militari russi aiuti russia esercito bergamo

COSA FANNO DAVVERO I MILITARI RUSSI IN ITALIA? – SENTITE IL PROFESSOR IGOR PELLICCIARI: “SE INTELLIGENCE C’È STATA NON È STATA NEI CONFRONTI DELL’ITALIA, MA PER TRACCIARE L’ESATTA GENESI DI UN VIRUS DI CUI NESSUNO VUOLE RIVENDICARE LA PATERNITÀ E TRARNE INFORMAZIONI CHE SONO MANCATE PERCHÉ NASCOSTE IN CINA”. CIOÈ DIMOSTRARE UNA VOLTA PER TUTTE L’ORIGINE DEL COVID-19: SE LA SMOKING GUN CONTRO PECHINO FOSSE A BERGAMO?

 

 

Igor Pellicciari per www.formiche.net

 

Abbiamo in un precedente articolo su Formiche.net per primi tracciato i motivi degli aiuti russi in Italia,  indicandone tre predominanti, ovvero geopolitico, politico-interno e uno strategico-sanitario.

militari russi a orio al serio 2

 

Una serie di articoli de La Stampa ha mosso il sospetto (adombrato anche da alti vertici Nato) che l’intervento russo sia stato finalizzato a non specificate operazioni di intelligence militare in un Paese dell’alleanza atlantica, con gli aiuti, accusati peraltro di essere in larga parte inutili, a servire da mera copertura e scusa per l’ingresso nel Paese. La Russia si è opposta duramente a questi sospetti.

Igor Pellicciari

 

Senza volere dirimere qui questa accesa polemica, tuttavia rilanciare e elaborare meglio oggi la chiave di lettura strategico-sanitaria da noi proposta a suo tempo può servire a trovare una possibile sintesi tra queste due posizioni opposte e forse farci giungere a nuove importanti deduzioni.

 

Per prima cosa da chiedersi è perché Mosca abbia inviato un contingente militare e non civile. Da sempre ossessionata dalla difesa da attacchi esterni di un territorio talmente grande da non potere essere presidiato, la Russia ha dagli anni della Guerra Fredda curato una sua risposta a scenari da attacco chimico-batteriologico.

mezzi militari russi nelle strade italiane 2

 

La ricerca russa nel relativo campo è fatta nel settore militare, non per un preciso disegno bellico ma perché in Russia ricade nelle competenze della Difesa, come accade per molti altri settori di cui in Occidente si occupa la ricerca civile.

 

La seconda domanda da porsi è se è credibile che nel contingente Russo vi siano stati degli operatori di intelligence, in particolare del Gru ovvero del servizio segreto militare di Mosca. Qui si può azzardare con certezza una affermazione positiva, anche se di per sé è una conclusione quasi scontata per chi sa come funziona l’esercito russo.

 

il generale kikot insieme a militari russi e italiani

È infatti caratteristica comune di un certo modello organizzativo dell’esercito (non solo russo) avere la presenza di membri dell’intelligence a partire dalle proprie unità militari di base, tanto più se si tratta di reparti specializzati in missione all’estero che gestiscono dati sensibili come quelli in oggetto. Esserne sorpresi equivale a meravigliarsi del collegamento all’intelligence di un attaché militare di una qualsiasi ambasciata. Nulla di strano: avviene di default.

 

militari russi a orio al serio 9

Piuttosto, ad essere meno scontata è la risposta a una terza domanda, forse la più importante, ovvero se questo personale di intelligence abbia svolto attività investigativa e, se del caso, su cosa esattamente. Qui obiettivamente le teorie che ipotizzano un intervento di Mosca alla ricerca di non meglio specificati segreti strategici italiani perdono credibilità logica e non offrono riscontri.

 

Ammesso che vi siano ancora aspetti militari dell’Italia sconosciuti alla intelligence russa, il modo peggiore per raccoglierli sarebbe stato con una missione “allo scoperto” della Difesa.

