pompei affreschi

IL FASCINO ETERNO DELLE ANTICHE ROMANE – CATULLO, PETRONIO E LUCREZIO DESCRIVEVANO DONNE BELLISSIME CON LUNGHI CAPELLI BIONDI, GRANDI OCCHI SCURI E PELLE BIANCA COME IL MARMO DI PARO: AL BANDO LA TINTARELLA E GLI OCCHI CHIARI NON ERANI GRADITI – OVIDIO OFFRIVA CONSIGLI PER LUCIDARE I DENTI CON L’URINA E POSE SEXY PER NON SFIGURARE NELL’INTIMITÀ…

Silvia Stucchi per “Libero Quotidiano”

 

antiche romane 7

Come se la passavano le donne romane, ai tempi in cui non esistevano tutti i sussidi di cui oggi fruisce chi non ha avuto in sorte, per dirla col poeta, «l' aurea beltade»? Certo, esistevano validi aiuti anche duemila anni fa, ma i canoni di bellezza erano stringenti. Le fanciulle dovevano essere di carnagione chiara, quale segno di distinzione sociale: la tintarella era, infatti indicativa dell' essere costrette a lavorare nei campi.

 

Ce lo prova Catullo (I sec. a. C.), che, nel carme 13, nell' invito a cena a un amico, lo esorta a portare una candida puella. E pensiamo anche all' epiteto omerico di Era, la Giunone dei latini: leukolenos, ovvero «dalle bianche braccia». Ma non solo: Omero sempre ad Era riferisce l' epiteto boopis, letteralmente «dagli occhi bovini», ossia dagli occhi grandi, languidi e scuri.

 

antiche romane 6

Ancora, Petronio, in età neroniana, presenta nel Satyricon l' incantevole ritratto di Circe, presentata con capelli ondulati, occhi splendenti, sopracciglia lunghe e folte, naso appena arcuato, bocca delicata, bel piedino, e, ovviamente, un incarnato dalla bianchezza che supera quella, proverbiale, del marmo di Paro.

 

 Con tono più ironico, Catullo, 120 anni prima, lodava la bellezza di Lesbia, che risaltava antifrasticamente dalle caratteristiche non possedute da Ameana, salutata nel carme 43: ella non aveva un bel nasino, a differenza di Lesbia, e, per contrasto con lei, si arguisce che Lesbia aveva occhi neri e dita lunghe ed eleganti.

 

antiche romane 5

Interessante è l' attenzione data al grazioso piedino e alla fronte non troppo alta, a differenza di quanto accadrà nel Rinascimento, quando le donne arriveranno a strapparsi i capelli per sembrare dotate di fronte spaziosa (si veda anche Orazio, Carm. 1, 33,5). I romani impazzivano per i capelli biondi, ma non amavano gli occhi chiari.

 

Lucrezio chiude il IV libro del De rerum natura con un elenco di difetti femminili che gli innamorati, nella loro follia, valutano come pregi. E dopo la donna di carnagione scura, troviamo proprio quella dagli occhi verde-azzurri (caesia).

 

PRIMA DEL BISTURI

E per migliorare il proprio aspetto? I romani padroneggiavano la cosmesi, anche se gli ingredienti possono lasciarci perplessi: per esempio, per sbiancare i denti, era usato un composto a base di urina (in fondo, contiene ammoniaca....), come dice Catullo, a proposito di tale Egnazio, aduso a pulirsi così i denti.

 

antiche romane 3

Ovidio, grande cantore del fascino femminile dedica un' opera, i Medicamina faciei femineae, ovvero "i cosmetici femminili", all' arte del trucco, argomento solo apparentemente frivolo, perché si inserisce fra le attività che gli uomini sono costretti a svolgere una volta terminata l' Età dell' Oro, per rimediare al fatto che la natura non concede più con larghezza i suoi doni: «Ragazze, imparate l' arte di migliorare l' aspetto, il modo di proteggere la bellezza del viso. La coltivazione costrinse il suolo sterile a porgere i doni di Cerere e fece sparire i roveti spinosi, la coltivazione migliora il succo dei pomi agri, l' albero acquista con l' innesto ricchezze adottive. Ci piacciono le cose ben curate».

 

IL KAMASUTRA

La cosmesi si inserisce cioè nel rapporto dialettico fra natura e cultura, fra ingenium («dotazione naturale») e ars («artificio tecnico»), che segna tutta la cultura occidentale. Ecco la ricetta di Ovidio per una crema miracolosa per l' incarnato: «L' orzo ben netto sia due libbre, vi si mescoli un' uguale misura di ervo (un legume simile alla veccia), con dieci uova. Una volta che la mistura sarà seccata dall' aria ventilata, comanda che una lenta asinella la macini con mola durissima. Vi aggiungi le prime corna cadute a un cervo maturo, tritate benissimo (devono essere il sesto d' una libbra); passalo subito da un fitto crivello.

antiche romane 2

 

Aggiungi dodici bulbi pelati di narciso pestati ... da una mano instancabile, che pesti pure un sesto di libbra di cipolla con seme toscano: versaci nove parti di miele». Non l' abbiamo provato, ma Ovidio ci assicura che «qualsiasi donna si metta in faccia questo cosmetico, risplenderà più liscia del suo specchio medesimo».

 

Ma, come anche oggi, a un certo punto persino il push up più tattico rivela il trucco, giacché arriva il momento in cui ci si deve mostrare per quel che si è. Niente paura: anche qui Ovidio ci soccorre, dato che il terzo libro dell' Arte di amare, dedicato alle donne, si conclude con suggerimenti per non sfigurare nell' intimità.

 

antiche romane 1

Ci troviamo di fronte a una sorta di Kamasutra in minore, che il poeta si diverte un mondo a scrivere, anche se deve dichiararsi formalmente pieno d' imbarazzo: «Ora mi vergogno a continuare, ma mi ha intimato Venere divina (...) Cerca di conoscerti bene; usa posture secondo le tue forme: non a tutte giova lo stresso modo. E tu supina giaci, se hai bello il viso ... Tu invece, cui di rughe segnò Lucina (la dea protettrice dei parti) il ventre, fai volgere il cavallo, come in fuga usano i Parti (...) Se hai bella la gamba, fa' che così si veda (...) Non ritenere brutto e sconveniente sciogliere le chiome qual donna Tessala: sparsi i tuoi capelli, volgi la testa.

 

Mille giochi ha Venere; ma il più semplice e meno faticoso, è giacere semisupina sul fianco destro». Anche la luce va dosata sapientemente: «Al letto poi non dare troppa luce da ogni finestra. Nel tuo corpo vi sono parti da lasciare in ombra». Insomma, mancava solo Photoshop.

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...