oligarchi russi vladimir putin

DOVE NON ARRIVA LO ZAR, ARRIVANO I SOLDI – LA PANDEMIA HA MESSO IN LUCE L’INADEGUATEZZA DEL SISTEMA SANITARIO RUSSO SOPRATTUTTO LONTANO DA MOSCA: PROPRIO LÌ, DOVE LE PERSONE SI SENTONO ABBANDONATE, SONO ENTRATI IN AZIONE GLI OLIGARCHI CHE HANNO DETTATO LEGGE NON SOLO FACENDO PIOVERE SOLDI E AIUTI A CASCATA, MA ORDINANDO AI GOVERNATORI REGIONALI DI PROCEDERE CON IL LOCKDOWN – MA NON È DI CERTO PER BENEFICENZA…

DAGONEWS

 

vladimir putin

Quando la pandemia di coronavirus ha preso piede in Russia, Aleksei A. Mordashov, magnate dell’acciaio, ha chiamato quattro governatori regionali e li ha esortati a chiudere le città in cui fa affari. Per Andrei A. Guryev, rampollo di un impero di fertilizzanti, limitare il viaggio in due città artiche di 80.000 persone dove gestisce una miniera di fosfato è stato ancora più facile visto che la sua compagnia possiede l'aeroporto e la stazione sciistica che attira gli estranei. «Li abbiamo messi in lockdown – ha detto Guryev - La decisione è stata solo nostra».

putin visita ospedale pazienti covid19 9

 

Ci sono due elementi inconfutabili di questa pandemia in Russia: da una parte l’inadeguatezza del sistema sanitario, dall’altra il fondamentale contributo che gli oligarchi stanno dando in quelle regione e in quelle città dove hanno i loro interessi commerciali.

 

oligarchi russi 2

Se infatti l’avvento di Putin ha trasformato gli oligarchi in ricconi dipendenti del Cremlino, ora la crisi del coronavirus rappresenta per loro una svolta: la più grande minaccia economica degli ultimi decenni unita all’enorme stress al quale è sottoposto lo Stato può trasformarsi per loro in un’enorme ricchezza. Un’opportunità che non si stanno lasciando sfuggire diventando figure centrali in quelle cittadine che controllano con le loro industrie.

 

La Russia ha riportato oltre 177.000 casi di coronavirus e oltre 1.600 morti. Circa la metà dei casi è a Mosca, il che suggerisce che il resto del paese è ancora nelle prime fasi della pandemia. E se Mosca può tentare di affrontare una pandemia, fuori dalla Capitale è un disastro. Ed è in quel vuoto lasciato dallo stato e dal sistema sanitario che molti oligarchi stanno lavorando distribuendo milioni di dollari, acquistando materiale sanitario,, sollecitando al contempo le autorità regionali che si muovono lentamente ad agire con maggiore determinazione.

 

oligarchi russi 1

Un processo che sta rivelando le debolezze dello stato russo e quanto il sistema di governance di Putin si basi ancora su alleanze con i potenti oligarchi che grazie alle loro enormi ricchezze sono gli unici destinati a sopravvivere alla pandemia, accrescendo la loro influenza.

 

«Stiamo lavorando per quelle persone che le misure dello stato non hanno raggiunto» ha detto Lyudmila A. Guseva, che sta aiutando a mettere in atto alcuni degli interventi di soccorso del colosso siderurgico di Mordashov, Severstal.

oleg v. deripaska e vladimir putin 1

 

Oleg V. Deripaska, il magnate del metallo colpito dalle sanzioni americane nel 2018, sta pagando per la costruzione di tre centri con 160 letti per combattere il coronavirus in Siberia. Gennady N. Timchenko, uno stretto collaboratore di Putin, anch'egli soggetto a sanzioni, ha dichiarato che spenderà 17 milioni di dollari per sostenere enti di beneficenza e acquistare ventilatori, scanner e dispositivi di protezione individuale per gli ospedali russi. Vladimir O. Potanin, l'uomo più ricco della Russia e il suo gigante minerario Nornickel, hanno stanziato circa 150 milioni di dollari per la lotta contro il coronavirus.

 

andrei a. guryev e vladimir putin

E Mordashov ha aiutato a progettare il lockdown di Cherepovets, una città di oltre 300.000 persone, dove un abitante in età lavorativa su quattro è impiegato all’acciaieria Severstal.

 

Severstal ha fornito maschere alla polizia, ha consegnato unità abitative mobili per la quarantena, ha reclutato dipendenti della compagnia per unirsi alle pattuglie della polizia e ha usato i suoi ingegneri per progettare un software per monitorare che si rispettasse la quarantena.

 

gennady n. timchenko e vladimir putin

Finora le misure di soccorso del Cremlino hanno offerto scarso aiuto alle persone senza lavoro, suscitando un crescente malcontento. Ma a Cherepovets, Severstal ha organizzato il proprio intervento di soccorso di emergenza. La società ha dichiarato che avrebbe dato ai residenti che hanno perso  le loro entrate a causa della crisi dei buoni regalo di circa 80  dollari ciascuno per ogni membro della famiglia. Il salario minimo in Russia è di circa 160 dollari al mese. «Siamo responsabili della stabilità sociale delle regioni in cui siamo presenti» ha affermato Shevelev.

 

aleksei a. mordashov e vladimir putin

Una delle ragioni per cui il ruolo degli oligarchi è fondamentale nella risposta della Russia è che circa il 10 percento della popolazione vive in "monotown" remote come Norilsk, dov esiste un singolo datore di lavoro o una sola industria.

 

Lo stretto coinvolgimento degli oligarchi nella lotta contro il coronavirus della Russia fa luce sul loro contratto non scritto con il Cremlino. Rimanere nelle grazie di Putin li aiuterà a trarre enormi vantaggi dall'immensa ricchezza di risorse naturali della Russia. Non è un caso che i magnati siano così strettamente coinvolti in operazioni statali tanto da essere considerati parte di una grande impresa, la "Russia Inc."

 

vladimir o. potanin e vladimir putin

E a marzo, i proprietari di Alfa Bank, la più grande banca privata della Russia, hanno donato 13 milioni di dollari per combattere la pandemia. Il denaro non è andato in beneficenza, ma direttamente alla task force del coronavirus del governo russo. «In Russia, la comunità imprenditoriale - soprattutto le grandi imprese - svolge tradizionalmente una funzione sociale più di quanto non si faccia in Occidente» ha affermato Vladimir V. Verkhoshinsky, C.E.O. di Alfa Bank.

aleksei a. mordashovcoronavirus russiaputin visita ospedale pazienti covid19 1putin visita ospedale pazienti covid19 3putin visita ospedale pazienti covid19 6putin visita ospedale pazienti covid19 7putin visita ospedale pazienti covid19 4coronavirus russia 1coronavirus russia 3coronavirus russia 2emergenza coronavirus in russia controlli volo dall'italiaputin visita ospedale pazienti covid19 5coronavirus russiaputin visita ospedale pazienti covid19 2vladimir putinputin visita ospedale pazienti covid19 8oleg v. deripaska e vladimir putinvladimir o. potanin

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO