
È MORTO ALL’ETÀ DI 95 ANNI GIANCARLO GENTILINI, EX SINDACO “SCERIFFO” DI TREVISO, CELEBRE PER LE SUE POSIZIONI DURE SU IMMIGRATI E OMOSESSUALI, ESPRESSE CON UN LINGUAGGIO SOPRA LE RIGHE (EUFEMISMO) – LE FRASI CELEBRI: “GLI EXTRACOMUNITARI? BISOGNEREBBE VESTIRLI DA LEPROTTI PER FARE PIM PIM PIM COL FUCILE" – “I CULATTONI DEVONO ANDARE IN ALTRI CAPOLUOGHI DI REGIONE CHE SONO DISPOSTI AD ACCOGLIERLI” – IL RICORDO DI SALVINI (“GRANDE SINDACO, GRANDE LEGHISTA”) E QUELLO DI ZAIA: “HA SDOGANATO L'IMMAGINE DELLA LEGA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. CON LUI È INIZIATA LA GALOPPATA”
TREVISO: SCOMPARSO GIANCARLO GENTILINI, L'EX SINDACO SCERIFFO
(Adnkronos) - Giancarlo Gentilini, l'ex sindaco sceriffo leghista di Treviso, è morto oggi pomeriggio all'età di 95 anni. A darne l'annuncio i familiari, la moglie Marta e i due figli Antonio e Stefano.
TREVISO: SALVINI, 'ADDIO A GENTILINI, GRANDE SINDACO E GRANDE LEGHISTA'
(Adnkronos) - ''Addio a Giancarlo Gentilini. Un grande sindaco, un grande alpino, un grande Veneto, un grande leghista''. Così su X il leader della Lega Matteo Salvini.
LEGA: ZAIA RICORDA GENTILINI, CON LUI INIZIO' LA GALOPPATA
(AGI) - "E' passato alla storia con il soprannome di 'sceriffo' ma, nel suo caso, il termine era molto riduttivo. E' stato un uomo delle istituzioni prima ancora che un politico, un grande amministratore pubblico che negli anni della fine della prima repubblica ha saputo cogliere e intercettare i sentimenti della gente, di quello che chiamava 'il mio popolo', e grazie a questa dote come pochi altri ha saputo dare una risposta di buon governo a una citta' e diventare un modello per generazioni di sindaci in tante parti d'Italia.
Tra i primi sindaci eletti direttamente, ha dato un'interpretazione di questo ruolo il piu' possibile vicino ai cittadini. Ha fatto la storia di Treviso e il Veneto ha avuto in lui una bandiera. Uomo di carattere, ha cambiato il corso della storia, non solo perche' ha dimostrato che la Lega era un partito che poteva amministrare e farlo bene ma anche perche' ha mutato l'approccio della pubblica amministrazione". Questi i pensieri del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, nel ricordo di Giancarlo Gentilini, storico primo cittadino di Treviso, scomparso oggi a 96 anni.
"Gentilini ha sdoganato l'immagine della Lega nella pubblica amministrazione in anni in cui era tutt'altro che facile; da quando, nel 1994, con la sua candidatura e' stato espugnato il comune di Treviso e' stato l'inizio di una galoppata - aggiunge Zaia -. Lo ho conosciuto proprio in quei giorni, nel 1993, ed e' nata un'esperienza comune. Negli anni che hanno visto lui primo cittadino di Treviso e me al vertice della provincia fino al 2005, si e' cementata una fortissima intesa.
Abbiamo condiviso una grande passione civile, l'impegno e l'ansia del cambiamento, la visione di un Veneto portato fuori dalle secche in cui lo aveva relegato la vecchia politica dei palazzi. Ha reso quegli anni indimenticabili; mi manchera' e, sono certo, manchera' a tanti". "Credeva nei trevigiani e nei veneti - conclude il governatore - e anche ora che era lontano dalle stanze della politica, all'occasione non faceva mai mancare i suoi interventi e i suoi richiami, sempre attento e puntuale. Non posso dimenticare una delle sue ultime uscite, l'invito a rimanere e combattere che mi ha rivolto dalla stampa, insistendo che votare il presidente della Regione anche per un terzo mandato era una forma di rispetto dovuta ai cittadini. Ci sentivamo spesso e immancabilmente il 3 agosto per il suo compleanno. Ad ogni telefonata la voce e' rimasta squillante e stentorea ed i suoi pensieri indirizzati al bene della citta'. Ora che e' mancato non sara' piu' la stessa cosa". (AGI)Rib 241819 APR 25 NNNN
il matrimonio di giancarlo gentilini
GIANCARLO GENTILINI, MORTO L'EX SINDACO «SCERIFFO» DI TREVISO: AVEVA 95 ANNI
Estratto da www.corriere.it
[…] "Gli extracomunitari? Bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucile". Gli extracomunitari, per i quali era “disposto a tornare ai vagoni piombati” e i comunisti, da lui “affettuosamente” o forse no ribattezzati “bolscevichi” sono le figure che Giancarlo Gentilini ha preso di mira nei vent’anni alla guida del Comune di Treviso. Due mandati come sindaco e due come vice di Gian Paolo Gobbo.
Le “sparate alzo zero” dello “Sceriffo” varcano i confini della Marca e trovano ampio risalto nei titoli dei quotidiani nazionali e nei telegiornali. A volte anche fuori Italia. "Bisogna sparare su gommoni e carrette del mare, bisogna puntare ad altezza d'uomo", sosteneva Gentilini all’epoca degli sbarchi. “Voglio eliminare i bambini che vanno a rubare agli anziani. Se Maroni ha detto tolleranza zero, io voglio la tolleranza doppio zero”, aveva detto lo Sceriffo davanti alle telecamere.
Oggi sono lontani anni luce i risultati di venti anni fa, quando Gentilini invano cercò una sponda politica per una legge che in parlamento modificasse il vincolo dei mandati consecutivi da sindaco. Lo Sceriffo venne eletto in consiglio comunale con 3235 preferenze e Gobbo lo nominò vicesindaco. Tra le gesta di Gentilini, va ricordata la rimozione simbolica delle panchine davanti alla stazione di Treviso “per eliminare la presenza degli extracomunitari”.
Extracomunitari, comunisti ma anche omosessuali: “Darò immediatamente disposizioni alla mia comandante dei vigili urbani – diceva sei anni fa - affinché faccia pulizia etnica dei culattoni, i culattoni devono andare in altri capoluoghi di regione che sono disposti ad accoglierli. Qui a Treviso non c'è nessuna possibilità per culattoni o simili”. E a chi gli chiedeva parole di scuse verso gli omosessuali Gentilini rispondeva: « Io non ho nulla contro i gay, le prostitute, le lesbiche: ognuno è arbitro del proprio corpo. Non tollero però che queste esibizioni amorose, o altro, avvengano nella provincia di Treviso. Pulizia etnica quindi significa tabula rasa”. Gentilini è stato condannato in primo grado e in appello per il reato di istigazione all’odio razziale. Gentilini è stato condannato dal Tribunale di Venezia a non poter sostenere pubblici comizi per 3 anni, la difesa ha presentato ricorso in Cassazione.