luca sacchi anastasia

È ANASTASIYA IL PERSONAGGIO CHIAVE DELL'OMICIDIO DI LUCA SACCHI: LEI IN LACRIME NEGA CHE CI SIA LA DROGA DI MEZZO, MA I TESTIMONI RACCONTANO DEI 2MILA € NELLO ZAINO E DI... - PAOLO PIRINO E VALERIO DEL GROSSO L'HANNO PRESA A BASTONATE, POI L'INTERVENTO DEL FIDANZATO E IL COLPO DI PISTOLA. POI LA FUGA, I NASCONDIGLI E LA DENUNCIA DELLA MADRE - ''MEGLIO IN GALERA CHE TRA GLI SPACCIATORI'', HA DETTO SENZA ESITAZIONE LA SIGNORA. IL FIGLIO, GIÀ ALLONTANATO DALLA COMPAGNA PER PERCOSSE, HA UNA BIMBA DI SEI MESI

Anastasia la fidanzata di Luca Sacchi: ''La droga non c'entra, c'entra l'amore''

 

 

1. I PUSHER E IL RUOLO DI ANASTASIYA NEL SUO ZAINO 2.000 EURO IN CONTANTI

Rinaldo Frignani per il ''Corriere della Sera''

 

 

Fino a ieri mattina ha continuato a sostenere che «la droga non c' entra con la morte di Luca». Ma le testimonianze e gli elementi raccolti da polizia e carabinieri smentiscono le dichiarazioni pubbliche e il verbale di Anastasiya Kylemnyk, la baby sitter di 25 anni che mercoledì notte è stata presa a bastonate da Paolo Pirino e Valerio Del Grosso al quartiere romano Appio Latino, poco prima che il fidanzato venisse colpito a morte con una revolverata esplosa dal secondo ragazzo.

luca sacchi copia

 

È lei a questo punto - come sospettato fin dai primi momenti dai carabinieri del Nucleo investigativo - il personaggio chiave del delitto di Roma. Perché sarebbe proprio la giovane ucraina, nella Capitale dal 2003, ad aver mostrato agli spacciatori giunti da Casal Monastero i soldi nel suo zainetto di pelle rosa: rotoli di banconote da 20 e 50 euro per un totale 2.000 euro, denaro che sarebbe dovuto servire per acquistare una partita di marijuana sufficiente per lei e tre amici che si trovavano nel John Cabot Pub.

 

A mettere nei guai la fidanzata di Luca Sacchi c' è la testimonianza di Valerio Rispoli, amico e contatto di Del Grosso che aveva chiesto di portare la droga all' Appio Latino. E ora la posizione della baby sitter potrebbe aggravarsi. A Regina Coeli sono invece già rinchiusi sia Del Grosso sia Pirino.

 

anastasia fidanzata di luca sacchi

Sono cresciuti e abitano con le famiglie a Casal Monastero, quartiere della periferia romana vicino a San Basilio, il rione dove nella Capitale i clan dello spaccio sono più attivi. E adesso bisognerà capire se anche loro fossero in qualche modo collegati ai gruppi criminali. Non a caso le indagini puntano a capire se la trasferta di mercoledì sera dei due presunti assassini sia stata una loro iniziativa oppure facesse parte di una serie di ordini impartiti dai boss.

 

Di certo i due ragazzi sono partiti per effettuare «la consegna» all' Appio, a bordo della Smart bianca di Pirino, armati di revolver e mazza da baseball. E senza marijuana.

Non sapevano che quel tentativo di rapinare soldi a una potenziale cliente sarebbe stato il tragico epilogo della loro carriera di spacciatori.

LUCA SACCHI E LA FIDANZATA

 

Pirino, detto «Paoletto», viene descritto come il più duro dei due. Tatuaggi a tema, donne e pistole. Un «1998» stampato sulle dita di una mano. Ha un passato da pusher. Mercoledì sera ha fatto da scorta a Del Grosso, anche in virtù della stazza fisica.

È un fan della serie tv «Gomorra» e di «Scarface». Armi da fuoco puntate in faccia da giovani a volto coperto accompagnano il suo profilo su Facebook. Come le frasi a effetto, e una foto emblematica: una limousine protetta da ragazzi in scooter per le strade di San Basilio.

