GIANFRANCO FINI SI E’ ACCORTO DI AVERE IN CASA DUE FURBACCHIONI, COMPAGNA E COGNATO, CON 13 ANNI DI RITARDO - AL PROCESSO DOVE E’ IMPUTATO PER RICICLAGGIO, L’EX AN HA SCARICATO LE RESPONSABILITA’: “LA VENDITA DELL’APPARTAMENTO DI MONTECARLO? SONO STATO INGANNATO DA GIANCARLO TULLIANI E DALLA SORELLA ELISABETTA” - A SETTEMBRE 2010 FINI DISSE: “SE DOVESSE EMERGERE CON CERTEZZA CHE TULLIANI È IL PROPRIETARIO E CHE LA MIA BUONA FEDE È STATA TRADITA, NON ESITEREI A LASCIARE LA PRESIDENZA DELLA CAMERA”. LA LASCIÒ SOLO A FINE LEGISLATURA, A MARZO 2013, MA ORA AMMETTE DI AVER SAPUTO CHE IL COGNATO LO AVEVA PRESO PER IL NASO GIÀ 27 MESI PRIMA DI PASSARE IL TESTIMONE A LAURA BOLDRINI…

1. FINI SI ARRENDE «INGANNATO DAI IN AULA TULLIANI»

Estratto dell’articolo di Massimo Malpica per “il Giornale”

 

elisabetta tulliani e gianfranco fini

Preso in giro per anni dalla madre delle sue figlie e dal di lei fratello e per questo, per anni, costretto a mentire. Salvo decidersi a vuotare il sacco quando lo scandalo, dai giornali, s’è trasferito in tribunale. L’ultima verità di Gianfranco Fini sulla vicenda della casa di Montecarlo arriva quando il fondatore di An viene ascoltato, in aula, nel processo dov’è imputato per riciclaggio insieme ai Tullianos: la compagna Elisabetta, suo fratello Giancarlo e il padre dei due, Sergio.

 

«La vendita dell’appartamento di Montecarlo è stata la vicenda più dolorosa per me, sono stato ingannato da Giancarlo Tulliani e dalla sorella Elisabetta», sospira Fini. «Solo nel dicembre 2010 – aggiunge - ho scoperto che il proprietario della casa era Tulliani e ho interrotto i rapporti con lui».

 

GIANCARLO ELISABETTA TULLIANI - LABOCCETTA - GIANFRANCO FINI

Sono passati 4606 giorni dal 27 luglio del 2010, quando il Giornale scoprì che in un appartamento monegasco lasciato in eredità ad An dalla nobildonna romana Anna Maria Colleoni abitava Gianfranco Tulliani […] la verità venne a galla, anche grazie alle prove arrivate da Saint Lucia, dove avevano sede le offshore che avevano comprato l’immobile per 300mila euro, un piatto di lenticchie: il reale acquirente era proprio Tulliani. Fini […] a settembre 2010 promise: «Se dovesse emergere con certezza che Tulliani è il proprietario e che la mia buona fede è stata tradita, non esiterei a lasciare la Presidenza della Camera».

fini elisabetta tulliani

 

La lasciò solo a fine legislatura, a marzo 2013, ma adesso ammette di aver saputo che il cognato lo aveva preso per il naso già 27 mesi prima di passare il testimone a Laura Boldrini. […] anche se la nuova versione arriva solo dopo che la magistratura ha riacceso i fari sulla vicenda, all’epoca derubricata a «campagna denigratoria», con tanto di etichetta per questo quotidiano e per chi ci lavorava di «macchina del fango».

 

FINI TULLIANI

Invece, per gli inquirenti, quella casa Tulliani l’ha comprata - con i soldi di Corallo transitati per le offshore da An, che gliel’aveva lasciata per un prezzo ben al di sotto del valore di mercato, tanto che i Tullianos l’avevano poi rivenduta, nel 2015, a 1,36 milioni di euro. Una storia di riciclaggio, secondo l’accusa e secondo il gup che, a luglio 2018, ha rinviato a giudizio per questa ipotesi di reato Fini e i suoi familiari. Dalla negazione, allora, l’ex leader di An è passato a difendersi scaricando sui Tullianos.

elisabetta tulliani gianfranco fini

 

«Sono un coglione, corrotto mai», aveva detto già all’alba delle indagini, a fine 2016, dopo le perquisizioni a casa di cognato e suocero, poi sfociate in un sequestro di beni per 5 milioni di euro ai Tulliani. Della ricca plusvalenza ricavata dalla casa Fini ha sempre negato di aver goduto in qualche maniera. E lo ha ribadito ieri.

 

«Anche il comportamento di Elisabetta mi ha ferito - ha spiegato in aula - ho scoperto solo dagli atti del processo che lei era comproprietaria dell’appartamento e poi appresi anche che il fratello le bonificò una parte di quanto ricavato dalla vendita. Tutti fatti che prima non conoscevo». […]

 

GIANCARLO TULLIANI E LA CASA DI MONTECARLO

2. FINI: «SONO STATO INGANNATO DAI TULLIANI»

Estratto dell’articolo di Paolo Ferrari per “Libero quotidiano”

 

«Sono stato ingannato da Giancarlo Tulliani e dalla sorella Elisabetta». […] Gianfranco Fini […] ha “scaricato” tutte le responsabilità sulla famiglia della compagna, Elisabetta. […] La vicenda, che determinò l’uscita di scena di Fini dalla politica, ebbe inizio nel lontano 2010 da un esposto del popolo di An. Nel luglio 2008, un appartamento sito in Boulevard Principesse Charlotte che era stato donato qualche anno prima ad Alleanza nazionale dalla contessa Anna Maria Colleoni, viene venduto per soli 300mila euro.

 

GIANCARLO TULLIANI E FRANCESCA A DUBAI

Ad acquistarlo è una società offshore dell’isola di Santa Lucia, la Printemps, che poco dopo decide di rivenderlo per 330mila euro ad un’altra società caraibica anonima, la Timara Limited. L’immobile viene affidato al cognato di Fini, il vero titolare delle due società offshore.

 

[…] Il caso ha subito un enorme clamore mediatico, considerato il ruolo all’epoca di Fini. Le indagini, però, si chiudono con una archiviazione. Nel 2015 il fascicolo viene riaperto e gli inquirenti scoprono come l’intero prezzo della casa era stato invece pagato da una società offshore controllata da Francesco Corallo, il re delle slot machine. Per l’accusa, dunque, Tulliani era entrato in possesso dell’appartamento gratis.

GIANCARLO TULLIANI A DUBAI DA CHI

 

L’inchiesta […] riesce ad accertare che l’appartamento era stato rivenduto ad una cifra decisamente maggiore e che fu incassata dalle offshore di Tulliani. Dal “doppio” affare di Montecarlo, dunque, è emerso come cognato e suocero di Fini si intascarono oltre 300mila euro dalle offshore Corallo ed oltre un milione e 300mila euro dall’acquirente finale.

 

Fra gli altri imputati, insieme ai componenti della famiglia Tulliani, a dibattimento c’è anche l’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Laboccetta. «Sono stato coinvolto in questo processo in seguito a decine di dichiarazioni false fatte da Labocetta per un astio politico, nei miei confronti, che era ben noto. Il 2010 era l’anno del mio scontro con Silvio Berlusconi, il clima era diventato incandescente e agli occhi di molti ero un bersaglio da colpire», ha precisato Fini. […]

Ultimi Dagoreport

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

donald trump giorgia meloni vertice europeo

DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…