GIUSTIZIA È FATTA? - CONDANNATO A 5 ANNI E 6 MESI PATRIZIO RANIERI, 23ENNE ACCUSATO DI VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO SU UNA 16ENNE, AVVENUTA LA NOTTE DI CAPODANNO DEL 2020 IN UNA VILLETTA A PRIMAVALLE, A ROMA - LA PROCURA AVEVA CHIESTO LA CONDANNA A 12 ANNI E MEZZO. RANIERI: "IO RIDO SEMPRE, NON MI AMMAZZA NIENTE" - AL PARTY PARTECIPAVANO DUE COMITIVE: UNA CHE PROVENIVA DALLA "ROMA BENE" (C'ERA ANCHE IL NIPOTE DI CIRIACO DE MITA). GLI ALTRI RAGAZZI ERANO DI PERIFERIA - I MESSAGGI PER ORGANIZZARE IL PARTY A BASE DI DROGA, IN CUI SI PARLA DI "ANNA' IN GIRO PE' ROMA CON UN CHILO DE MERCE; DU' BOTTE" E DI OFFRIRE PASTICCHE "TANTO È CAPODANNO, 'STI CAZZI"
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GIUSTIZIA A SCOPPIO RITARDATO - IL PM HA CHIESTO LA CONDANNA A 12 ANNI E MEZZO PER PATRIZIO RANIERI
Estratto dell'articolo di Andrea Ossino per “La Repubblica”
La procura di Roma lo aveva classificato come uno stupro di gruppo commesso su una ragazzina di 16 anni. Per i giudici è invece una violenza sessuale. Ma per Bianca, a prescindere dalla qualificazione giuridica, quello avvenuto la notte di capodanno di quattro anni fa è un incubo che ieri è stata costretta a rivivere quando i giudici hanno condannato Patrizio Ranieri a scontare 5 anni e 6 mesi di carcere. La procura ne aveva chiesti 12 e mezzo.
Si conclude così il primo dei processi sullo “stupro di capodanno”, con una sentenza di condanna e le parole dell’imputato: «Io rido sempre, non ho fatto niente, ho sempre detto la verità e loro cambiavano versione. Mi sono fatto due anni ai domiciliari. Ho perso mio padre. Non mi ammazza niente. Ho la coscienza pulita. Questa è una prepotenza».
il party dello stupro di capodanno 2
La «prepotenza», sarebbe il verdetto che certifica una storia iniziata il 31 dicembre del 2020, quando in pieno lockdown, in una villetta della periferia romana di Primavalle, si incontrano due comitive di giovanissimi. Da un lato ci sono quelli che vengono dal quartiere Parioli, figli di soubrette, rinomati professionisti e nipoti di politici come Simone Maria Ceresani, il cui nonno è l’ex premier democristiano Ciriaco De Mita. Dall’altro i ragazzi di Primavalle, gli amici di Ranieri.
Bianca è venuta in vacanza a Roma dalla Spagna. Alla festa arriva con i pariolini. Hanno in tasca i soldi con cui comprare la droga. I ragazzi di periferia hanno invece una casa e dettano le regole: possono entrare solo “le pischelle” e qualche accompagnatore che verrà minacciato nel tentativo di difendere la fidanzata.
il party dello stupro di capodanno 1
Della festa si parla da giorni in chat. Si discute di dove prendere la droga, di soldi, di «annà in giro pe’ Roma con un chilo di merce», di «du’ botte» da offrire e pasticche da regalare: «Tanto è Capodanno, sti cazzi». Alle 19 in punto il party inizia e qualche ora dopo è già fuori controllo, annebbiato da fiumi di alcolici e cocaina. Bianca fuma e i ricordi le si annebbiano. Ci pensano i carabinieri a ricostruire le diverse violenze subite e le umiliazioni.
Una su tutte: Patrizio Ranieri che mostra agli amici una maglietta sporca del sangue di Bianca, mentre lei è impotente anche davanti agli insulti: «Non vali un cazzo... sei una tr...». Il giorno dopo Bianca ha la testa che scoppia e il corpo pieno di lividi. Indossa solo una felpa bagnata.
Non trova i suoi vestiti e neanche i suoi amici, l’hanno lasciata lì. Trova invece la forza di fare una telefonata e il padre di un’amica va a prenderla. E poi trova il coraggio per andare dai carabinieri e denunciare, il primo passo di un tragitto che ieri ha portato a una sentenza che non soddisfa la difesa [...]
i reperti del party dello stupro di capodanno 3i reperti del party dello stupro di capodanno 2i reperti del party dello stupro di capodanno 1LE CHAT DEI RAGAZZI DELLO STUPRO DI GRUPPO DI CAPODANNOstupro di capodannola villetta dello stupro di capodannostupro di capodanno nella villetta di primavallestupro di capodannoi reperti del party dello stupro di capodanno 4