 

Valerio Del Grosso, di otto mesi più giovane, ha invece una vita complicata in una famiglia di lavoratori: la madre Gianna - che poi lo ha denunciato al commissariato San Basilio, con il marito e il figlio Andrea -, il padre autista, due fratelli e una sorellina. «Uno scapestrato», spiega chi lo conosce più nel profondo. Una figlioletta di sei mesi, una denuncia per percosse nei confronti della compagna, seguita da un ordine di allontanamento disposto dal giudice. La donna, che non lo ha più voluto vedere (tanto che il giovane è tornato ad abitare dai genitori), è finita in ospedale con 40 giorni di prognosi per una lesione al timpano.

luca sacchi

 

 «Ho fatto un macello, non volevo uccidere nessuno, volevo solo spaventarlo», ha ripetuto alla sua nuova compagna, Giorgia, che alla fine ha indicato alla polizia il «Cervara Park Hotel», a Tor Cervara, dove si era rifugiato 24 ore dopo il ferimento di Luca. Quella sorta di assurda giustificazione l' ha detta anche agli amici che ha incontrato poco dopo aver premuto il grilletto e poi nella stessa serata di giovedì. «Tutti gli amici, me compresa, a questo punto gli abbiamo consigliato di andarsi a costituire. Mi ha pregato di accompagnarlo in albergo e fargli compagnia, mi sono rifiutata. L' ho solo portato lì, alla stanza 103, poi ho detto ai poliziotti dove l' avrebbero trovato» ha detto la ragazza.

 

luca sacchi

Pasticciere nel laboratorio davanti a casa, giovedì mattina Del Grosso era andato al lavoro come se fosse un giorno qualsiasi. Sapeva cosa aveva fatto all' Appio Latino, ma ha cercato di comportarsi come se nulla fosse accaduto. Nella tarda mattinata, forse dopo aver appreso della morte di Luca Sacchi, ha chiesto alla titolare di tornare a casa. «Mi sento male», ha detto prima di andare via vestito così com' era, da pasticciere. Poi ha richiamato Giorgia, cercando un aiuto che non ha trovato.

 

 

2. LA MADRE LO DENUNCIA: MEGLIO IN CELLA CHE FRA GLI SPACCIATORI

Valeria Costantini per il ''Corriere della Sera''

 

 

LUCA SACCHI

«Ho saputo da un amico che mio figlio ha fatto un casino e sono venuta qui. Meglio in galera che con gli spacciatori». Con queste parole Giovanna, la madre di Valerio Del Grosso - accusato di aver sparato a Luca Sacchi davanti al pub nel quartiere Appio - si è presentata al commissariato di polizia di San Basilio giovedì sera per raccontare tutto quello che sapeva. E così ha denunciato il terzogenito, il figlio che da poco le aveva regalato la prima nipotina.

 

Non ha avuto dubbi, non ci ha pensato due volte la coraggiosa mamma. Dopo aver saputo dall' altro figlio Andrea che cosa fosse successo, è andata con lui e con il marito Gianni, che di lavoro fa l' autista, a informare gli investigatori che, forse, il suo ragazzo era coinvolto in un terribile delitto.

 

paolo pirino

Nessuna esitazione su quale fosse la cosa più giusta da fare: anche perché Giovanna aveva paura. Sapeva che Valerio era in fuga, glielo aveva confessato proprio lui, senza però dirle dove si fosse nascosto e senza svelarle i dettagli di quella «caz...» compiuta e poi confessata al telefono tra le lacrime. «Temo possa accadergli qualcosa, trovatelo» ha ripetuto, sgomenta e provata, ai poliziotti la donna, madre di quattro figli, una vita spesa per i suoi affetti e per la cura dell' abitazione a Casal Monastero. Una villetta a schiera piena di verde quella della famiglia Del Grosso, in un quartiere di periferia sì ma decoroso e pulito a nord-est della Capitale. A due passi però dal «Bronx» romano, il rione di San Basilio in mano ai clan e agli spacciatori.

 

valerio del grosso

«Valerio è un ragazzo perbene, normale e gentile» ripetono i vicini di casa e i datori di lavoro del ventunenne, i titolari della pasticceria «Sabina» dove stava imparando a diventare cuoco. «Giovanna è una madre attenta, ha sempre seguito molto i figli, e adesso fa lo stesso con la nipotina appena arrivata - racconta la vicina di casa, Aurelia -. Non posso credere a quello che è accaduto, ci eravamo viste solo sabato scorso, come sempre abbiamo parlato dei figli e del loro futuro».

 

Nel giardino della casa dei Del Grosso ci sono ancora i panni stesi ad asciugare, i giocattoli sparsi davanti all' ingresso. Da quando è nata la bambina, tutta la famiglia si dedicava ad accudirla. E mamma Giovanna, come raccontano adesso i vicini, cercava di aiutare il figlio, tentava di insegnargli il lavoro di genitore.

 

l'immagine di copertina di paolo pirino su facebookfermo dei due sospettati per l'omicidio di luca sacchifermo dei due sospettati per l'omicidio di luca sacchi 3i post di paolo pirino su facebook 3i post di paolo pirino su facebook 2i post di paolo pirino su facebook 1valerio del grosso

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO