alessandro gori sgargabonzi piera maggio denise pipitone

FINO A DOVE SI PUÒ SPINGERE L’UMORISMO NERO? - IL COMICO ARETINO ALESSANDRO GORI, IN ARTE “SGARGABONZI”, È FINITO A PROCESSO PER ALCUNE BATTUTACCE DEL 2014 SU DENISE PIPITONE E LA MADRE, INSERITE NELLE LOCANDINE DI UN SUO SPETTACOLO. FRASI TIPO “PIERA MAGGIO NUOVO VOLTO DELLO SPOT LERDAMMER” O “STASERA AL SUPERMERCATO HO VISTO LA MAMMA DI DENISE PIPITONE. COSÌ SONO ANDATO A RIEMPIRMI IL CARRELLO CON UN SACCO DI ROBA E GLIEL’HO PORTATO, DICENDOLE…”

Dory D’Anzeo per "la Nazione - Arezzo"

 

LO SGARGABONZI

Piera Maggio contro lo Sgargabonzi, alias Alessandro Gori. La madre di Denise Pipitone, la bambina scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo, era ieri ad Arezzo per l’inizio del processo che vede imputato lo scrittore comico aretino, accusato di diffamazione.

 

I fatti risalgono al 2014 quando Gori, per presentare lo spettacolo che avrebbe dovuto portare in scena al Circolo Aurora, ha pubblicato su Facebook frasi come «Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, nuovo volto del spot Lerdammer» oppure «Stasera al supermercato ho visto la signora Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, la bambina scomparsa qualche anno fa. Così sono andato a riempirmi il carrello con un sacco di roba e gliel’ho portato, dicendole: ...E non voglio più vedere quel faccino triste», per citare alcune delle parole incriminate.

DENISE PIPITONE PIERA MAGGIO 2

 

A Gori viene imputato anche di aver pubblicizzato il suo spettacolo con una locandina dove c’era scritto «Curiosità pruriginose su Denise Pipitone con diapositiva e Simmenthal e Giovanni Falcone il Renato Rascel dell’antimafia».

 

Frasi che hanno fatto sobbalzare Piera Maggio, difesa in aula dall’avvocato Cristian Rosa, delegato dal legale Giacomo Frazzitta: ieri durante l’udienza ha raccontato davanti alla giudice Isa Salerno di aver percepito un’offesa diretta a lei e alla figlia, leggendo quei post.

piera maggio a chi l'ha visto 2

 

Il procedimento è stato rinviato al 19 novembre per sentire il testimone dell’accusa, tra l’altro un volto noto ad Arezzo perché si tratta di Sergio Nenci, meglio noto come Cico, in qualità di legale rappresentante del Circolo Aurora.

 

A Nenci sarà chiesto perché ha ritenuto di non ospitare più lo spettacolo previsto nel noto circolo Arci di piazza Sant’Agostino. La rappresentazione, infatti, non si è mai tenuta perché la signora Maggio, attraverso il legale Giacomo Frazzitta che ne ha assunto la rappresentanza anche in questo procedimento, era intervenuta subito con una diffida.

 

LO SGARGABONZI - JOCELYN UCCIDE ANCORA

«L’intento di Gori – spiega il suo legale Niki Rappuoli – non era affatto quello di diffamare né la signora Piera Maggio né la figlia Denise. Il messaggio era tutt’altro, voleva essere una critica nei confronti del sistema televisivo che strumentalizza il dolore di una madre per la scomparsa di sua figlia».

 

Una critica, fa notare Rappuoli, già espressa da altri osservatori: «Stamattina (ieri per chi legge) in udienza ho prodotto un articolo di Aldo Grasso in cui si parla appunto del circo mediatico scatenato attorno al caso, auspicando almeno che il cinismo dei media possa portare almeno ad avvicinarsi alla verità.

 

Il senso delle frasi del mio assistito è lo stesso, solo che Aldo Grasso è un giornalista, mentre Gori è uno scrittore comico con il gusto del paradossale e del black humor, perciò si è espresso secondo il registro che gli è più congeniale».

 

denise pipitone

A dimostrazione della tesi difensiva, Rappuoli ieri mattina ha depositato il libro «Jocelyn uccide ancora», scritto proprio da Gori, per inquadrare meglio il filone al quale appartengono le frasi scritte dallo Sgargabonzi. Un passaggio sul quale ha insistito anche Alessandro Gori davanti al pubblico ministero Bernardo Albergotti nell’interrogatorio di due anni fa.

 

Su tutto il procedimento pende la scure della prescrizione, che scatterà a gennaio. Se, invece, il processo sarà celebrato, Rappuoli annuncia come testi a difesa: «Alcuni professori universitari ed esperti in materia letteraria, di diversa provenienza, che hanno letto e percepito il contenuto del post incriminato, fanno parte di quella ‘intelligenza’ di natura letteraria e culturale del nostro Paese e potranno riferire la continenza di queste espressioni nell’ambito di una certa cifra letteraria». Un altro capitolo dell’eterna diatriba sui confini tra satira e diffamazione.

PIERA MAGGIO MADRE DI DENISE PIPITONE

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO