theresienstadt campo di concentramento

“IL FUHRER REGALA UNA CITTA AGLI EBREI” - LA STORIA AGGHIACCIANTE DI COME I NAZISTI ORCHESTRARONO LA VISITA DI UNA DELEGAZIONE DELLA CROCE ROSSA A UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO, CAMUFFANDOLO DA 'VILLAGGIO MODELLO PER EBREI' PER NASCONDERE AL PUBBLICO LE ATROCITÀ DELL’OLOCAUSTO - L'EPISODIO DIEDE LO SPUNTO ALLA MACCHINA DELLA PROPAGANDA TEDESCA PER FARE UN FILM, SOPRAVVISSUTO FINO AD OGGI (VIDEO)

 

DAGOTRADUZIONE DA "www.dailymail.co.uk"

 

Un luogo di morte e disperazione travestito da cittadina modello. Questo è l’inganno teso dai tedeschi per coprire una delle maggiori atrocità della storia.

 

mappa di theresienstadt

Qualche mese prima che gli orrori dell’Olocausto si rivelassero al mondo, il regime nazista stava compiendo enormi sforzi per convincere il pubblico che i campi di concentramento non esistessero. E fu il campo ceco di Theresienstadt il luogo deputato alla messa in piedi di questa sceneggiata nei confronti della Croce Rossa che fu invitata a ispezionare il campo, con i crudeli Kapò che costrinsero gli internati a costruire finte case e negozi per ingannare la delegazione, facendogli credere di trovarsi in un tranquillo villaggio boemo.

 

theresienstadt

Theresienstadt è una fortezza costruita vicino a Praga tra il 1780 e il 1790, dopo che la madre dell’imperatore austriaco Giuseppe II d’Asburgo-Lorena ordinò la sua costruzione come parte di una serie di fortezze da difesa.

 

Con l’arrivo del XX° secolo divenne inutilizzata e iniziò a venire adoperata come carcere per i prigionieri politici e militari. Dopo l’invasione dei nazisti fu occupata dalla Gestapo nel 1940 e trasformata in un ghetto ebraico.

 

Dal 1942 in poi decine di migliaia di ebrei furono imprigionati lì dentro; il campo serviva da punto di transito prima che fossero trasferiti nei campi di sterminio. Per dissipare le voci che la fortezza venisse usata per sterminare i prigionieri, i nazisti la presentavano come un ‘insediamento ebraico modello.’

thersienstadt 2

 

Il 23 giugno del 1943, una delegazione danese della Croce Rossa internazionale, di cui facevano parte dottori e volontari, furono ospitati da un ‘sindaco’ deputato dalle SS che gli fece fare una visita del ‘villaggio’. In preparazione della visita, tutti i detenuti vennero presi e messi al vaglio e circa 200 tra i socialmente più benestanti furono trasferiti in camere doppie per dare l'idea che vivessero in un relativo comfort.

 

Molti ebrei erano già stati trasferiti ad Aushwitz prima del loro arrivo mentre a quelli rimasti venne ordinato di "abbellire" l'intera area costruendo negozi e caffetterie finti per dimostrare che i ‘cittadini’ avessero accesso a tutti i beni d'uso quotidiano.

 

theresienstadt 3

La delegazione fu ospitata in stanze nuovamente ridecorate nella sezione più agiata del campo – quella dove andavano i prigionieri più abbienti – e furono accolti anche da un’opera lirica scritta da un prigioniero e eseguita da un coro di bambini.    

 

Dopo un tour prestabilito del campo gli Ufficiali tedeschi interrogarono alcuni prigionieri sulle loro condizioni di agio nel campo, con l’ordine di non rispondere ad alcuna domanda diretta da parte dei delegati.

 

theresienstadt 4

Nonostante il livello magistrale della censura tedesca, i delegati se ne andarono con un’ “impressione positiva” da Theresienstadt.

 

Ciò diede ai nazisti l’abbrivio per produrre anche un film di propaganda intitolato “Il Fuhrer Dona un Villaggio agli Ebrei” ("Der Fuehrer Schenkt den Juden eine Stadt") diretto dall’attore veterano ebreo Kurt Gerron, anch’egli prigioniero.

 

Le riprese duratono 11 giorni durante il settembre del ’44 ma per assicurarsi che le persone coinvolte restassero zitte, la maggior parte vennero deportate a Auschwitz e lo stesso Gerron venne giustiziato in una camera a gas l’ottobre seguente.

 

theresienstadt film

Il film doveva avere un’ampia distribuzione come mezzo per placare le accuse verso i campi di concentramento ma dopo un paio di proiezioni, la fine della guerra prevenne la sua uscita integrale al pubblico. 

 

Alcuni parti di filmato sono sopravvissute fino ad oggi ma la maggior parte delle pellicole furono distrutte prima della conclusione del conflitto.

 

Nella realtà i prigionieri furono fucilati e lasciati morire di fame, mentre altri dovettero soccombere alle malattie dovute alle aberranti condizioni del campo, dove circa 60.000 persone venivano stipate in baracche progettate per accogliere 7.000 soldati.

 

Prima che il campo venisse liberato dai Soviet nel maggio del 1945, la maggior parte dei prigionieri era stata deportata ai campi della morte ma questa storia da allora ha ispirato numerose recite, film e documentari sottolineando quanto possano essere efferati i mezzi delle propaganda. 

 

Il film intero è visibile qui

 

 

Theresienstadt 5vista dalla torre di controllo

le riprese del filmfuhrerheinrich jockl il mostro di thersienstadtkurt gerron 2

thersienstadt prigionieri

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…