GIUSTIZIA SOMMARIA IN OSPEDALE - SPEDIZIONE PUNITIVA CONTRO UN MEDICO A CATANIA: NOVE UOMINI INCAPPUCCIATI IRROMPONO NEGLI AMBULATORI (VIDEO) PER PICCHIARE IL DOTTORE CHE SI ERA RIFIUTATO DI DARE LE GENERALITÀ DI UNA PAZIENTE, REA DI AVER TAMPONATO UNO DEGLI SCIMMIONI - ARRESTATO UN PREGIUDICATO, SOTTO INDAGINE UN INFERMIERE
Vincenzo Barbagallo per http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/
Le immagini delle telecamere di video sorveglianza dell’ospedale Vittorio Emanuele hanno ripreso la sequenza della spedizione punitiva nei confronti di un medico del Pronto soccorso. È accaduto lo scorso 1 gennaio: nove uomini hanno letteralmente fatto irruzione nei reparti per pestarlo. Il motivo? Il professionista non aveva fornito le generalità di una donna giunta lì dopo un incidente.
In pratica la signora avrebbe avuto la colpa di urtare contro l’auto di un uomo; lo stesso che in seguito ha chiesto con insistenza al medico di dirgli nome e cognome della paziente. Qualche minuto dopo l’uomo, visto il netto rifiuto, ha chiamato nove persone, protagoniste dell’aggressione.
Un arresto
Vicenda per la quale la polizia ha arrestato Mauro Cappadonna, pregiudicato, che secondo le forze dell’ordine avrebbe organizzato la spedizione punitiva. Sotto la lente degli investigatori è finito anche un infermiere presente quella sera ma non in servizio: avrebbe favorito l’ingresso degli aggressori all’interno dell’area riservata a medici e pazienti. Il medico vittima del pestaggio ha riportato un edema all’occhio e alla testa.
Giarrusso (M5s): «Città fuori controllo»
«Ecco cosa succede a Catania, città ormai fuori controllo dove i delinquenti si sentono ormai sicuri di ogni possibile impunità - afferma Mario Giarrusso, membro della commissione antimafia - Pensate, il boss voleva conoscere le generalità della donna perché questa aveva urtato con lo scooter la macchina del delinquente e per questo era finita in ospedale. Le leggi svuotacarceri del Pd e i tagli alla sicurezza dichiara hanno fatto rialzare la testa a queste bestie feroci che sanno che non possono essere arrestate. La mia solidarietà al medico aggredito».