pandemic fatigue 9

GLI ITALIANI SI SONO ROTTI IL CAZZO DELLE LIMITAZIONI DA COVID - SI FA STRADA LA “PANDEMIC FATIGUE”: IL 60% È STANCO DI LIMITARE LA PROPRIA VITA SOCIALE, IL 50% DI NON POTERSI SPOSTARE IN ITALIA, IL 47% DI PORTARE LA MASCHERINA – AL TERMINE DELL’ANNUS HORRIBILIS DEL VIRUS PER IL 61% DEI NOSTRI CONNAZIONALI L'ECONOMIA PEGGIORERÀ. PER IL 59% LA CRISI È PEGGIORE DI QUELLA INIZIATA NEL 2008 – IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

pandemic fatigue

Al termine di questo annus horribilis nel quale Covid ha fatto irruzione nella nostra vita, cogliendoci di sorpresa e stravolgendo le nostre abitudini, ci sembra utile descrivere il clima sociale, a partire dall'agenda delle priorità degli italiani. Invitati a indicare spontaneamente i tre problemi principali del Paese, al primo posto si confermano i temi dell'occupazione e dell'economia, citati dal 78%, in linea con quanto rilevato nel dicembre degli ultimi anni.

 

Viceversa, gli altri temi fanno segnare cambiamenti molto significativi a partire, comprensibilmente, dalla crescita della sanità menzionata dal 57%, quindi il funzionamento delle istituzioni insieme alla situazione (33%), in calo di 10 punti rispetto al 2019 quando aveva toccato il livello massimo anche a seguito della crisi di governo e al cambio della maggioranza. In diminuzione anche i temi dell'immigrazione (20%) e della sicurezza (11%), non più al centro del dibattito politico e mediatico.

PANDEMIC FATIGUE 9

 

Quando si passa alle priorità nella propria zona di residenza, fatte salve le prime due posizioni (sia pure con valori più contenuti), la graduatoria cambia rispetto a quella dei problemi nazionali, con la crescita di ambiente e mobilità, mentre sicurezza e immigrazione si collocano agli ultimi posti.

 

Approfondendo i temi economici, come era lecito attendersi prevalgono i giudizi negativi e il pessimismo sul futuro sia riguardo alla dimensione nazionale che quella personale. Le valutazioni sull'economia del Paese sono negative per l'84% degli italiani, il 61% si aspetta un peggioramento nei prossimi sei mesi facendo impennare al 40% la differenza tra pessimisti e ottimisti, rispetto al 7% dello scorso anno.

 

E il pessimismo prevale anche quando si fa riferimento alla situazione economica personale, infatti il 37% si aspetta un peggioramento contro il 20% che prevede un miglioramento, mentre il 38% non si aspetta cambiamenti. Quasi due italiani su tre (63%) dichiarano di avere difficoltà nel sostenere le spese: per esempio il 37% ha problemi nell'affrontare una spesa imprevista, il 16% che ha difficoltà a pagare le bollette, il 15% le spese mediche e l'8% i generi alimentari.

 

PANDEMIC FATIGUE 9

Nel complesso il 59% giudica la crisi economica innescata con la pandemia più grave di quella del 2008-2011 causata dai mutui subprime e la maggioranza è convinta che ci vorranno tempi lunghi per uscire dall'attuale situazione: per il 37% ci vorranno 5 anni e per il 19% almeno 10 anni, mentre i più ottimisti (convinti di uscirne entro 1 o 2 anni) rappresentano il 33%. Se questo è il clima economico, dobbiamo aspettarci una flessione dei consumi e l'aumento della propensione al risparmio, come già avvenuto quest' anno. Risparmio non tanto finalizzato ad acquisti futuri, ma come elemento di tranquillità di fronte alle prospettive incerte. Quanto al Covid, oggi il 44% delle persone ritiene molto o abbastanza elevata la minaccia di poter essere contagiato e il 58% paventa il contagio della propria comunità.

 

COVID TERAPIA INTENSIVA

La seconda ondata è considerata allo stesso livello di gravità della prima dal 59%, ma le modalità con cui gli italiani stanno reagendo sono molto diverse rispetto ai mesi scorsi. Oggi prevalgono infatti i sentimenti negativi: è aumentata la preoccupazione (34%), la rabbia (26%), il disorientamento (22%), l'intolleranza (20%), la tristezza (19%), il senso di solitudine (9%). E si fa strada la cosiddetta pandemic fatigue : il 60% è stanco di limitare la propria vita sociale, il 50% di non potersi spostare in Italia, il 47% di portare la mascherina e il 30% di rispettare le distanze.

 

Insomma, il clima sociale è profondamente cambiato rispetto alla prima ondata, complice la crisi economica che, a differenza di quella sanitaria, è tutt' altro che «democratica», ma è asimmetrica e selettiva. Se nella primavera scorsa la situazione di emergenza aveva fatto emergere tanti aspetti positivi e per certi versi sorprendenti - dal rispetto delle regole al senso della comunità - molto di ciò nell'ultimo trimestre si è disperso, sono evaporati gli «andrà tutto bene» e «ne usciremo migliori».

covid morti

 

Oggi una parte minoritaria ma assai numerosa di italiani, a dispetto dei numeri di contagi e dei decessi, considera il virus meno aggressivo e si mostra più refrattaria alle misure restrittive. Sono riaffiorati i particolarismi e le divisioni, mentre il senso di concordia ha lasciato spazio alle contrapposizioni. Il deterioramento del clima sociale interpella tutti, le istituzioni, le forze politiche, i corpi intermedi, la classe dirigente e i singoli cittadini, soprattutto quelli meno toccati dalla crisi economica (i cosiddetti «garantiti»): ciascuno dovrebbe farsi carico della responsabilità di trasformare l'anno che viene da horribilis a mirabilis.

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...