sirenetta big

LA GUERRA DELLE SIRENETTE - GLI EREDI DELLO SCULTORE ERIKSEN, AUTORE DELLA STATUA DI COPENHAGEN, HANNO FATTO CAUSA AL VILLAGGIO DI ASAA, COLPEVOLE DI AVERNE ESPOSTA UNA A LORO DIRE SIMILE - OLTRE A UN RISARCIMENTO FINANZIARIO, HANNO RICHIESTO ANCHE LA RIMOZIONE DELL'OPERA - PALLE MOERK, L'ARTISTA CHE L'HA SCOLPITA: "NON PENSAVO CHE DISTRUGGESSIMO OPERE D'ARTE IN DANIMARCA. QUESTE COSE LE FANNO I TALEBANI"

Laura Zangarini per il “Corriere della Sera”

 

La Sirenetta di Eriksen

Dal 1913 una piccola statua in bronzo - 125 cm di altezza per 175 kg di peso - accoglie i viaggiatori al porto di Copenaghen. Protagonista di una delle più celebri fiabe di Hans Christian Andersen, la Sirenetta, Lille Havfrue per i danesi, è una delle attrazioni turistiche più visitate della capitale.

 

Dal 2016 ha però una «rivale» nel porto del villaggio di Asaa, nel nord della Danimarca. Non è una replica esatta della scultura che l'artista Edvard Eriksen (1876-1959) modellò sulle fattezze di sua moglie Eline; ma per gli eredi dello scultore, la sirenetta di Asaa somiglia troppo all'originale. Per cui hanno avviato un procedimento giudiziario, chiedendo non solo un risarcimento finanziario, ma anche la rimozione della statua.

 

La Sirenetta di Moerk

«Quando ho ricevuto la mail per la prima volta, ho riso - ha riferito al New York Times, che ieri riportava la notizia, Mikael Klitgaard, il sindaco di Broenderslev, il comune che comprende Asaa -. Ho pensato che fosse uno scherzo». Klitgaard non era forse al corrente dello zelo scrupoloso con cui gli eredi Eriksen proteggono i diritti di copyright (validi però solo fino al 2029) di Lille Havfrue.

 

La Sirenetta di Eriksen 4

Raggiunta al telefono, Alice Eriksen, nipote dell'artista, non ha voluto rilasciare commenti: «Il caso è ancora aperto», ha dichiarato. Gli avvocati delle parti stanno lavorando a una possibile negoziazione. Se il caso dovesse finire in tribunale, la disputa verterà probabilmente su quanto la sirena di Asaa assomigli a quella che il magnate della birra e filantropo Carl Jacobsen regalò alla città di Copenaghen.

 

Nel caso Asaa perdesse la causa, dovrà pagare un risarcimento. La Sirenetta di Eriksen è in bronzo, il peso appoggiato sul braccio destro, la coda ordinatamente infilata di lato. Scolpita nel granito da un artista locale, Palle Moerk, la sirena di Asaa pesa tre tonnellate, è più carnosa, i tratti del viso sono meno delicati. Solo la postura è la stessa della quasi gemella di Copenaghen.

 

La Sirenetta di Moerk 3

In un'intervista, Moerk non ha nascosto che l'accusa di aver copiato Lille Havfrue non gli va giù. «Come artista - ha detto -, tutto ti ispira. E, naturalmente, avevo visto le foto della sirena a Langelinje. Ma quella di Asaa è una mia creazione». L'idea che la sua opera possa essere rimossa lo turba: «Non pensavo che distruggessimo opere d'arte in Danimarca. Queste cose le fanno i talebani».

La Sirenetta di Moerk 4La Sirenetta di Eriksen 2La Sirenetta di Moerk 2La Sirenetta di Eriksen 3

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…