
“ÉMILE SOLEIL È STATO UCCISO E SOTTERRATO IN UNA FIORIERA” – SVOLTA NEL CASO DEL BIMBO DI 2 ANNI SCOMPARSO IN FRANCIA NEL 2023: I NONNI MATERNI E DUE ZII SONO FINITI IN CUSTODIA CAUTELARE PER OMICIDIO VOLONTARIO E OCCULTAMENTO DI CADAVERE – VICINO ALL’INTEGRALISMO CATTOLICO E ALL’ESTREMA DESTRA, IL NONNO È STATO GIÀ COINVOLTO IN UN CASO DI ABUSI FISICI E SESSUALI SU ALCUNI BAMBINI..
Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"
Al nonno era stato affidato Émile, due anni e mezzo, appena arrivato nella casa delle vacanze a Haut Vernet, nelle Alpi francesi. Era l’8 luglio 2023. Dopo 20 mesi di indagini, è il nonno Philippe Vedovini, assieme alla nonna Anne e a due zii, a finire in custodia cautelare per omicidio volontario e occultamento del cadavere del bambino.
Il caso Émile occupa le cronache dal giorno della sua misteriosa scomparsa. Centinaia di persone parteciparono invano alle ricerche nei boschi, e a lungo i genitori hanno coltivato la speranza che il bambino fosse ancora vivo, fino a quando il 30 marzo 2024 una donna che faceva una passeggiata sul sentiero a neanche due chilometri dal villaggio si è imbattuta in alcuni resti umani, che poi sono stati identificati come il cranio e i denti di Émile. Restava da capire come fosse morto, se fosse stato attaccato da un lupo, se si fosse perso o, più probabilmente, se qualcuno l’avesse ucciso.
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Il 13 marzo scorso i gendarmi di Marsiglia incaricati delle indagini sono arrivati nel villaggio di notte, e sono ripartiti sequestrando una fioriera lunga circa un metro che era piazzata vicino alla piccola chiesa del paese. L’ipotesi è che il corpo del bambino possa essere rimasto nascosto, almeno per qualche tempo, dentro la fioriera nel centro del villaggio, alla vista di tutti.
Con l’arresto dei nonni materni l’attenzione torna sulla famiglia, vicina all’integralismo cattolico e all’estrema destra. Una famiglia molto — secondo alcuni troppo — unita, dove Philippe Vedovini, 59 anni, e sua moglie Anne hanno avuto dieci figli, tutti tenuti lontani dalle scuole ed educati a casa.
Negli anni scorsi il signor Vedovini, di professione osteopata e capo dei boy scout nel tempo libero, è stato più volte interrogato come testimone assistito perché coinvolto in un altro caso, quello della comunità di Riaumont, nel Nord della Francia, dove per anni sono stati commessi abusi fisici e sessuali sui bambini.
Il giorno della scomparsa di Émile il nonno voleva portare tutta la famiglia a installare una recinzione in un prato.
Émile potrebbe avergli disobbedito per tornare nella capanna dei cugini e qualcuno in paese pensa che Vedovini, noto per la sua severità e per gli scatti d’ira, potrebbe avere voluto dare al bambino una punizione, sfuggita di mano.
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C’è poi la questione del sacerdote che aveva battezzato il bambino, Claude Gilliot, che si è tolto la vita pochi giorni fa […] aveva un rapporto molto stretto con la famiglia di Émile. […] Ma quando padre Claude ha dato alla stampa una foto di Émile, la famiglia si è sentita tradita e i rapporti si sono incrinati […]
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