai turisti 123 mila posti letto in 1600 strutture. Zero telefonate, web ed e-mail. Dai sentieri della fede sui Monti Sibillini ai rifugi delle congregazioni religiose. Liste di attesa nelle centinaia di certose e conventi che aprono i battenti ai forestieri, come negli eremi di Sant' Alberico a Verghereto, in provincia di Forlì e Cesena, alla Verna e Camaldoli vicino Arezzo, a Sant' Ilarione a San Nicola di Caulonia in Calabria. Luca Cardinali e sua moglie Ilenia, entrambi impiegati in un' azienda metalmeccanica di Ancona, hanno preferito le ferie in monastero «agli hotel affollati e caotici». Raccontano di come lo scorso agosto le loro due figlie adolescenti Melissa e Letizia abbiano animatamente protestato alla richiesta di lasciare a casa telefonini e tablet ma poi siano tornate «contente e rilassate» dalle ferie in due conventi immersi nel verde lungo la Via Francigena.
«Tutti abbiamo bisogno di un tempo utile per ritemprare le forze del corpo e dello spirito approfondendo il cammino spirituale», ha ricordato Papa Francesco evidenziando l' importanza di «riflettere sull' importanza di staccarci dalle cose mondane per compiere un cammino verso l' alto». Le vacanze, quindi, come «occasione di rigenerazione umana e spirituale».
EREMO SAN ALBERICO EMILIA ROMAGNA
Secondo gli ultimi dati dell' Aori, l' associazione dell' ospitalità religiosa, è il costante aumento il numero di italiani che chiede ospitalità estiva in ogni regione alle strutture specializzate nell' accoglienza di singole persone, famiglie e gruppi di ispirazione cristiana. In numeri assoluti la provincia di Roma è da sempre la meta principale, ma il desiderio di luoghi dove ritrovarsi nella spiritualità o fermarsi semplicemente a riflettere rende più ambite in percentuale le strutture della provincia di Bolzano, seguita da Trento, Firenze, Brescia, Livorno, La Spezia, Torino e, solo ottava, la capitale.
Le statistiche fotografano la riscoperta e il fiorire di cammini e itinerari della fede, in controtendenza rispetto ad una vita sempre più nevrotica e iperconnessa.
SANTUARIO SAN ROMEDIO VAL DI NON
Un' ospitalità offerta come ambientazione ideale per un percorso interiore in risposta alle esigenze del turista che nell' accoglienza religiosa cerca semplicità, familiarità e costi adeguati. In provincia di Siena nella roccaforte medievale di Sarteano, campagna tra Val d' Orcia e Val di Chiana, l' abbazia di Spineto ha trasferito il proprio motto («I nostri silenzi aiutano a pensare») all' ospitalità tramandata dall' ordine Vallombrosano di regola benedettina. «I gruppi che arrivano hanno bisogno di raccoglimento - precisano all' abbazia -. Cinque anni fa sono venuti anche Enrico Letta e i ministri del suo governo per alcuni giorni di ritiro. Le giornate sono scandite da momenti di interiorità e spiritualità. Meditando e rallentando il ritmo qui si riscopre una quotidianità più semplice e umano».
Lontano dal frastuono L' offerta religiosa nazionale può contare su «oltre 1.500 santuari, 30 mila chiese, 700 musei diocesani, migliaia di monasteri e conventi», documenta l' Isnart, l' istituto di ricerche turistiche. Bernabò Bocca è il presidente di Federalberghi dal 2000, anno del Grande Giubileo. L' associazione di categoria degli albergatori ha fatto studiare i flussi del turismo religioso. «Molti pellegrini vengono ospitati in strutture ricettive della Chiesa e nelle foresterie degli ordini religiosi - osserva Bocca -.
Nelle centinaia di destinazioni interne del turismo religioso, l' unica eccezione a questa regola è costituita dalle località più richieste dove la concentrazione di visitatori è così alta da ricadere anche sui normali hotel. A San Giovanni Rotondo, per esempio, i pellegrinaggi sono talmente frequenti e affollati che riempiono tutte le strutture ricettive del territorio, sia religiose sia laiche».
Più di mezzo secolo dopo rimangono attualissime le parole pronunciate da Paolo VI a Nazaret nel 1964: «Oh se rinascesse in noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile e indispensabile dello spirito: mentre siamo storditi da tanti frastuoni, rumori e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa vita del nostro tempo».