LA RABBIA E IL RIFIUTO – L’IRA DELLE FAMIGLIE CHE HANNO PERSO I LORO FAMILIARI NELLA TRAGEDIA DI GENOVA: “NO AI FUNERALI DI STATO”– SARANNO SOLO 14 LE BARE PRESENTI ALLA CERIMONIA DI DOMANI, MENTRE GLI ALTRI HANNO SCELTO FUNZIONI PRIVATE NELLE LORO CITTÀ D’ORIGINE - E AL CERIMONIALE DELLA PREFETTURA DI GENOVA NON RESTA CHE GESTIRE L' IMBARAZZO DI UNA CERIMONIA DIMEZZATA…
Alessandra Costante per “la Stampa”
Nella conca del padiglione Jean Nouvel, alla Fiera di Genova, ieri erano 14 le bare schierate per la benedizione. Non saranno molte di più domani per i funerali di Stato alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e officiati dall'arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco.
Hanno preferito esequie private i famigliari di 17 delle 38 vittime (accertate) del crollo del ponte Morandi, la lingua di autostrada sospesa su Genova, che era contemporaneamente uno dei simboli della città e l' unico collegamento di una Liguria ora divisa a metà, un arco spezzato. I famigliari di altre 7 vittime non hanno ancora sciolto la riserva sui funerali di Stato. E al cerimoniale della Prefettura di Genova non resta che gestire con diplomazia l'imbarazzo di una cerimonia dimezzata dalla rabbia e dalla sfiducia.
La collera scorre a fiumi nelle parole dei parenti dei quattro giovani di Torre del Greco che hanno trovato la morte sulla strada delle vacanze. «È lo Stato che ha causato questo, non si devono permettere di farsi vedere: la passerella di politici è stata vergognosa», si dispera Nunzia, la madre di Gerardo Esposito.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
Si affida a un post sui social network Roberto, il padre di Giovanni Battiloro: «Mio figlio non diventerà un numero nell' elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane, farò in modo che ci sia giustizia per lui e per gli altri: non dobbiamo dimenticare. Non vogliamo un funerale farsa, ma una cerimonia a casa, nella nostra chiesa a Torre del Greco. È un dolore privato, non servono le passerelle. Da oggi inizia la nostra guerra per la giustizia, per la verità: non deve accadere più».
Qualche ora dopo, però, a smorzare i toni ci pensa il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palombo, arrivato a Genova per sovrintendere alle operazioni di trasferimento delle salme: le esequie oggi pomeriggio nella cattedrale della città campana.
«Ho incontrato il sindaco di Genova e l'ho ringraziato per tutto quello che è stato fatto. Non è un no ai funerali di Stato, ma la necessità di condividere il proprio dolore con le famiglie». Così al posto delle quattro bare dei ragazzi campani, ci saranno solo le loro fotografie.
Crolla il ponte Morandi a Genova
«Non ho più fiducia in questo Stato», piange Denise Vittone. È la sorella di Andrea, l' ex giocatore di pallacanestro, fresco sposo di Claudia Possetti: erano in viaggio con i due figli di lei, Camilla (12) e Manuele (16). La loro vita si è sbriciolata insieme al cemento del cosiddetto ponte di Brooklyn. I loro funerali saranno in forma privata, a Pinerolo.
roberto robbiano e ersilia piccinino
Così come quelli di Elisa Bozzo, la trentaquattrenne di Busalla, in provincia di Genova: i suoi funerali saranno domani alle 11, ma nella chiesetta di Sarissola: «Quelle cose pubbliche non mi piacciono», spiega la mamma, Anna Timossi, custode di un dolore che desidera resti privato. O l' ultimo saluto a Francesco Bello, questa mattina a Pedemonte, nel Genovese, per il quale la famiglia ha preferito la forma privata alla solennità della cerimonia di Stato. E lo stesso sarà per Alessandro Robotti e la moglie Giovanna Bottaro, 50 e 43 anni: le esequie si terranno sabato nella chiesa parrocchiale di Arquata Scrivia.
A dire no al cerimoniale dei funerali di Stato sono stati anche i parenti di Stella Boccia: sarà portata a Foiano della Chiana (Arezzo) dove domani alle 15 si svolgeranno le esequie con rito evangelico. Funerali separati invece per il suo fidanzato, il peruviano Carlos Jesus Erazo Trujillo, 27 anni: la sua sarà una delle bare schierate davanti al presidente della Repubblica.
Quella della cerimonia di Stato è una macchina complessa da guidare in una città ferita a morte. Così ieri sera, in Prefettura, per organizzare l' arrivo del presidente Mattarella e delle altre istituzioni che prenderanno parte alle esequie pubbliche si è riunito il comitato per l' ordine e la sicurezza. In una mescolanza di sicurezza e sensibilità da gestire senza sbavature, in una situazione drammatica, ci sarà spazio anche per la benedizione islamica chiesta dai parenti di una delle vittime albanesi.
Avverrà in fondo alla cerimonia di sabato e sarà curata dal Centro Islamico genovese. Due i rosari che saranno celebrati oggi: alle 11 con il vescovo Nicolò Anselmi e poi alle 18. Circa 1.800 i posti a sedere nel padiglione, il resto di Genova potrà assistere attraverso un maxi schermo.
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