MORO PER SEMPRE! NELLA PETIZIONE PER DEDICARE UNA VIA AI POLIZIOTTI TRUCIDATI DALLE BRIGATE ROSSE IN PIAZZA NICOSIA, SPUNTA ANCHE LA FIRMA DI UN EX BRIGATISTA, RAIMONDO ETRO - I PARENTI DELLE VITTIME SI RIBELLANO: “LA TOLGA!”

1 - EX BR FIRMA PER VITTIME DEI TERRORISTI. I PARENTI SI RIBELLANO: TOLGA IL NOME

Fabrizio Caccia per “Il Corriere della Sera”

 

ALDO MORO IL COVO BR DI VIA GRADOLIALDO MORO IL COVO BR DI VIA GRADOLI

Sperava, lo confessa, di passare inosservato. Di confondersi in mezzo ad altri cento nomi. Quando un mese fa Raimondo Etro, 58 anni, romano, ex terrorista delle Brigate Rosse, già condannato a 20 anni e 6 mesi per il sequestro di Aldo Moro, ha letto su internet la petizione lanciata da Giuseppe Messina, poliziotto in pensione, d’impeto ha deciso di firmarla. Petizione al ministro dell’Interno Angelino Alfano per chiedere di dedicare una via, una piazza o una caserma alla memoria del brigadiere Antonio Mea e dell’agente Pierino Ollanu, trucidati da un commando delle Br il 3 maggio 1979 in piazza Nicosia, a Roma, durante l’assalto alla sede regionale della Dc.

 

L AGGUATO DI VIA FANI DELLE BRIGATE ROSSE PER RAPIRE ALDO MOROL AGGUATO DI VIA FANI DELLE BRIGATE ROSSE PER RAPIRE ALDO MORO

Raimondo Etro non c’era e non sparò in via Fani, il 16 marzo 1978. Ma lo stesso, nei mesi precedenti, partecipò attivamente alla preparazione del sequestro Moro, incaricato da Prospero Gallinari di realizzare una cartina millimetrica della chiesa di Santa Chiara ai Giuochi Delfici, dove il presidente della Dc era solito andare a pregare la mattina presto. Lui svolse con cura quel lavoro, guadagnandosi la fiducia del parroco. Poi però le Br cambiarono il piano ed Etro fu mandato, un mese prima della strage, in piazza Stresa con il compito di segnalare via radio il passaggio delle auto di Moro e della scorta a Mario Moretti, che attendeva in via Fani.

 

L AGGUATO DI VIA FANI DELLE BRIGATE ROSSE PER RAPIRE ALDO MOROL AGGUATO DI VIA FANI DELLE BRIGATE ROSSE PER RAPIRE ALDO MORO

È con grave imbarazzo, raggiunto al telefono, che si mette a spiegare la sua decisione di firmare la petizione: «Io ho rotto coi compagni e col mio passato - dice Etro -. Ho cambiato il modo di vedere le cose, sono diventato amico di tanti poliziotti. Lo so che è impossibile, per chi si è armato e ha bruciato delle vite, capire ancora oggi il male fatto. Non esiste pentimento, dissociazione o altro per comprendere il danno arrecato a madri, padri, mogli, figli che semplicemente vivevano la loro vita.

 

Attaccati, feriti, uccisi nella pretesa di costruire una società più giusta. Io ora so che non esiste una società più giusta costruita sulla violenza. Tutti quelli che ci hanno provato hanno fallito, hanno creato solo morte e distruzione. Il discorso, però, si allargherebbe. L’unica cosa che resta è il dolore».

Mario MorettiMario Moretti

 

Giuseppe Messina vive oggi a Francofonte (Siracusa), ma nel maggio ‘79 era a Roma, in servizio al I Distretto di Polizia, nel Centro Storico, ed era un collega, anzi un amico, di Antonio Mea e Pierino Ollanu. Anche lui era nella «Squadra Delta 19», la pattuglia antirapina in borghese pronta a intervenire in caso d’allarme. «Potevo esserci io quella mattina», sospira. E come lui, pure Tonino Rizzo, altro ex collega, ha lanciato la petizione su Facebook per intitolare una via ai due poliziotti: 800 adesioni in 10 giorni tra cui quella di Vanessa Mea, figlia del brigadiere.

moretti mario brigate galeramoretti mario brigate galera

 

Così, ora, fanno tutti una smorfia d’orrore, quando sanno della firma lasciata da Etro: «Oh mamma mia - esclama Angela Ollanu, sorella di Piero, morto a 25 anni -. La tolga subito quella firma. Non fu lui a premere il grilletto, d’accordo, ma in quanto terrorista, pur semplice palo di un’altra strage, ha fatto soffrire anch’egli tanta gente. E noi non possiamo dimenticare, non possiamo perdonare...». La signora Ollanu aveva appena 18 anni nel maggio 1979 e portava in grembo un bimbo a cui avrebbe dato il nome di Piero. Dopo 36 anni e altrettanti anniversari celebrati in piazza Nicosia con le autorità, è tuttora in attesa che venga intitolata da qualche parte d’Italia una strada ai due martiri del 3 maggio 1979. «Ho chiesto a sindaci, prefetti, capi della polizia - conclude sconsolata -. Nessuno che mai mi abbia dato ascolto».

 

2 - TERRORISMO. ANZALDI: INOPPORTUNA FIRMA EX BRIGATISTA, LA RITIRI

(DIRE) - "Gesto indelicato e inopportuno: #Italia puo' perdonare, ma non dimenticare. Ex brigatista ritiri firma e chieda scusa". Lo scrive su twitter il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, in riferimento alla firma dell'ex brigatista Raimondo Etro alla petizione per intitolare una via ai due poliziotti uccisi dalle Brigate Rosse, a piazza Nicosia a Roma, il 3 maggio 1979.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...