FEDEZ, CANTA CHE TI PASSA - “LEGGO DA DAGOSPIA CHE IL FILOSOFO FULVIO ABBATE DEMOLISCE CHIARA FERRAGNI: MA PERCHÉ PERDI TEMPO NEI TUOI VOLI PINDARICI NELL’ANALIZZARE QUALCOSA CHE REPUTI INSIGNIFICANTE PARAGONANDO UNA DONNA A DELLA MERCE MESSA IN VENDITA IN UNO STAND DI EXPO?” – “LA VERITÀ È CHE SE NON SCRIVETE DI CHIARA FERRAGNI NON VI CAGA NESSUNO”
Niccolò Magnani per "www.ilsussidiario.net"
Fedez su Instagram lo avete mai ascoltato? Bene, per chi ancora se lo fosse “perso”, è come seguire un fiume in piena o una eruzione di lava di un vulcano sempre perfettamente lucido e costante ma nello stesso momento assai potente e “velenoso” nell’affondare i denti contro la preda del momento.
Lo show sulle ormai immancabili “Stories” di Instagram vede questa volta il prode rapper prendere le difese della futura moglie Chiara Ferragni contro il giornalista, scrittore e filosofo Fulvio Abbate che su Linkiesta in questi giorni ha scritto della “insignificanza” di Chiara così come segue: «fatico a piazzarla in un qualsiasi reparto del già menzionato complesso fieristico delle merci presenti e future, coda infinita, metti, dell’Expo milanese di pochi anni fa. Rete o non rete».
Ebbene, in una serie quasi infinita di video su Instagram il buon Fedez attacca: «Caro Fulvio, ma perché continuare a perdere tempo nei tuoi voli pindarici e la tua urgenza espressiva nell’analizzare una cosa che reputi insignificante come dare ad una donna della “merce d’esposizione all’Expo”? Perchè?».
Con la seconda affilata di coltello - sempre mediatico, state tranquilli - l’autore di “Vorrei ma non posto” conclude contro il marchese Abbate: «Probabilmente i vostri editori sono contenti perché quando parlate di Chiara Ferragni qualcuno vi ascolta, mentre quando parlate di misticismi vari e sensi della vita non vi ca..a nessuno! Il problema siete voi che vi abbassate così tanto per così poco..».
“IL BATTESIMO? È UNA VIOLENZA..”
Nella seconda parte delle Stories però, Fedez allarga il campo dei suoi attacchi in velocità rap assai apprezzabile dal punto di vista della metrica e della dialettica (sui contenuti invece, fate un po’ voi..) e si specializza su tutti quelli che attaccano lui e la Ferragni per quanto espongono sui social il figlioletto Leone.
«Visto che sono in modalità Jerry Polemica, sul fatto che noi useremmo nostro figlio per ottenere benefici economici: apparteniamo a classi subalterne, abbiamo 28 e 30 anni e siamo responsabili e fondatori di società indipendenti. Diamo da mangiare a tante famiglie e la nostra fortuna non la dobbiamo, per fortuna, alla nascita di nostro figlio ma al lavoro che abbiamo deciso di fare».
In secondo luogo, Fedez spiega come sia lui che Chiara non utilizzano il figlio per scopi economici: «lo fanno altri, da anni, e nessuno dice niente». Da ultimo, in terzo luogo, «abbiamo deciso di non pixellare le foto della nostra famiglia perché tanto non avrebbe avuto molto senso data l’esposizione mediatica a cui siamo sottoposti.
Scelta opinabile o meno ma a cui un neonato non può appellarsi dato che non è senziente: esattamente il medesimo scenario di quando si battezza e si converte ad una religione senza volergli chiedere “vuoi o non vuoi”?».
È proprio sul tema del battesimo, qualche giorno dopo la polemica aizzata sempre su Instagram per la sua scelta di non voler battezzare il piccolo Leone (scelta legittima, per carità), che ritorna Fedez considerandolo una sorta di “violenza” imposta e paragonandolo addirittura alla “esposizione mediatica” (qui i nostri dubbi diventano macigni, lo ammettiamo, ndr): «Se un bimbo viene esposto mediaticamente da una coppia che inevitabilmente è già esposta mediaticamente ci si indigna, mentre quando si lascia libero arbitrio ad un bambino e non lo si battezza, allora si dice no».
Volete la chiusura in “massima”? Eccola, Fedez ha pensato proprio a tutto: «È tutta una questione di punti di vista: per chi vede il bicchiere mezzo vuoto siamo una famiglia che ha costruito tutto sulle basi del riscatto dell’analfabetismo di ritorno; per chi vede il bicchiere mezzo pieno invece siamo due persone che siamo venute dal nulla e ci siamo costruiti tutto senza i sistemi clientelari di cui l’Italia non è capace di farne a meno».
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CHIARA FERRAGNI E FEDEZ A LETTOfedez chiara ferragnileone lucia fedez e chiara ferragni 9leone lucia fedez e chiara ferragni 8leone lucia fedez e chiara ferragni 7leone lucia fedez e chiara ferragni 6leone lucia fedez e chiara ferragni 22leone lucia fedez e chiara ferragni 3leone lucia fedez e chiara ferragni 5leone lucia fedez e chiara ferragni 11leone lucia fedez e chiara ferragni 14leone lucia fedez e chiara ferragni 17leone lucia fedez e chiara ferragni 16leone lucia fedez e chiara ferragni 20leone lucia fedez e chiara ferragni 18leone lucia fedez e chiara ferragni 19leone lucia fedez e chiara ferragni 2leone lucia fedez e chiara ferragni 4leone lucia fedez e chiara ferragni 21CHIARA FERRAGNI NELLA VASCA CON FEDEZ