FERIE D’AGOSTO CON IL COVID: SI RISCHIA IL BOOM DI CONTAGI A CAUSA DELLA VARIANTE DELTA – LA PREVISIONE DEGLI ESPERTI EUROPEI: FRA VENTI GIORNI NUOVI CASI QUINTUPLICATI - SCENDE A 28 ANNI L’ETÀ MEDIA DEI POSITIVI. SARDEGNA, SICILIA, VENETO, LAZIO, CAMPANIA POTREBBERO CAMBIARE COLORE GIÀ LA PROSSIMA SETTIMANA…
NICCOLÒ CARRATELLI per lastampa.it
Tornate alla casella Covid. Come in uno snervante gioco dell’oca, eccoci davanti a un’estate quasi identica a quella dell’anno scorso, «un deja vu», ammette Gianni Rezza, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, ricordando però che stavolta «c’è il vaccino a fare da terzo incomodo».
Senza, saremmo di nuovo in balia del virus e della sua variante Delta, ormai dominante in Italia, che fa registrare «un aumento della trasmissibilità del 60% rispetto alla mutazione Alfa e sta colpendo soprattutto i giovani», spiega Rezza.
L’età media dei nuovi positivi scende a 28 anni, «un valore più basso del picco della scorsa estate». Ieri abbiamo sfiorato i 3 mila nuovi casi (2.898) e l’indice Rt, che calcola il tasso di replicazione del virus, è in risalita: secondo i dati della Cabina di regia di Istituto superiore di sanità e ministero alla Salute, questa settimana è 0,91 contro lo 0,66 della settimana scorsa.
E le stime per la prossima lo danno intorno all’1,24. Tra l’altro l’Rt viene calcolato a circa 15 giorni fa e solo sui casi sintomatici. Quindi è un dato che ancora non include la forte crescita dei contagi avvenuta negli ultimi dieci giorni. Complice l’effetto Europei, che inizia a vedersi chiaramente: più di 90 le persone che sono risultate positive, età media 21 anni, dopo aver guardato la sfida dei quarti di finale tra Italia e Belgio in un pub di Roma.
L’impatto sugli ospedali
Anche l’incidenza di casi settimanali per 100 mila abitanti è in aumento e arriva a 19, contro gli 11 della scorsa settimana. Per ora nessuna Regione è arrivata a quota 50, la soglia che farebbe passare dal bianco al giallo, ma ce ne sono 4 o 5 che, con questo trend, potrebbero cambiare colore già la prossima settimana: Sardegna (33,2), Sicilia (31,8), Veneto (26,7), Lazio (24), Campania (21,7). Solo teoria, visto che il governo è pronto a cambiare i parametri, facendo contare di più la percentuale dei vaccinati e il numero dei ricoveri, rispetto ai nuovi contagi.
Che si vada in questa direzione lo ha fatto capire Roberto Speranza: «In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione - ha spiegato il ministro della Salute - è ragionevole che, nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento, pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori». Del resto, al momento il livello di occupazione dei posti letto da parte dei pazienti Covid, negli ospedali italiani, è stabile al 2%.
Ma, avverte il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, «l’evoluzione nel mese di agosto si prospetta con una crescita in terapia intensiva e in area medica: inferiore alle soglie critiche del 30% e 40%, ma è possibile che si superi il 10% di occupazione, con centinaia di persone ricoverate, questo è lo scenario peggiore». La preoccupazione è soprattutto per i non vaccinati. In particolare per i 4 milioni e mezzo di over 50 ancora del tutto scoperti e per gli altri 3 milioni e mezzo, sopra la stessa soglia anagrafica, che hanno fatto solo la prima dose, non sufficiente a contrastare la variante Delta. «È un bacino critico - avverte Brusaferro - è estremamente importante proteggere queste persone con la doppia dose».
L’altra urgenza, in vista del rientro a scuola, è l’immunizzazione degli insegnanti. Il Comitato tecnico scientifico invia «una forte raccomandazione al decisore politico, affinché ogni sforzo sia fatto per raggiungere un’elevata copertura vaccinale in queste popolazioni - si legge nel documento - sia promuovendo intense campagne informative, sia attraverso l’individuazione di ulteriori misure, anche legislative».
Enrico Coscioni, presidente dell’Agenas, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, chiede esplicitamente che l’obbligo di vaccinazione venga esteso «al mondo della scuola e del pubblico impiego, in particolare quando si hanno rapporti obbligati con il pubblico». Se il fronte dei vaccinati non è compatto, la variante può fare male.
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L’allarme che arriva dall’Ecdc europeo, il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, è eloquente: al 15 luglio, c’è stato un incremento del 64% dei casi settimanali rispetto alla scorsa settimana e, da qui ai primi giorni di agosto, per 20 Paesi sono previsti aumenti sia per le infezioni che per i decessi. Di fatto, saranno quintuplicati, come sta già avvenendo in Israele, dove pure hanno livelli record di vaccinazioni. Le stime per l’Italia parlano di 103 casi ogni 100 mila abitanti e 6 morti per milione di abitanti (ieri ne abbiamo avuti 11 in tutto). Solo ipotesi epidemiologiche, certo, ma sovrapponibili agli scenari osservati durante i picchi dell’autunno 2020 e dell’aprile 2021.