
"ERAVAMO A DISPOSIZIONE DI LACERENZA" - L'INTERROGATORIO ALLE ESCORT CHE FREQUENTAVANO LA "GINTONERIA". LE "SIGNORINE" CONFERMANO IL GIRO DI DROGA E PROSTITUZIONE NELLA "GINTONERIA": "CI RAPPORTAVAMO COI CLIENTI O VENIVAMO CHIAMATE PER ANDARE A CASA DEI CLIENTI SPECIALI" - IL PACCHETTO "COCAINA, ESCORT E CHAMPAGNE" OFFERTO DAL TITOLARE 59ENNE DEL LOCALE, CHE CHIEDEVA DI "TESTARE" LE RAGAZZE A LETTO - LACERENZA, STEFANIA NOBILE E DAVIDE ARIGANELLO (ACCUSATI DI SPACCIO E SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE) NON RISPONDONO ALLE DOMANDE DEL GIP...
INCHIESTA GINTONERIA: RAGAZZE AI PM, 'ERAVAMO A DISPOSIZIONE'
(ANSA) - MILANO, 11 MAR - "Eravamo a disposizione, o ci rapportavamo direttamente coi clienti quando eravamo già dentro il locale, oppure venivamo chiamate se eravamo fuori per andare dai clienti speciali".
E' questa la sintesi di altre testimonianze raccolte in questi giorni, dopo gli arresti di Davide Lacerenza e dell'ex compagna Stefania Nobile del 4 marzo scorso nell'inchiesta sulla Gintoneria, rese da alcune giovani prostitute, sentite nelle indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano e coordinate dalla pm Francesca Crupi.
Nuove audizioni che, in sostanza, hanno confermato il quadro del giro di droga e prostituzione messo in luce nell'inchiesta e anche quel presunto "accordo" che le ragazze avevano con Lacerenza, mentre Nobile si sarebbe occupata della parte economica, ossia dei guadagni. Sono stati ascoltati come testi anche alcuni dipendenti del locale.
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Nell'ordinanza di custodia cautelare a carico dei due e del presunto factotum erano già riportate le testimonianze di una delle prostitute, che aveva descritto anche l'accordo che c'era tra Lacerenza e le ragazze (lui chiedeva pure che avessero rapporti con lui, definendolo un test), e anche di un imprenditore.
Negli ultimi giorni, prima degli interrogatori di oggi, gli investigatori hanno raccolto nuovi verbali delle giovani che avrebbero lavorato per Lacerenza e Nobile nel giro di prostituzione, confermando, in sostanza, tutti gli elementi già emersi. Tra cui l'uso di quel privé La Malmaison e quel "pacchetto" fatto di bottiglie di pregio, cocaina ed escort, con un servizio di "delivery" anche a casa per i clienti più facoltosi.
DIFESA NOBILE E LACERENZA, 'MASSIMA FIDUCIA NELL'INDAGINE'
(ANSA) - MILANO, 11 MAR - "Noi abbiamo la massima fiducia e il massimo rispetto per questa indagine, sia nei confronti dei pm sia nei confronti della Guardia di Finanza, e finché ci sarò io a difendere, garantisco che quanto mi verrà concesso dai miei clienti al fine di collaborazione in questa indagine verrà fatto".
Lo ha spiegato ai cronisti l'avvocato Liborio Cataliotti, difensore di Stefania Nobile e Davide Lacerenza, che oggi hanno scelto di non rispondere negli interrogatori di garanzia a Milano, dopo gli arresti nell'inchiesta sulla Gintoneria. "Non è ancora il momento di rispondere nell'indagine - ha chiarito il legale - perché conosciamo sì l'entità delle accuse, ma non gli atti che le supportano. I miei assistiti oggi hanno preso atto delle accuse che conoscevano.
E hanno ricevuto ammonimenti sulle restrizioni dei domiciliari - ha aggiunto il difensore - come il divieto di interloquire con altre persone, perché sono domiciliari molto rigorosi". "Oggi - ha proseguito il legale - abbiamo rappresentato al giudice solo un'esigenza di allontanamento per motivi medici e non abbiamo avanzato richieste di revoca della misura". Bisogna, ha concluso, "prima vedere atti e poi ragionarci, oggi si è parlato solo della natura delle accuse e non delle prove che le supportano".
MILANO: STEFANIA NOBILE E LACERENZA NON RISPONDONO A DOMANDE GIP
(Adnkronos) - Stefania Nobile (figlia di Wanna Marchi), l'ex compagno e imprenditore milanese Davide Lacerenza e un collaboratore Davide Ariganello, arrestati lo scorso 4 marzo per i reati di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di sostanze si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti alla giudice per l'indagine preliminare Alessandra Di Fazio.
L'accusa è che l'imprenditore, gestore della Gintoneria e del privée La Malmaison, con il concorso della ex compagna e del collaboratore, oltre alla somministrazione di alimenti e bevande di pregio, "offrisse alla propria clientela droga e la possibilità - a dire degli inquirenti - di usufruire di prestazioni sessuali rese da escort, acquisendo da tali attività profitti illeciti, riciclati nel locale" di via Napo Torriani a Milano. Le indagini, coordinate dalla procura di Milano, sono partite dall'approfondimento di segnalazioni per operazioni sospette per l'approfondimento di ipotesi di riciclaggio.
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