fauci

“FAUCI? È COME IL DOTTOR MENGELE” - IL VIROLOGO CONSIGLIERE DELLA CASA BIANCA SOTTO ATTACCO DEI MEDIA DI DESTRA, IMBECCATI DA TRUMP, CHE SONO ARRIVATI A PARAGONARLO  AL CRIMINALE NAZISTA NOTO PER I SUOI RIPUGNANTI “ESPERIMENTI” – FAUCI VIVE SOTTO SCORTA E LA SUA POPOLARITÀ È IN DISCESA – L’EX PRESIDENTE: “DAVA CONSIGLI ANCHE A ME, SOLO CHE IO NON LO ASCOLTAVO. ORA, INVECE, SEMBRA IL RE DI QUESTO PAESE”

Giuseppe Sarcina per corriere.it

 

 

FAUCI MENGELE

Nei prossimi giorni lo Smithsonian Museum di Washington, una delle istituzioni culturali più importanti del Paese, collocherà un ritratto di Anthony Fauci nella galleria dedicata ai personaggi più influenti della storia recente. Nello stesso tempo il virologo più famoso d’America, il consigliere della Casa Bianca, è investito da un’offensiva mediatica con poco precedenti.

 

Alcuni commentatori di «Fox News», l’emittente conservatrice controllata dalla famiglia Murdoch, sono arrivati a paragonarlo al dottor Josef Mengele, il criminale nazista noto per i suoi ripugnanti «esperimenti». Il segnale d’attacco è partito dai comizi di Donald Trump. Il 15 gennaio scorso, a Florence in Arizona, l’ex presidente diceva: «Fauci? Dava consigli anche a me, solo che io non lo ascoltavo. Ora, invece, sembra il re di questo Paese». I fan reagirono con il boato più forte della serata e con lo slogan una volta riservato a Hillary Clinton: «lock him up», mettetelo dentro. Da un mese a questa parte i candidati trumpiani nelle primarie repubblicane per le elezioni di midterm hanno scelto Fauci come «l’anima nera», l’ispiratore delle «politiche repressive» messe in campo dall’Amministrazione Biden. Solo qualche esempio, riportato dal New York Times.

FAUCI TRUMP 19

 

La candidata al Senato, Jane Timken, dell’Ohio, si presenta agli elettori con il motto: «Licenziamo Fauci». Mehmet Oz, un medico della Pennsylvania, lo definisce «un tiranno di poco conto». Jim Pillen, repubblicano in corsa per la carica di Governatore del Nebraska, ha girato uno spot in cui compare vestito da cacciatore, con una doppietta in mano: «Fauci? Non fatemi cominciare». L’ottantunenne scienziato di origine italiana attraversa forse il momento di popolarità più basso da quando è iniziata la pandemia.

 

Secondo un recente sondaggio della tv Nbc solo il 40% degli interpellati dichiara di avere fiducia in lui, contro il 60% dell’aprile 2020. Il problema è che, con il passare dei mesi, i repubblicani gli hanno messo in conto tutte le difficoltà incontrate da Joe Biden nella gestione del Covid-19. La campagna vaccinale si è piantata da mesi; per un lungo periodo non sono stati disponibili i tamponi promessi dalla Casa Bianca; le restrizioni federali, sia pure minime rispetto a quelle adottate da altri Paesi, hanno comunque rallentato l’economia. Nel giro di un anno Fauci è diventata una figura divisiva, nonostante la sua disponibilità a parlare con tutti, a intervenire in ogni dibattito televisivo, a dialogare con i parlamentari conservatori.

 

FAUCI SOTTO ATTACCO

Oggi è costretto a vivere sotto scorta e a dover fronteggiare anche contestazioni personali, che non c’entrano nulla con la pandemia. Il senatore Paul Ryan cerca di farlo passare per un incompetente. Il suo collega Ted Cruz vorrebbe mandarlo «sotto processo». E il 14 gennaio scorso, il senatore Roger Marshall, medico del Kansas, lo accolse in un’audizione della Commissione Sanità, mostrando un cartellone a forma di assegno, con la cifra di 434.000 dollari. È lo stipendio annuale dello scienziato, il più alto tra i dipendenti federali, compreso quello del presidente degli Stati Uniti.

 

Il senatore Marshall sostenne che Fauci avesse occultato i suoi guadagni. Un’insinuazione infondata e in chiara malafede. Tuttavia il virologo rimase «sulla griglia» per una ventina di minuti, fino a quando chiuse la faccenda sussurrando al microfono e guardando Marshall: «ma che deficiente». Giornali e tv americane commentarono abbondantemente l’episodio, osservando come Fauci fosse sempre più nervoso. I repubblicani ne approfittarono per consolidare la teoria del «faucismo», coniata dal Governatore della Florida Ron DeSantis, con evidente assonanza al «fascismo». Lo stesso DeSantis, uno dei possibili candidati alla Casa Bianca nel 2024, ha lanciato una campagna pubblicitaria per ridicolizzare «Tony»: «È come quei tizi che tornano dalla spiaggia e sporcano dappertutto con la sabbia. Liberiamoci delle “flip-flop” di Fauci».

ANTHONY FAUCIANTHONY FAUCIil virologo americano anthony fauci 7il virologo americano anthony fauci 6il virologo americano anthony fauci 8

 

Ultimi Dagoreport

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...