FETI VIVI USATI PER SPERIMENTARE I VACCINI? IL PRETE DI CESENA ABBOCCA A UNA FAKE NEWS E RIFILA AI FEDELI UN SERMONE CHOC BASATO SULLA NOTZIA FARLOCCA DI AZIENDE CHE FAREBBERO INGRAVIDARE DONNE PER FARLE ABORTIRE AL QUARTO-QUINTO MESE AL FINE DI ASPORTARE LORO IL FETO VIVO E… -AFFERMAZIONI “PRIVE DI QUALSIASI FONDAMENTO SCIENTIFICO E PERICOLOSE”, È STATO IL COMMENTO DEL SINDACO DI CESENA ENZO LATTUCA…
Omelia choc sui feti vivi usati per sperimentare i vaccini. Esatto, proprio così. Solo che il prete che l’ha fatta aveva creduto a una fake news e quindi è incappato in questo incidente. Siamo a Cesena, parrocchia di San Rocco. A denunciare quanto accaduto il sindaco della città. La notizia è stata ripresa dalle agenzie di stampa e giornali locali.
Feti vivi usati per sperimentare i vaccini: l’omelia vittima delle fake news
Aziende statali o private che farebbero ingravidare donne per farle abortire al quarto-quinto mese al fine di asportare loro il feto vivo e usarne gli organi per la sperimentazione dei vaccini anti-Covid. È questa la tesi enunciata da un parroco di Cesena domenica scorsa, nel corso di un’omelia presso la parrocchia di San Rocco. A riportare la notizia è la stampa locale.
La fake news, già smentita dai siti di debunking (cioè coloro che smontano le notizie false che circolano sul web) ha fatto tra le sue vittime anche questo sacerdote. Il quale con convinzione l’ha raccontata come fosse verità ai suoi fedeli nel corso della messa. Le parole del sacerdote hanno destato sconcerto.
Il sindaco di Cesena contro il parroco per l’omelia sui feti vivi usati per i vaccini
Affermazioni “prive di qualsiasi fondamento scientifico e pericolose”, è stato il commento del sindaco di Cesena Enzo Lattuca. “Spero che queste falsità palesi non abbiano effetto su chi le ha ascoltate”, ha aggiunto. Il vescovo della diocesi di Cesena Douglas Regattieri ha commentato il fatto citando una nota della Congregazione per la dottrina della fede secondo la quale “è moralmente accettabile utilizzare vaccini anti Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione”.