 

MILITARI RUSSI IN ITALIA PER IL CORONAVIRUS

Dati i buoni rapporti tra i due Paesi, l’Italia è tutt’altro che inaccessibile alla Russia e offre molteplici possibilità di ingresso molto più discrete ed efficaci di un rumoroso arrivo con colonne di camion militari.

 

Se intelligence vi è stata, è probabile che essa si sia concentrata sullo studio di aspetti della pandemia che potevano essere reperiti solo nella zona del manifestarsi più virulento dei virus al mondo (dopo la Cina): ovvero Bergamo e Brescia.

medici russi

 

Del primo aspetto abbiamo già scritto in anteprima mondiale su Formiche.net (senza ricevere smentite) e avrebbe riguardato l’osservare da vicino un’eventuale variazione della sequenza virale per comprenderne in anticipo una possibile mutazione in peggio. Un’informazione di vitale importanza per qualunque Paese, soprattutto se ricevuta con un certo anticipo.

 

Ma, alla luce del dibattito che sta emergendo tra i virologi sull’origine del virus, vi potrebbe essere un secondo probabile filone di intelligence, di estrema importanza geopolitica, poiché potrebbe ridisegnare gli equilibri mondiali a seconda dei dati che facesse emergere e alle conclusioni di ultima istanza cui potrebbe portare.

militari russi

 

Si tratterebbe della possibilità di tracciare l’esatta genesi di un virus di cui nessuno, come di tutte le sciagure del pianeta, vuole rivendicare la paternità. È infatti possibile che i reparti di élite russi altamente specializzati abbiano scelto di andare nel bergamasco per osservare da vicino la primissima versione del virus cinese sbarcato in Europa con tutte le sue caratteristiche originarie, prima che subisse mutazioni o perdesse forza – per trarne informazioni strutturali (come ad esempio il vero tasso di mortalità e contagio) che finora sono mancate in parte perché sconosciute, in parte perché nascoste alla sua fonte, in Cina.

xi jinping 3

 

Sono informazioni che, una volta raccolte, potrebbero aiutare a rispondere a una serie di dubbi ancora irrisolti. Primo fra tutti, se il Covid-19 ha avuto una genesi naturale (passaggio spontaneo da animale ad uomo) o artificiale (ed è il risultato – magari involontario – di un esperimento da laboratorio).

 

È questo uno dei grandi punti interrogativi che ha accompagnato la nascita di questa pandemia e che ha generato un giro vorticoso di fantasiose teorie cospirazioniste che, come spesso accade in questi casi, non si sa se vengano create per accreditare o discreditare delle scomode verità.

mercato wuhan 1

 

Fatto sta che, qualunque sia l’esito della ricerca, essa rappresenta per chi se ne occupa l’occasione di trovarsi tra le mani una “smoking-gun” con un enorme potenziale di impatto negoziale geopolitico, soprattutto nei confronti della Cina, sia nel rilasciarne che nel secretarne i dettagli.

laboratorio wuhan

 

Una dimostrazione oggettiva di un’origine da laboratorio del Covid-19 potrebbe segnare per la Cina un ostacolo politico ed economico insormontabile. Economico perché, scenario senza precedenti, Pechino, pur non avendo perso nessuna guerra, potrebbe trovarsi a dovere pagare i costi di riparazione in un importo impossibile da reggere per nessuna economia al mondo.

laboratorio wuhanwuhan laboratorio

 

Politico, perché si andrebbe a creare una consolidata situazione di relazioni Cina vs Resto del Mondo, cui peraltro alcuni segnali di riavvicinamento tra Mosca e Washington fanno già pensare.

 

Tutto dipenderà dal mistero se il Covid-19 sia nato in un mercato del pesce o in un laboratorio di Wuhan. E la soluzione potrebbe trovarsi in una casa di riposo di Bergamo.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...