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NEAPOLITAN BEAUTY! LA PIU’ BELLA D’AMERICA? E’ NATA A NAPOLI – CHI E’, CHI NON E’, CHI SI CREDE DI ESSERE KARA McCULLOUGH: LA NUOVA REGINETTA DI BELLEZZA USA HA 25 ANNI ED E’ UNA SCIENZIATA NUCLEARE: “VORREI ISPIRARE I BAMBINI A DEDICARSI AGLI STUDI MATEMATICI” - VIDEO
Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera
«Cervello e bellezza». Kara McCullough, 25 anni, si presenta così dopo aver vinto, due giorni fa a Las Vegas, il concorso di Miss America 2017. È figlia di una coppia di afroamericani. Suo padre Artensel era un marine distaccato nelle basi statunitensi di mezzo mondo. Kara è nata in una di queste, a Napoli, il 9 settembre del 1991 ed è cresciuta tra la Sicilia, il Giappone, la Corea del Sud e le Hawaii. Ma si è formata negli Stati Uniti: ha studiato chimica alla South Carolina State University.
Agli studi ha alternato la partecipazione alle gare di bellezza. Il suo obiettivo, dice è «incoraggiare molti bambini e donne a dedicarsi alla tecnologia e alla matematica» L' ufficio stampa di Miss America insiste molto sul suo profilo di scienziata. La nuova reginetta, in effetti, lavora alla Ncr, la Nuclear regulatory commission di Washington, l' agenzia che sovrintende agli impianti di energia atomica e alle altre applicazioni civili, per esempio in campo medico.
Forse Kara non è ancora una figura di spicco dell' ente, ma, alla fine, non è questo il punto.
La giovane italo-afroamericana è già un personaggio che fa discutere sui social network per diverse ragioni. La giuria del concorso fa sfilare le concorrenti in costume da bagno, ne valuta attentamente i dettagli e, da ultimo, rivolge loro qualche domanda impegnativa. Kara ha risposto così sulla sanità, tema al centro di uno scontro lacerante nella scorsa campagna elettorale e oggi tra le preoccupazioni più urgenti per l' opinione pubblica: «Non è un diritto, ma un privilegio.
Come dipendente pubblica ho le cure mediche garantite. Ma abbiamo bisogno anche di posti di lavoro». La nuova Miss America, dunque, sostiene, esattamente come fanno molti conservatori, che i costi troppo elevati per sostenere il servizio sanitario impediscano di aumentare l' occupazione. Ragionamento accolto con entusiasmo dai conservatori e con disprezzo dai progressisti.
Ma sul femminismo le parti si invertono. Kara la vede così:
«Come donna scienziata del governo, preferirei tradurre la parola femminismo in "equalism". Davvero io non voglio considerarmi, o almeno cerco di non considerarmi una di quelle irriducibili che dicono cose tipo: "Non mi interessa nulla degli uomini". Penso, invece, che le donne siano semplicemente uguali agli uomini quando si presenta un' opportunità nei luoghi di lavoro».
Sia chiaro: Kara non ha vinto il titolo per queste parole, ma per il fascino del corpo, dello sguardo, dei lunghi capelli neri ricci eccetera. D' altra parte ogni anno i concorsi di bellezza riaprono la discussione su femminismo e dintorni.
Non solo. Nel corso del 2016 Barack Obama, più volte, tentò di ridicolizzare Trump, con una battuta: «Le sue competenze in politica estera? Le ha maturate organizzando Miss Universo». E va anche registrato, come puro dato di cronaca, che al momento della proclamazione Kara, tra le lacrime, non è corsa alla lavagna per risolvere un' equazione, ma ha percorso la passerella, allargando lo spacco dell' abito per mostrare le gambe ai fotografi e al pubblico.
Può piacere o no, ma è un rito che fa parte di questo tipo di spettacolo, naturalmente.
La personalità di Kara, però, sembra fatta apposta per sparigliare. Su Twitter segue il presidente Donald Trump, oltre ai figli Donald jr e Ivanka. Il suo approccio pragmatico alle pari opportunità, tuttavia, ricorda molto i discorsi di Hillary Clinton. Ecco un esempio: «Io voglio vedere più donne in grado di raggiungere posizioni di leadership nel campo della ricerca sull' energia, nei laboratori pubblici e privati.
Ho partecipato a riunioni in cui il rapporto tra uomini e donne era di 10 a 2. Sono questi numeri che ispirano il mio comportamento. Sto lavorando con le ragazze per consentire loro di fare esperienza in questi settori prima degli studi universitari. Penso che siamo vicini a un Rinascimento guidato da donne leader nell' industria». Prossimo appuntamento: Miss Universo.