‘ZOCCOLE, SONO PAGATE DALLA BOLDRINI PER DISTRARRE DAGLI STUPRI DI RIMINI E INFANGARE L’ARMA’. IL COMPLOTTISMO SU FACEBOOK RAGGIUNGE IL BARATRO, CON FOTO FALSE - LA VERSIONE DELLE RAGAZZE AMERICANE È SOSTENUTA ANCHE DAL VIDEO GIRATO DA UNA MENTRE IL MILITARE ERA SOPRA DI LEI. A BREVE IL DNA: SERVE PERCHÉ L’ALTRO NEGA TUTTO - L’AVVOCATO (DONNA) DEL CARABINIERE CHE HA AMMESSO IL RAPPORTO SESSUALE: ‘MI DISSE CHE ERA CONSENZIENTE. L’HO GUARDATO NEGLI OCCHI E GLI CREDO. SENNO' NON LO AIUTEREI’
1.LE DUE AMERICANE E GLI ESTREMISTI ALLO SBARAGLIO
il finto meme su stupro firenze carabinieri e boldrini
maicolengel per www.butac.it
Non potevo titolare in altra maniera questo articoletto, poche righe per chiarire solo una cosa: se state condividendo questa immagine o avete il cervello di una pigna, o siete troll.
Immagine che mostra due ragazze con ampia scollatura bere alcol in maniera smodata.
Queste sono le due americane che hanno accusato i nostri bravi ragazzi in divisa di un crimine orrendo come lo stupro. Grazie Boldrini!
L’immagine è stata ovviamente creata da qualcuno in vena di “burle”, ma a me onestamente fa ridere poco visto l’argomento serio. Il testo che l’accompagna, inclusivo di quel “Grazie Boldrini”, è scritto apposta per attirare le condivisioni degli stessi geni che condividono la bufala di Temistocle Boldrini e compagnia bella. Ma vedere persone di una certa età con profili molto aperti condividerla con commenti di questo genere:
Tamara: 2 z….le
Claudio: Che significa che vanno violentate,fammi capire…?…
Tamara: assolutamente no ma nel senso che sono senza freni morali e che x soldi hanno infangato l’ arma e i due carabinieri innocenti
Per cui per Tamara il caso è già chiuso, le due americane hanno infangato l’Arma e a nulla servono le indagini in corso.
Sandro invece ha le idee molto chiare su queste ragazze:
Stanno sveglie di notte x metterlo nel didietro di giorno che vommito.
Anche Henry ha le idee chiare:
Per me 2 tr…. in cerca di soldi…..poi vedremo..!! (COMUNQUE GRAZIE BOLDRINI CHE HAI CREATO IL PAESE DEI BALOCCHI)
E si va avanti a oltranza:
La cosa che mi ha lasciato allibito è vedere donne di 50/60 anni usare termini che dimostrano una pericolosa mentalità maschilista. Non mi sconvolge invece accorgermi che alcuni dei commentatori sono tra quelli che faranno la “marcia su Roma”:
Ovviamente la foto che vedete a inizio post non ritrae le due americane (oltretutto solo una è americana, l’altra vive in USA ma viene dal Sud America). La fotografia circola in rete almeno dal 2010, viene usata su svariati siti per svariati scopi, e non ha nulla a che fare con le due ragazze americane. Come non ha alcun senso il riferimento a Laura Boldrini a fine immagine. Ma spiegare le cose in certi casi è davvero inutile.
Sono sicuro che l’immagine sia stata creata da un troll, che sarà probabilmente felice e contento di esser arrivato a vedersi pubblicato su BUTAC. Non ce l’ho con lui, in un mondo perfetto solo pochi prenderebbero per buona un’immagine così, purtroppo non viviamo in un mondo perfetto, e certi soggetti “escono dalle fottute pareti”.
L’unica regola per la condivisione che mi auguro impariate tutti è sempre la stessa: Nel dubbio NON condividere.
Aggiungo che io personalmente non mi servirò mai di un professionista, che sia avvocato, ingegnere, medico o architetto, che vedo condividere bufale sul suo profilo social; magari nel suo lavoro è anche bravo, ma alla fine è e resta un analfabeta digitale (e probabilmente anche funzionale).
2.CC FIRENZE: AVVOCATA APPUNTATO,'L'HO ASCOLTATO, GLI CREDO'
(ANSA) - "Quando mi ha giurato che non aveva violentato quella ragazza perché lei era consenziente l'ho guardato negli occhi e ho capito che diceva la verità. Mi ha detto che da me voleva solo che riuscissi a portarlo davanti a una magistrato per raccontare la sua verità. Non con dichiarazioni spontanee, ma con un vero interrogatorio, come si deve a una persona raggiunta da un avviso di garanzia. Mi è sembrato sincero e io allora ho deciso di difenderlo anche da un reato che, in quanto donna, mi fa rabbrividire".
Lo dice al Corriere della Sera Cristina Menichetti, avvocato che difende l'appuntato dei carabinieri accusato insieme al collega di pattuglia di aver violentato a Firenze due delle studentesse americane che hanno denunciato i militari di stupro. "Sono un'avvocata e dunque il mio dovere è difendere tutti nel rispetto della legge e della verità, anche chi è sospettato di un crimine così odioso.
Ma lo ripeto, dopo tanti anni di professione, credo di saper riconoscere chi mente, chi mi vuole fregare. Quel carabiniere, disperato, che davanti a me è scoppiato a piangere, mi ha detto di sapere perfettamente di aver sbagliato. Mi ha ripetuto che non doveva accompagnare nessuno, che non doveva avere un'avventura perché in divisa e in servizio. Ma quando dice di non averla violentata, io ci credo. Da avvocata e da donna".
