lorenzo marinelli daniel bazzano

“UNA CONDANNA DI 16 ANNI NON E’ GIUSTA” - LA FIDANZATA DI MANUEL BORTUZZO CONSIDERA UN’OFFESA LA SENTENZA NEI CONFRONTI DI LORENZO MARINELLI E DANIEL BAZZANO: “LA BATTAGLIA DI MANUEL PER LA NORMALITÀ È ANCORA LUNGA. LORO FRA 16 ANNI SARANNO LIBERI MA MANUEL COME STARÀ?”

Alessia Marani e Mirko Polisano per “il Messaggero”

 

MANUEL BORTUZZO - LORENZO MARINELLI E DANIEL BAZZANO

«Non è giusto». Ha storto la bocca Martina e si è arrabbiata appena appreso della sentenza nei confronti di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano. Sedici anni di carcere per chi ha sparato contro di lei e il suo ragazzo, Manuel Bortuzzo, finito sulla sedia a rotelle «sono pochi».

 

Perché lei, rimasta illesa, si sta riprendendo psicologicamente, con l'aiuto della famiglia che le sta sempre accanto, «ma la battaglia di Manuel per la normalità è ancora lunga. Loro fra 16 anni saranno liberi ma Manuel come starà?». Martina ha seguito a debita distanza tutta la vicenda giudiziaria dopo quella maledetta notte tra il 2 e il 3 febbraio quando i due ragazzi di Acilia, in sella a uno scooter, fecero fuoco per errore contro di loro davanti al distributore dei tabacchi di piazza Eschilo all'Axa.

daniel bazzano lorenzo marinelli

 

«NON VOGLIAMO RISARCIMENTI»

Non era in tribunale mercoledì quando il giudice ha pronunciato la sentenza. «Non ci siamo voluti costituire nemmeno parte civile - spiega la mamma, Cristina - né abbiamo chiesto risarcimenti. Vogliamo solo guardare avanti». Ma quella folle notte da criminali («sparavano e ridevano», hanno raccontato i testimoni) di Marinelli e Bazzano ha lasciato segni indelebili nell'anima. «Da allora Martina per lo choc non ha più voluto nuotare. Ha smesso di andare in piscina, la sua passione da quando aveva 8 anni», dice la mamma.

manuel bortuzzo con i genitori rossella e franco e marisela federici foto di bacco

 

La ragazzina, che ha spento le candeline dei 17 anni a marzo in una stanza della Fondazione Santa Lucia dove Manuel è in cura per la riabilitazione, aveva conosciuto il giovane nuotatore trevigiano allenandosi con le Fiamme Gialle al polo natatorio di Ostia. Un amore nato tra vasche e amici comuni.

 

UNA VITA CHE ORA SEMBRA LONTANA ANNI LUCE.

«Il 2 febbraio Martina era uscita di sera per la prima volta per il compleanno di un'amica all'Infernetto - ricorda Cristina - e si è trovata all'improvviso catapultata in questa storia più grande di lei. Mi spiace che non nuoti più, ma adesso ha altro a cui pensare. Studia come operatrice sociosanitaria, ha un'indole innata per aiutare gli altri, specie i bambini».

 

manuel bortuzzo 6

Ma 16 anni per Marinelli e Bazzano sono davvero pochi? «Se dipendesse da me - non tentenna nemmeno un attimo Cristina nel rispondere - butterei la chiave. Da mamma non posso non pensare a quel che ha subito Manuel, alla sua condizione. Martina è rimasta molto scossa, ma è una ragazza forte e intelligente, fisicamente sta bene. Ma Manuel è la vera parte lesa.

 

Ecco io ogni mattina apro la porta della camera di mia figlia e la sveglio per andare a scuola. Tutte le mattine ringrazio Dio per questo. E ogni giorno penso che avrei potuto non svegliarla più. Questo mi basta». E tra 16 anni? «Non credo che Martina potrà imbattersi in quei due, non abitiamo vicini, il loro mondo non le appartiene, non hanno nulla da condividere. E se mai sarà, non potranno che abbassare lo sguardo: hanno fatto tutto da soli, senza senso».

 

RISCATTO D'ORGOGLIO

Il mondo di Bazzano e Marinelli è tra i panni stesi alle finestre e coperti da teli di plastica trasparenti delle case popolari senza balconi del villaggio San Giorgio di Acilia, dove sono cresciuti. All'indomani della sentenza di primo grado, la gente del posto non vuol più sentir parlare di loro. «Siamo tutti con Manuel - dice la barista di piazza Segantini - siamo certi che saranno proprio 16 gli anni che passeranno dentro? Non devono esserci sconti di pena, il male che hanno fatto a quel ragazzo è troppo».

 

MARTINA E MANUEL BORTUZZO

Per San Giorgio è il momento del riscatto. «Quelli non li vogliamo più vedere - urla un'altra residente - si devono vergognare». «Oltre ai 16 anni - aggiunge un negoziante - li manderei ad assistere i disabili così si rendono conto di quello che hanno fatto. Vorremmo fare qualcosa per Manuel per fargli capire che siamo con lui». «Tra questi palazzoni - sottolinea Iole Serafini, volontaria della Croce rossa - c'è anche tanta gente perbene. Certo c'è degrado e questo non aiuta. Le case cadono a pezzi, nessuno interviene». A due passi c'è la caserma dei carabinieri. La presenza delle forze dell'ordine è costante e la percezione della sicurezza è migliorata. «Ma mai abbassare la guardia», dice un vecchietto.

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...