laura boldrini

“MALTRATTA DI QUI, MALTRATTA DI LÀ, LAURA BOLDRINI È ORMAI CIRCONDATA DA PERSONE CHE NON VEDONO L'ORA DI SPUTTANARLA” - MARIO GIORDANO: “CI SI PUÒ FIDARE DI UNA PERSONA CHE IN PUBBLICO SI FA PALADINA DEI DIRITTI E POI IN PRIVATO SE NE FOTTE? O LA SIGNORA BOLDRINI È TROPPO ‘ASSERTIVA’ PER RISPONDERE? QUESTO SAREBBE SUFFICIENTE A LIQUIDARE LA PRATICA NELLA TOP TEN DELLE FIGURE DI MERDA DEL DECENNIO” - L’EPITAFFIO DE “LA STAMPA”: “NIENTE DI CIÒ CHE UNA PERSONA FA È ALL'ALTEZZA DELL'IDEALE CHE NUTRE DENTRO DI SÉ”

1 - LA STRANA NEMESI DI BOLDRINI

Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

laura boldrini selfie con gli studenti italiani in argentina

Non versa la liquidazione alla colf. Nega lo smart working all'assistente, nonostante l'emergenza Covid e tre figli a carico. Siccome la sua agenda «è complessa», nei 1.300-1.400 euro di stipendio sono ricompresi le lamentele per l'albergo sbagliato e le prenotazioni dal parrucchiere. Niente di ciò che una persona fa è all'altezza dell'ideale che nutre dentro di sé, scrive Philip Roth in Nemesi.

 

Quella di Laura Boldrini è beffarda. Giovane funzionaria alla Fao di Roma, portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, paladina delle donne. Prima di sedersi sulla poltrona di presidente della Camera, capitava spesso di incontrarla in mezzo agli ultimi, nei luoghi più caldi del mondo. In Jugoslavia, Afghanistan, Angola, Ruanda, e poi Sudan, Iraq, Iran. Oggi di lei si parla per aver costretto una persona agli acquisti in farmacia e ai ritiri in sartoria. «Da anni sono oggetto di una campagna di odio», si difende lei. Solidarietà.

laura boldrini h partb

 

2 - PER LA BOLDRINI CHI È SOLA HA LICENZA DI SOPRUSO

Mario Giordano per “la Verità”

 

Contrordine, compagne femministe. La donna può essere schiavizzata a patto che a schiavizzarla sia «una donna sola». Una donna sposata non può farlo, una donna fidanzata neppure, una donna che vive con mamma e papà men che meno. Ma una «donna sola» sì. Lei può farlo. Può schiavizzare una donna. Ne ha il diritto.

 

laura boldrini dimartedi

A teorizzare l' incredibile svolta rosa-schiavo del nostro ordinamento è niente meno che Laura Boldrini, già presidente della Camera e punta di diamante del movimento femminista: ha rivelato infatti di aver usato la sua assistente parlamentare (poco pagata e un po' maltrattata) per le incombenze più umili, come andare a ritirare abiti in tintoria e prenotare il parrucchiere. Ma ha spiegato che tutto ciò non costituisce reato per il fatto che lei, Laura Boldrini, è per l' appunto «una donna sola».

laura boldrini in vacanza in grecia

 

Accusata di angherie nei confronti di due donne, la sua ex colf e per l' appunto la sua ex collaboratrice a Montecitorio, la Boldrini ha scelto di difendersi con una intervista su Repubblica da far impazzire d' invidia Comunardo Niccolai, il mitico re degli autogol. Non so quale sia l'addetto stampa che gliel' ha suggerita, ma immagino sia pure lei una donna, e pure lei trattata non troppo bene dalla medesima Boldrini. Solo una collaboratrice avvelenata e desiderosa di far fuori il suo capo, infatti, si permette di consegnare ai giornali una simile difesa d' ufficio.

 

laura boldrini

Che chiamare difesa è pure eccessivo: è come se uno volesse ripararsi dal temporale mettendosi un colabrodo in testa e rovesciandoci sopra una bacinella d' acqua. Infatti, dopo aver riciclato le solite parole d' ordine sulla «macchina del fango» e sulle «campagne d' odio» (non possono mancare, per contratto, in ogni sua intervista), l' ex presidente della Camera ammette di non aver ancora liquidato quel che spetta alla sua colf (a dieci mesi dal licenziamento) e di aver usato la sua addetta parlamentare come se fosse la sua cameriera.

 

laura boldrini

Poi, non contenta, si avventura a giustificare questi comportamenti raggiungendo le vette dell' autolesionismo. Per quanto riguarda la colf, infatti, butta la colpa sulla commercialista che in dieci mesi (pensate un po') «non è mai riuscita a rintracciare la funzionaria del Caf», cui si era rivolta la colf. Per quanto riguarda l' addetta parlamentare, costretta ad andare a ritirare le giacche dal sarto, la motivazione testuale è: «Vivo sola. Un uomo può chiedere aiuto alla compagna, una donna sola no».

BOLDRINI hsGetImage

 

Chiaro: se una donna vive da sola, insomma, volete pure toglierle il piacere di qualche sopruso? Colabrodo in testa a parte, siamo seriamente preoccupati per l'onorevole (si fa per dire) Boldrini. Innanzitutto, fossimo in lei, cominceremmo a cambiare commercialista. Perché una commercialista che in dieci mesi non riesce a contattare un funzionario del Caf per liquidare la pratica di una colf, beh, o è un' incapace oppure è una lavativa.

 

Oppure, tertium datur, anche lei è stata maltrattata dalla Lauretta Del Foulard e ha cercato di vendicarsi, un po' come l' addetta stampa. Se fosse vero, sarebbe terribile: vuol dire che maltratta di qui, maltratta di là, l' ex presidente della Camera è ormai circondata da persone che non vedono l' ora di sputtanarla.

 

LAURA BOLDRINI MOSCHEA

E allora hai un bel prendertela con la «macchina del fango», con la «campagna d' odio» e con la «società che non digerisce le donne assertive (sic)»: resta solo un castello di finto buonismo che crolla di colpo. E lascia, dietro di sé, il monumento dell' ipocrisia (eufemismo).

 

Per altro la «donna assertiva» dovrebbe anche spiegare come mai, di fronte a una colf che dopo otto anni di fedele servizio chiede meno di 3.000 euro per chiudere i conti e sparire per sempre, non mette mano al portafoglio in silenzio senza perdersi nei burocratici calcoli di Caf e commercialisti, magari aggiungendoci pure qualche spicciolo in più, come ringraziamento per gli umili lavori svolti mentre lei faceva la primadonna in tour.

LAURA BOLDRINI

 

Così come la «donna assertiva» dovrebbe spiegare come mai non accetta lo smart working di un' assistente parlamentare che «ha lavorato benissimo» e che ha fatto «molti sacrifici», tenuto presente che l' assistente parlamentare ha tre figli e che c' è la pandemia. Non c' era nei programmi della sinistra agevolare il lavoro delle donne? E di chi ha figli? E lo smart working? E questo è il modo? Ci si può fidare di una persona che in pubblico si fa paladina dei diritti e poi in privato se ne fotte? O la signora Boldrini è troppo «assertiva» per rispondere?

 

laura boldrini

Già questo sarebbe sufficiente a liquidare la pratica nella top ten delle figure di merda del decennio. Ma siccome l' ex presidente assertiva della Camera ha voluto strafare, ecco che se ne è uscita con quella spiegazione indimenticabile che punta a traguardi ancor più prestigiosi. Come mai, le hanno chiesto, usava l' assistente parlamentare per farsi ritirare le giacche dal sarto o per prenotare il parrucchiere? E lei: «Era nei patti. Sapeva che avevo delle esigenze personali».

 

laura boldrini in piazza contro salvini e orban

Obiezione: l' assistente parlamentare sostiene il contrario. Risposta finale: «Vivo sola. Un uomo può chiedere aiuto alla compagna e una donna sola no». Dal che si deduce, per l' appunto, che le «donne sole» hanno diritto di maltrattare le donne con tre figli. E che la Boldrini è innocente per il semplice fatto che non ha un compagno. Altrimenti, è chiaro, avrebbe mandato lui a ritirare le giacche in tintoria o a comprare i trucchi in profumeria. Avviso ai potenziali spasimanti: l' amore è amore, ma sappiate, nel caso, a che cosa andate incontro. Per quanto mi riguarda, scusatemi, se vi lascio. Ma, come ogni giorno, devo andare a prenotare il parrucchiere di mia moglie.

LAURA BOLDRINI IN MOSCHEA

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…