3.IL VIDEO NEL TELEFONINO DELLA STUDENTESSA L' ULTIMA PROVA CONTRO IL CARABINIERE
Laura Montanari per la Repubblica
C' è un video. Il frame è di pochissimi secondi, ma è considerato importante da chi indaga ed è un altro tassello che va ad accusare i due carabinieri che a Firenze sono indagati per violenza sessuale. «Quando mi è saltato addosso ho provato a chiedere aiuto con il cellulare» è il senso di quello che ha riferito agli investigatori una delle due studentesse americane, quella di ventuno anni. Quella che aveva bevuto meno e che ha ricordi più nitidi.
RACCONTO RAGAZZE 5 - STUPRO FIRENZE
La ragazza cercava di telefonare, ma le è partita una registrazione. Il video è buio e ha inquadrature traballanti e accidentali. La giovane lì per lì non si è nemmeno resa conto di averlo girato. Chi lo ha visionato dice che si vede un particolare dei calzoni della divisa di un carabiniere e il fodero della pistola. Le immagini passano come lampi, ma conta l' ora: è stato girato intorno alle 3 della notte fra il 6 e il 7 settembre.
Cioè la notte in cui le due studentesse iscritte a un' accademia per stranieri e arrivate da una decina di giorni a Firenze, hanno denunciato di essere state violentate da due militari dell' Arma conosciuti poco prima all' uscita da una discoteca, il Flò al piazzale Michelangelo. Nessuno dei due carabinieri (sospesi nel frattempo dall' Arma) si è accorto della ripresa. Quel video potrebbe essere un ulteriore riscontro del racconto fatto dalle giovani. Va ad aggiungersi alle immagini delle telecamere in strada che mostrano la gazzella dei carabinieri arrivare nella via in cui abitano le studentesse (e allontanarsi venti minuti dopo) e ai controlli sulle celle telefoniche dei militari.
RACCONTO RAGAZZE LA CHIAMATA - STUPRO FIRENZE
A metà settimana poi è atteso il risultato delle tracce biologiche trovate sugli indumenti delle ragazze, sull' ascensore e sul pianerottolo. Una prova decisiva sarà l' accertamento del dna. Inoltre ci sono gli esami medici eseguiti nell' ospedale di Torregalli poche ore dopo: i tamponi sono risultati positivi, cioè le ragazze avevano avuto un rapporto sessuale. A completare il quadro ci sono infine le testimonianze delle coinquiline che quella notte le hanno viste tornare sotto shock e hanno poi dato l' allarme.
Uno dei due carabinieri, l' appuntato quarantenne da vent' anni in servizio nell' Arma e da poche settimane al radiomobile, ha confessato presentandosi spontaneamente dai magistrati di aver avuto un rapporto con una delle due studentesse, ma ha spiegato: «Non sono un mostro, so di aver fatto una cosa inqualificabile, ma lei era consenziente». Il suo avvocato, Cristina Menichetti, ha aggiunto che il militare ha capito soltanto dalle notizie sui giornali «di essere lui uno dei carabinieri accusati per la violenza sessuale e ha voluto subito chiarire in procura la sua posizione ».
Interrogato dai pm Rodrigo Merlo e da Ornella Galeotti, l' appuntato ha ammesso di aver dato un passaggio sull' auto di servizio (cosa vietata) alle due studentesse che cercavano un taxi: «Mi sono fatto trascinare in questa situazione, non so neanche io perché, ma sono state loro a invitarci a salire a casa ». Versione opposta a quella sostenuta dalle giovani.
Il militare ha spiegato anche che «non aveva capito che erano ubriache» e di non essersi reso conto che la studentessa con la quale aveva avuto il rapporto sessuale «fosse così giovane: aveva un' aria più matura, vicino alla trentina...». Nega con decisione lo stupro, sostiene che dopo il rapporto si erano «lasciati bene» scambiandosi il numero del cellulare.
RACCONTO RAGAZZE 3 - STUPRO FIRENZE
Un racconto del tutto divergente rispetto alla denuncia delle studentesse americane, una delle quali era così intontita dal mix di alcol e hashish da non ricordare nulla, mentre l' amica che pure aveva bevuto parecchio (quanto lo stabiliranno le analisi effettuate dai medici al pronto soccorso) ha riferito in lacrime l' accaduto alle amiche. È delle 4 infatti la chiamata al 118 e alla polizia, alle 5,25 le due arrivano all' ospedale di Santa Maria Nuova e poi vengono trasferite a quello di Torregalli per la visita ginecologica e l' attivazione del codice rosa, il percorso protetto per i soggetti deboli. La procura ha chiesto di ripetere alcuni accertamenti sulla presenza delle tracce biologiche anche presso la medicina legale dell' ospedale di Careggi.
Sono giorni decisivi per l' inchiesta. Questa mattina ci sarà un vertice in procura per valutare l' esigenza di misure cautelari per i due militari. Mentre già domani potrebbe essere sentito dai magistrati l' altro carabiniere, il trentenne accusato di aver stuprato l' altra ragazza in ascensore. Ai colleghi che lo hanno sentito per primi, lui ha negato tutto: «Non è successo niente».
Da giorni le ragazze non tornano nell' appartamento che avevano preso in affitto in centro e vivono in una località protetta con alcuni parenti che si trovavano già in Italia. I genitori arriveranno domani.