fuggitivi evasi clinton correctional

TU CHIAMALE, SE VUOI, EVASIONI - BUCHI NEI MURI, CORSE NEI TUNNEL E UN MESSAGGIO-BEFFA AI SECONDINI («HAVE A NICE DAY!»): LA FUGA HOLLYWOODIANA DI 2 ERGASTOLANI DAL SUPERCARCERE USA: SU DI LORO PENDE UNA TAGLIA DI 100MILA DOLLARI

FUGGITIVI USA 1FUGGITIVI USA 1

Francesco Semprini per “la Stampa”

 

Centomila dollari a chi fornisce indicazioni utili alla cattura dei due assassini autori della spettacolare fuga dal Clinton Correctional Facility, il supercarcere di Dannemora, nello Stato di New York. È questa la taglia che le autorità dell’Empire State hanno fissato per rimettere quanto prima le manette ai polsi di Richard Matt e David Sweat.

 

Una misura straordinaria, come ha precisato Andrew Cuomo, ma in questo caso «appropriata». «Sono personaggi assai pericolosi - avverte il governatore - pronti a commettere di nuovo gravi reati», come quelli che li hanno già portati dietro le sbarre.
 

Sweat, 34 anni, sta scontando l’ergastolo dopo essere stato condannato per l’omicidio del vice sceriffo della Contea di Broome, nel 2002. Matt, 48 anni, è stato invece condannato a 25 anni di reclusione per aver rapito e picchiato un uomo fino a causarne la morte, nel 1997.

 

FUGGITIVI USA 4FUGGITIVI USA 4

Cinquanta mila dollari a testa quindi, per questi due soggetti molto pericolosi ex galeotti del carcere di massima sicurezza che si trova 30 chilometri dal confine con il Canada, una zona che, data la posizione nell’estremo nord americano, viene soprannominata «Little Siberia». 
 

Carcere «sicuro»

Un carcere dove sono rinchiusi 2.700 detenuti e considerato celebre nell’antologia carceraria, perché ha dato ospitalità a un personaggio illustro della malavita come il boss Lucky Luciano.

 

E anche per questo era considerato a prova di fuga, sino allo scorso venerdì quando Matt e Sweat sono riusciti a vincerne l’inespugnabilità, con una serie di buchi nei muri e corse nei tunnel sotterranei, con tanto di uscita da un tombino delle fogne. Non prima di essersi presi beffa dei secondini ai quali hanno lasciato uno «smile» su un cartoncino e il messaggio «Have a Nice Day!». 

Come nei film

Un copione hollywoodiano reso possibile grazie agli strumenti da costruzione usati nel corso di lavori di ristrutturazione dell’edificio, di cui i due si erano impossessati. Grazie, sembra, all’aiuto di un basista, una donna dipendente del carcere che è stata già sospesa dai suoi incarichi, e su cui sta indagando la polizia. 

FUGGITIVI USAFUGGITIVI USA

 

Nel frattempo prosegue la caccia ai due fuggiaschi con elicotteri, cani e oltre 240 poliziotti che stanno setacciando da tre giorni senza sosta una vasta porzione di territorio. Oltre alla pericolosità dei due fuggitivi, c’è anche da dire che le autorità hanno l’urgenza di dover rimediare dopo essersi fatti scappare due soggetti così pericolosi: «In quel carcere non c’era una evasione dal 1865», chiosa il governatore Cuomo. Una frase che suona come un ammonimento preciso.

 

DAVID SWEATDAVID SWEAT

Le forze dell’ordine intanto stanno seguendo diverse piste una delle quali porterebbe verso Montreal, la città del Canada che dista da Dannemora solo tre quarti d’ora di macchina. Un’altra pista porterebbe invece in Messico, dove Matt fuggì dopo l’omicidio del 1997, ma secondo alcuni questa ipotesi rischia di essere frutto della suggestione ispirata dalla fuga in stile hollywoodiano.

RICHARD MATTRICHARD MATT

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…