pubblicita a santa maria maggiore - 2

PECUNIA NON OLET: ORA UNA CHIESA SI "AFFITTA" - SULLA FACCIATA DELLA BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE, A ROMA, SONO STATI PIAZZATI DUE MAXI-SCHERMI CHE TRASMETTONO PUBBLICITÀ - I DISPLAY SONO UN PUGNO IN UN OCCHIO, MA SERVONO A COPRIRE LE SPESE DEI LAVORI IN CORSO PER RISTRUTTURARE LA CHIESA, DOVE SONO SEPOLTI SETTE PAPI, IN VISTA DEL GIUBILEO - MA È POSSIBILE CHE LA CHIESA, CHE DI SOLDI NE HA IN ABBONDANZA, DEBBA...

Estratto dell’articolo di Franca Giansoldati e Jacopo Orsini per www.ilmessaggero.it

 

PUBBLICITA A SANTA MARIA MAGGIORE

Turisti, pellegrini e romani che transitano attorno a piazza di Santa Maria Maggiore vengono inevitabilmente catturati dal volto barbuto e sorridente di un attore vestito di bianco che vagamente a molti ricorda Cristo: si materializza su un gigantesco schermo a led - quindici metri per dieci – collocato praticamente sulla facciata mentre si gusta un gelato a base di caramello e panna. Sotto scorre la marca del prodotto reclamizzato.

 

Su un secondo pannello ma stavolta po' più piccolo - nove metri per tredici - e collocato sul retro, viene ripetuto lo stesso spot intervallato da informazioni turistiche, utili per chi vuole visitare la chiesa, il museo interno o persino affittare spazi.

pubblicita a santa maria maggiore 3

 

Se quei pannelli non fossero stati montati proprio sulle mura della basilica in cui riposano ben sette pontefici e un antipapa, e dove Papa Francesco ha dato indicazioni di voler essere sepolto, sicuramente la cosa sarebbe passata inosservata. Invece questa novità ben visibile da lontano, quasi un pugno nell'occhio, ha finito per sollevare un vespaio tra cattolici sconcertati e romani perplessi.

 

Sui social il flusso di critiche non sembra placarsi, così come la costante domanda: possibile che persino la basilica patriarcale di Santa Maria Maggiore abbia ceduto alle pubblicità commerciali, come se fosse un edificio qualunque?

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Da settimane tutta l'area è stata transennata per essere sottoposta ad un imponente e costoso lavoro di restauro, ritenuto necessario per via dei danni causati dall'inquinamento e dal tempo sul travertino.  […]

 

L'attuale arciprete della basilica, il monsignore lituano Rolandas Makrickas, dopo aver commissariato per tre anni su indicazione di Papa Francesco la gestione economica di tutti i beni di Santa Maria Maggiore, interpellato dal Messaggero, illustra nel dettaglio i retroscena e i motivi che hanno spinto il Vaticano a ricorrere alla pubblicità al fine di finanziare l'opera di restauro.

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«I due pannelli pubblicitari sono effettivamente necessari per coprire le spese che sono enormi. Tutto è stato studiato e ponderato a lungo. Posso anticipare però che il prossimo 30 novembre gli schermi verranno smontati e per il 15 dicembre la basilica che tutti i romani amano sarà di nuovo riportata all'antico splendore e pronta ad accogliere i fedeli per il Giubileo. In ogni caso la pubblicità non è tanto sulla facciata che resta sgombra, ma spostata un pochino più a destra, sull'edificio della canonica». […]

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Quanto alla pubblicità il Vaticano ha preso accordi prevedendo controlli rigorosi sui contenuti. Oltre allo spot del gelato si vedranno spot di gioielli e occhiali, tutti oggetti compatibili con il luogo. […]

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