LE FURBONE COL PANCIONE - A MILANO SONO STATE FERMATE 11 BORSEGGIATRICI DELLA METRO: SONO TUTTE ROM E INCINTE, UN TRUCCO PER EVITARE IL CARCERE, VISTO CHE LO STATO DI GRAVIDANZA CONSENTE LORO DI NON ANDARE IN GALERA - SONO ACCUSATE DI FURTI NELLE FERMATE FREQUENTATISSIME DI DUOMO, CADORNA E STAZIONE CENTRALE: LA PIÙ ANZIANA, 50 ANNI, HA 8 FIGLI, MENTRE UNA 34ENNE NE HA ADDIRITTURA 14 - PER LORO DASPO URBANO E OBBLIGO DI ALLONTANAMENTO...
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Fermate 11 borseggiatrici in metropolitana a Milano: sono tutte incinte. Accade nella giornata di martedì 5 aprile, dopo un pomeriggio di appostamenti da parte degli agenti della Polmetro.
Le donne, tra i 19 e i 50 anni, sono state accompagnate in questura per il fotosegnalamento e sottoposte a daspo urbano, con l’ordine di allontanamento. Non possono, infatti, andare in carcere.
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Milano, chi sono le 11 borseggiatrici
Le 11 donne sono tutte nomadi, di etnia rom. La più anziana, 50 anni, ha 8 figli, mentre una 34enne ne ha addirittura 14.
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Operano abitualmente alle fermate di Stazione Centrale, Duomo e Cadorna, le più frequentate dai turisti. Dove possono agire sfruttando la calca nelle ore di punta.
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Hanno tutte una lunga lista di precedenti: tre sono infatti indagate per violazione del daspo, mentre altre tre per tentato furto pluriaggravato.
Le gravidanze per evitare il carcere
Il trucco ormai è arcinoto: come Sofia Loren nel film di Vittorio De Sica, Ieri, oggi, domani, che non veniva mai arrestata per contrabbando di sigarette perché sempre incinta.
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Lo stato di gravidanza consente loro di evitare il carcere: lo dice l’articolo 146 del codice penale che sospende la pena per le donne incinte e le madri di figli fino a un anno. Alcune di loro raggiungono cumuli di pena a due cifre.