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LA LEGGE DEL TAGLIONE - GLI ESPERTI SI ASPETTAVANO UNA “REAZIONE” NEI CONFRONTI DELLA COMUNITA’ ISLAMICA IN GRAN BRETAGNA - E L’ATTACCO ALLA MOSCHEA DI FINSBURY PARK A LONDRA, DA PARTE DI DARREN OSBORNE, LO CONFERMA - TRA SUPREMATISTI E SVASTICHELLE, AUMENTANO GLI EPISODI DI XENOFOBIA (ANCHE PER LE TENSIONI LEGATE ALLA “BREXIT”)
Caterina Soffici per “la Stampa”
È la stessa tecnica dei jihadisti, quella che gli uomini di Al-Baghdadi hanno usato dall'attentato di Nizza in poi. Darren Osborne, 47 anni, inglese, bianco, separato, quattro figli, ha affittato un furgoncino bianco a Cardiff, dove vive e ha percorso 250 chilometri per arrivare a Londra e lanciarsi ad alta velocità sulla folla.
Stessa modalità, ma stavolta l' attentatore è un britannico e le vittime sono musulmane. Gli esperti dicono che se lo aspettavano. Si pensava che una reazione del genere sarebbe prima o poi arrivata. Si chiama effetto copycat, e in inglese un copycat è un copione, uno che imita gli altri perché non ha grandi idee proprie. È la strategia dell' Isis, che mira a scatenare una guerra civile religiosa. Occhio per occhio, dente per dente, secondo la legge del taglione medievale, che è anche quella dell' Islam radicale.
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Chi è Osborne? È un lupo solitario? Fa parte di un' organizzazione di estrema destra? È un sovranista? Un nazionalista? Non si sa ancora. Sapeva però dove e quando colpire. Ha agito nell' ora di punta del Ramadan, passata la mezzanotte, quando gli uomini della comunità musulmana escono dalla moschea dopo l' ultima preghiera e si riversano in strada.
Anche l'obiettivo non è stato scelto a caso: la moschea di Finsbury Park è stata la culla del jihadismo britannico, una sorta di università del terrore, che ha sfornato la bellezza di 35 combattenti poi finiti a Guantanamo, tutti più o meno discepoli del predicatore di odio Abu Hamza, detto «il capitan uncino della Jihad» perché ha perso la mano e un occhio in battaglia.
Ogni grande attentato dell' ultimo ventennio, dalle Torri Gemelle a Charlie Hebdo, è riconducibile a Finsbury Park, che infatti è stata chiusa nel 2003. Ha riaperto un paio di anni dopo divenendo il simbolo opposto, il luogo dell'Islam moderato dove si predica la convivenza tra religioni e si pratica la collaborazione tra la comunità musulmana e le autorità britanniche.
La giornata di ieri è stata ufficialmente di grande coesione. I siti britannici definiscono «eroe» l'imam che ha sottratto l' attentatore al linciaggio della gente e l' ha consegnato incolume alla polizia.
Dopo qualche mugugno mattutino, sul fatto che i media «occidentali» avrebbero trattato l'incidente in modo diverso perché l' attentatore era un bianco, Scotland Yard e tutti i media hanno subito parlato di attacco contro i musulmani. Poi i vari appelli ai valori comuni, gli imam moderati che hanno parlato di condivisione e di lotta unita al terrore.
Ma sotto la superficie di coesione cova una brace di odio e diffidenza. Che non è riconducibile solo agli attentati, ma anche alla Brexit. Cioè di quel clima di paura dello straniero e della caccia al diverso che è stato il leitmotiv della campagna elettorale dell'estrema destra e dei nazionalisti dell'Ukip, di Britain First e della English Defense League. Spargitori di odio fin dal 16 giugno dell'anno scorso, quando fu uccisa a Leeds la giovane deputata laburista Jo Cox, a favore del Remain e della libera circolazione delle persone.
Nel week end in oltre 100 mila hanno partecipato al «Great Get Together», il grande raduno per commemorarla. Era pubblicizzato anche sul sito della moschea di Finsbury Park e invitava i fedeli musulmani a unirsi.
Ma negli ultimi dodici mesi gli episodi di xenofobia si sono moltiplicati in tutto il Regno Unito. Ieri si è parlato molto di «islamofobia», eppure sono finite sotto attacco anche molte altre etnie: ebrei, polacchi, altri cittadini dell' Est Europa. Brendan, il vedovo di Jo Cox, diceva ieri: «Fascisti di estrema destra e terroristi islamisti sono guidati dallo stesso odio per la diversità, dalla stessa idea di suprematismo e usano la stessa tattica.
Li sconfiggeremo entrambi».