CHE DEFIGENDER! - FACCI: “ZARA, CON CLAMORE RIVOLUZIONARIO, HA APPENA LANCIATO LA LINEA ‘UNGENDERED’ CHE È STATA PENSATA PER POTER ESSERE INDOSSATA INDISTINTAMENTE DA UOMINI E DONNE PERCHÉ È UNA COLLEZIONE CON “GLI STILEMI GENDER-FLUID”. MINCHIA, NEL 2016 SCOPRONO L’UNISEX!”
Filippo Facci per “Libero quotidiano”
Adoro Zara: è un marchio di abbigliamento spagnolo che ha sbaragliato tutti (soprattutto le boriose griffe della moda) e che si ispira (molto) alle grandi boutique che costano trenta volte tanto. Tra sviluppo e distribuzione di un prodotto non impiegano più di due settimane (pare) e così sono diventati i re del low cost.
Bene: finito il soffietto (amici di Zara, fate pubblicità su Libero) possiamo chiederci se la genialità del loro marketing non confidi anche sulla deficienza dei loro clienti, tra questi io. Zara, infatti, con clamore rivoluzionario, ha appena lanciato la linea «Ungendered» che «è stata pensata per poter essere indossata indistintamente da uomini e donne» perché è una collezione con «gli stilemi gender-fluid» fatta per chi «non si riconosce in un' identità sessuale binaria».
MODA UNGENDERED DI ZARA MODA UNGENDERED DI ZARA
Minchia. Cioè: all' alba del 2016 hanno scoperto l' unisex, hanno scoperto che le coppie si scambiano la maglietta o i jeans, che le mamme con figli misti tendono a comprare vestiario intercambiabile, che spesso una tuta è una tuta, un maglione è un maglione, che un capo nero o bianco possono metterlo tutti mentre uno magenta può metterlo solo una donna o Cristiano Malgioglio. Naturalmente già si straparla di «polemiche in rete» (per scriverlo è sufficiente che vostro cugino si lamenti su Facebook) e mi è capitato di leggere questo: «La mia preoccupazione è che la nuova ossessione per la moda genderless esca nella cultura mainstream senza la dovuta contestualizzazione». Ce l' avevamo sulla punta della lingua.