napoli appartamento esploso

UNO SFRATTO ESPLOSIVO – ECCO LA VERA RAGIONE DELL’ESPLOSIONE DELL’APPARTAMENTO AI QUARTIERI SPAGNOLI DI NAPOLI IN CUI HA PERSO LA VITA UNA 65ENNE – A PROVOCARE LO SCOPPIO È STATO IL FIGLIO 35ENNE CHE DOPO LA VISITA DELL’UFFICIALE GIUDIZIARIO AVEVA PAURA DI PERDERE LA CASA...

Tiziana Paolocci per “il Giornale”

 

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Un boato. Poi la pioggia di calcinacci in strada e le grida disperate, sempre più disperate. Una donna è morta ieri mattina a Napoli e i due figli sono rimasti gravemente feriti nell' esplosione di un' abitazione al civico 6 di via don Minzoni.

 

È una tragedia della povertà quella che si è consumata alle 11.30 nella zona dei Quartieri Spagnoli. La famiglia distrutta dalla deflagrazione, aveva ricevuto quaranta minuti prima l' ufficiale giudiziario, che però li aveva tranquillizzati, spiegando che avrebbe atteso fino al 12 ottobre per allontanarli.

 

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Ma per Rita Recchione, 65 anni, che nella vita si arrangiava come badante ma che aveva perso il lavoro, non c' è stato tempo. I suoi figli Francesca Cavaliere, 34 anni, con problemi fisici e psichici e Antonio, 32 anni, disoccupato, si trovano invece da ieri in ospedale, in gravi condizioni.

 

A provocare lo scoppio, costruendo un ordino artigianale o avvicinando un accendino alla bombola del gas, questo è ancora da accertare, sarebbe stato proprio il trentaduenne. Temeva di perdere quell' abitazione di 50 metri quadrati, al terzo piano dello stabile di 4, che fino agli anni '90 ospitava una scuola e ora era abitato da nove nuclei familiari, 29 persone in tutto.

 

L' uomo lo aveva ripetuto negli ultimi tempi ai vicini, dicendo che avrebbe dato fuoco alla casa, pur di non lasciarla. La dinamica è ancora da chiarire, il corpo della vittima non presenta segni di bruciature, per cui è certo che sia schiacciata dal crollo del controsoffitto.

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Gli uomini del commissariato Montecalvario e una pattuglia dei Nibbio della polizia, intervenuti sul posto, hanno preso le barelle nell' ospedale Pellegrini, ma poi hanno dovuto proseguire a piedi per soccorrere fratello e sorella feriti, perché via Don Minzoni è un vicolo così stretto da non permettere all' ambulanza di raggiungere la palazzina.

 

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Ferito lievemente anche Luigi, 14 anni, che in quel momento si trovava in strada a giocare, ed è stato colpito di striscio dai calcinacci. Medicato anche lui al Pellegrini, dove è stato portato dalla mamma, è tornato a casa poco dopo. «Stavo passando proprio quando ho sentito uno scoppio - racconta Luigi -. Non fatto in tempo a correre che sono stato preso in pieno dalle pietre. Ho pensato di morire».

 

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Nel vicolo ci sono macerie e vetri rotti e gli abitanti sono sconvolti dal dolore per morte di Rita. «Non potevamo immaginare che arrivassero ad un gesto estremo - ha detto Marialuigia Cancello, una delle abitanti del palazzo -.

 

Erano poveri e la mattina scendevano di casa per racimolare qualcosa di soldi per mettere il piatto a tavola». L' edificio subito è stato sgomberato in attesa dei rilievi di staticità.

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Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, saputa la notizia, ha cancellato un impegno a Padova mentre il vice sindaco, Raffaele Del Giudice, è stato tra i primi a giungere sul luogo della tragedia, ma ha fatto sapere che la vittima e i figli non erano segnalati ai servizi sociali del Comune per avere un altro alloggio.

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