ERA DI MAGGIO – IMPENNATA NELLA CURVA DEI CONTAGI IN ITALIA: IERI SI SONO REGISTRATI 552 POSITIVI, UN NUMERO CHE NON SI VEDEVA DAL 28 MAGGIO – MA RISPETTO A DUE MESI FA LA SITUAZIONE È DIFFERENTE: IN QUEL PERIODO A FAR REGISTRARE IL 65% DEI NUOVI CASI ERA LA LOMBARDIA, ORA A FAR PAURA È IL VENETO CHE PASSA DAI 58 POSITIVI DI GIOVEDÌ AI 183 DI IERI – DETERMINANTE IL FOCOLAIO NELL’EX CASERMA SERENA DI TREVISO E I POSITIVI RIENTRATI DALLA VACANZE - ZAIA: “QUALCUNO CI PORTA IL VIRUS DENTRO…”
Salvatore Frequente per il "Corriere della Sera"
Impennata della curva del contagio in Italia. Sono 552 positivi in più rispetto a giovedì quando erano stati 402. Numeri che non si raggiungevano da più di due mesi: andando a ritroso, l'ultima volta che i nuovi casi hanno superato la soglia dei 550 in un giorno è stato il 28 maggio (+593). In quel periodo, però, la diffusione del contagio sul territorio nazionale era molto differente: quasi il 65% dei nuovi casi erano registrati in Lombardia (382 su 593), oggi solo il 12,5%.
In Italia, dall'inizio dell'epidemia di coronavirus ad oggi, 249.756 persone hanno contratto il virus. Di contro calano i decessi: sono 3 le nuove vittime, il giorno precedente i morti erano stati 6. Aumentano i soggetti attualmente positivi (+230 rispetto ai +48 del giorno precedente) e crescono anche i ricoveri (+17, giovedì -2). Rimane invece invariato (42) il numero dei pazienti in terapia intensiva mentre sono 230 i soggetti guariti e dimessi (347 il giorno precedente).
Un terzo dei nuovi contagi di ieri sono in Veneto, che passa dai 58 positivi di giovedì ai 183 di ieri. Determinante il focolaio dell'ex caserma Serena di Treviso. «È chiaro che il virus entra da fuori o qualcuno ce lo porta dentro in Veneto», sottolinea il presidente della regione, Luca Zaia, commentando i focolai nei centri che ospitano migranti ma anche i nuovi casi di rientro dall'estero.
Tra i nuovi positivi ci sono anche veneti rientrati dalle vacanze in Croazia, Malta, Perù, Messico e Corfù. «Le vacanze sono un elemento a rischio», precisa Zaia: «Ognuno va dove vuole, ma è fuor di dubbio che gli ultimi pazienti si sono infettati quando erano in ferie.
Se non ci fossero stati questi casi - conclude - non avremmo quel numero di positivi». Si stabilizzano invece i numeri in Lombardia: 69 nuovi positivi contro i 118 di giovedì. Che il virus sia diffuso su tutto il territorio nazionale lo confermano i dati: ieri nessuna regione ha registrato zero contagi. In Emilia-Romagna sono 54 i nuovi positivi (58 il giorno precedente).
Crescono i contagi anche in Abruzzo con 39 positivi (giovedì +15): si tratta, per la regione, di uno dei dati più alti degli ultimi tre mesi anche se la cifra in gran parte è dovuta a migranti arrivati nei centri di accoglienza del territorio e risultati positivi al tampone.
Aumentano di 37 i positivi in Piemonte (giovedì +22); +27 in Sicilia (giovedì +30) e anche in questo caso più della metà (14) sono relativi a migranti in isolamento; sono 21 i nuovi positivi nelle Marche (+9 il giorno precedente) ed è di 20 casi l'incremento registrato nel Lazio (giovedì +18). Balzo in avanti anche per la regione con meno casi in Italia. La Basilicata, infatti, passa dai zero contagi di giovedì a 21 nuovi casi: 20 di questi, però, riguardano il focolaio che si è sviluppato in un centro di accoglienza in provincia di Matera.
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