animalisti-2

GLI ANIMALISTI HANNO ROTTO IL CA**O! – UN’ASSOCIAZIONE ANIMALISTA INGLESE CONTRO I PROVERBI IN CUI SI NOMINANO GLI ANIMALI – VIETATI “AVERE UN CERVELLO DA GALLINA”, “CAPRO ESPIATORIO”, PER NON PARLARE DI “IN BOCCA AL LUPO” AL QUALE SIAMO ABITUATI A RISPONDERE CON UN SECCO “CREPI” – E L’UNIVERSITÀ GALLESE DI SWANSEA INCALZA: “CON LA POPOLARITÀ DEL VEGANISMO, LE FRASI SULLA CARNE VANNO ABOLITE…”

Tony Damascelli per “il Giornale”

 

animalisti 9

Gatta ci cova. Censurato. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. Cancellato. Tagliare la testa al toro. Ignobile. Febbre da cavallo. Abolita. Capro espiatorio. Non ne parliamo più. Avere un cervello di gallina. Detestabile. Gallina vecchia fa buon brodo. Riprovevole. Avere la pelle d' oca. Mai sia.

 

Tutto questo proverbificio salta in aria perché gli animalisti, che sono anime candide e pie, hanno deciso che sia ora di finirla con l' uso e l' abuso di frasi che coinvolgano i nostri amici a quattro e due zampe. Tutto è nato e deve morire con lo storico augurio In bocca al lupo che, dalle nostre parti, trova immediata risposta conclusiva «crepi» non proprio benevolente.

 

animalisti 8

Ora nell' università gallese di Swansea sono stati effettuati studi linguistici e filosofici così da indurre la bionda ricercatrice Shareena Hamzah a sostenere una tesi ardita: grazie alla popolarità, sempre crescente, del veganismo, molte, se non tutte, le frasi che riguardano la carne, nella fattispecie, degli animali, vanno e saranno abolite nel linguaggio comune, perché vecchie, datate, fuori moda e contro la natura stessa.

 

Dobbiamo rinunciare a usare quadrupedi e bipedi per i nostri sfoghi, penso che anche le fiabe della nostra infanzia andranno incontro a una rilettura, basta con il lupo che si mangia la nonna in attesa di Cappuccettto rosso, basta con la balena di Pinocchio, basta con i tre porcellini, basta con Topolino e Paperino, tutta roba che sfiora la crudeltà nei confronti di una popolazione fragile, che non può nemmeno protestare non avendo la facoltà della parola.

animalisti 6

 

Giordano Tedoldi per “Libero quotidiano”

 

Così come a volte occorre difendere l' ammalato dal medico, ogni tanto bisogna difendere gli animali dagli animalisti.

 

Intendiamo quelle frange estremistiche e ignoranti che, presumendo di fare il bene degli animali, ne falsificano la storia e, con la loro spocchia, li rendono antipatici. In Gran Bretagna l' associazione "People for the ethical treatment of animals", in breve Peta, se l' è presa con quei modi di dire popolari in cui si nominano gli animali.

animalisti 4

 

Anche l' italiano ne fa uso, ricordiamo ad esempio «in bocca al lupo», «menare il can per l' aia», o «prendere due uccelli con una fava» (che in inglese è più cruento: «kill two birds with one stone», cioè uccidere due uccelli con una pietra). Secondo gli attivisti della Peta, «queste frasi possono sembrare innocue ma in realtà mandano un messaggio sbagliato, perché rafforzano l' idea di un rapporto con gli animali basato su violenze e abusi. Insegnare agli studenti a usare un linguaggio non crudele serve a promuovere una relazione positiva tra tutti gli esseri viventi».

 

animalisti 3

Da amanti degli animali, troviamo questa epurazione del linguaggio «animalmente scorretto» un po' ridicola. I modi di dire, o frasi idiomatiche, si pronunciano infatti dimenticandosi completamente del loro significato letterale. Se durante una riunione di lavoro diciamo a qualcuno «stai menando il can per l' aia» non visualizziamo né il cane né l' aia, che peraltro molti non sanno più nemmeno che cosa sia (è il terreno accanto a edifici rurali, spianato e assodato, spesso ammattonato o coperto di cemento, dove si mettono a essiccare cereali e altri prodotti agricoli).

 

animalisti 2

Quanto a quel «menare», si tranquillizzino tutti gli animalisti troppo suscettibili: non vuol dire picchiare, ma condurre, proprio come «menare per il naso» non significa dare un pugno sul naso ma prendere per i fondelli.

 

L'ORIGINE DEL DETTO L' origine del detto, poi, in tutte le sue interpretazioni, non è affatto un esempio di "rapporto con gli animali basato su violenze e abusi". Il cane è sempre stato un compagno fedele e prezioso dell' uomo nella civiltà contadina. Menare il can per l' aia secondo alcuni deriva dall' uso di far calpestare il grano posto nell' aia dagli animali pesanti della fattoria.

animalisti 13

 

Condurre quindi il cane per l' aia non serviva allo scopo, da qui il significato di tirarla per le lunghe, perdere tempo. Secondo altri il detto ha origine dal fatto che il cane ha bisogno di spazi ampi e aperti per fare i suoi bisogni, fiutare, correre, e quindi tenerlo nell' aia è una pratica inutile. In entrambi i casi la critica quindi non è mossa all' animale, ma al padrone che ne ignora la vera natura.

animalisti 5

 

Da questo semplice esempio comprendiamo che, lungi dall' essere contro gli animali, questi detti svelano spesso qual era il genuino rapporto di collaborazione che i nostri avi, molto più di noi, avevano con gli animali.

 

Prendiamo ancora il caso di «in bocca al lupo». È vero, molte etimologie (tra cui quella proposta dall' autorevole Accademia della Crusca) citano il lupo come modello di animale ferocissimo, e dicono che «in bocca al lupo» in segno di augurio è una classica formula apotropaica, dove nominando un male in realtà lo si esorcizza, così come si dice che augurare o sognare la morte di qualcuno gli allunghi la vita.

animalisti 11

 

Però è possibile che coloro che coniarono il detto, ne sapessero sugli animali più dei dotti della Crusca. E che, come insegna l' etologia, vedessero come la lupa prendesse i suoi cuccioli in bocca, per spostarli e metterli al sicuro nelle tane. Il detto quindi farebbe riferimento non al rischio di essere divorati, ma alle proverbiali cure che la lupa dedica ai suoi cuccioli, come mostrerebbe anche il mito di Romolo e Remo, allattati dalla lupa.

 

animalisti 10

E noi dovremmo impedirci di dire un' espressione bella e poetica come "in bocca al lupo" per far contenti alcuni animalisti dogmatici, abituati a vedere nel mondo naturale sempre e solo crudeltà e uccisioni, cioè quelle attività di cui l' uomo, più di ogni altro animale, è specialista? Possiamo essere più comprensivi verso gli animalisti quando, invece di "grazie", sentiamo rispondere "crepi" (il lupo).

 

animalisti 1

Anche in questo caso la frase non è che un modo di dire scaramantico, ed è assurdo tacciare di crudeltà verso gli animali chi la pronuncia. Tuttavia è una risposta che ci suona sgradevole proprio perché dà per scontato che all' origine dell' augurio ci fosse il terrore verso il lupo visto come un nemico mortale dell' uomo, e non, come abbiamo spiegato, il suo comportamento di protezione verso la prole.

animalisti 12

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…