“ABBIAMO RISCHIATO DI MORIRE PER COLPA DI CAROLA RACKETE” - L’ULTIMA DISOBBEDIENZA DELLA CAPITANA POTEVA AVERE CONSEGUENZE GRAVI PER L’INCOLUMITÀ DELLA GUARDIA DI FINANZA - DINANZI ALLA DECISIONE DI RIACCENDERE I MOTORI E DIRIGERSI VERSO IL PORTO, I FINANZIERI HANNO INTIMATO PER TRE VOLTE L’ALT MA LEI LO HA IGNORATO - LA MOTOVEDETTA DELLA GDF HA TENTATO DI FRAPPORSI FRA LA BANCHINA E LA NAVE PER IMPEDIRE L’ATTRACCO, MA LA RACKETE NON SI È FERMATA FINO ALL’INCIDENTE" - LE SCUSE DELLA RAGAZZA DOPO L'ARRESTO
Da https://www.huffingtonpost.it/
L’ultima disobbedienza di Carola Rackete poteva avere conseguenze gravi per l’incolumità della Guardia di Finanza. Dinanzi alla decisione della comandante della Sea Watch di riaccendere i motori e dirigersi verso il porto, i finanzieri hanno intimato per tre volte l’alt. Ma lei lo ha ignorato. La motovedetta della Gdf ha tentato di frapporsi fra la banchina e la nave per impedire l’attracco, ma anche in questo caso Carola non si è fermata fino all’incidente con l’imbarcazione dei finanzieri.
“Abbiamo rischiato di morire” dicono fonti della Gdf all’Adnkronos, che parlano di “azione criminale” nel forzare il blocco, perché “siamo rimasti schiacciati sulla banchina” e a bordo della motovedetta si è respirato un clima di “terrore” perché “ci siamo visti addosso a noi un bestione da 600 tonnellate”.
“Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti” dice il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. La Guardia di Finanza ha sequestrato d’ iniziativa la nave Sea Watch. Le Fiamme gialle, dopo le operazioni di sbarco dei migranti che erano a bordo della Sea Watch, sono salite a bordo e hanno preso il comando della nave. La nave è stata portata fuori dal porto, in rada.
SEA WATCH: LA COMANDANTE AI FINANZIERI, VI CHIEDO SCUSA
(ANSA) - "Vi chiedo scusa". È quanto ha detto, secondo quanto si apprende, la comandante della Sea Watch Carola Rackete ai finanzieri dopo il suo arresto. La donna è arrivata nella caserma della Guardia di Finanza verso le 3 della scorsa notte e c'è rimasta circa fino alle 9 del mattino, ospitata nell'ufficio del comandante. Gli investigatori gli hanno notificato gli atti che la riguardavano ed è in quei momenti che la donna si é rivolta a loro chiedendo scusa e ammettendo di aver commesso un errore. Durante la sua permanenza in caserma, Carola non è stata sentita; l'interrogatorio di garanzia è previsto, come detto dall'avvocato di Sea Watch Leonardo Marino, nei prossimi giorni.