leo taroni massoneria frande oriente d'italia

LA DEMOCRAZIA DEI GREMBIULINI – IL GRANDE ORIENTE D’ITALIA HA ELETTO IL SUO NUOVO GRAN MAESTRO: È LEO TARONI, IMPRENDITORE RAVENNATE CHE METTE AL CENTRO DEL SUO PROGRAMMA LA LOTTA ALLE INFILTRAZIONI MAFIOSE NELLE LOGGE MASSONICHE – TARONI HA AVUTO LA MEGLIO PER APPENA 15 VOTI, SU 17MILA ELETTORI, SUL CALABRESE ANTONIO SEMINARIO, IL CANDIDATO INDICATO DAL GRAN MAESTRO USCENTE, STEFANO BISI, CHE LASCIA DOPO 10 ANNI SEGNATI DA POLEMICHE E CONTRASTI…

Estratto dell’articolo di www.lospiffero.com

 

Leo Taroni 4

In segreto. Ma se le suonano (metaforicamente, s’intende) di santa ragione come accade in pubblico per la politica. E come per il voto popolare, anche quello della Massoneria del Grande Oriente d’Italia chiamata ad eleggere il suo nuovo Gran Maestro ha la sua campagna elettorale a caccia dell’ultimo voto e gli scrutini che, proprio oggi, hanno assegnato la vittoria a Leo Taroni, ravennate che nel suo programma ha tra le priorità la lotta all’infiltrazione mafiosa delle Logge.

 

Una vittoria combattuta e che proprio in queste ore, mutuando rituali della politica, vede chi è rimasto sconfitto contestare schede e paventare ricorsi.

 

stefano bisi

I numeri, ormai attestano un risultato che vede il Grande Sconfitto, l’ormai ex Gran Maestro Stefano Bisi che non potendosi più ripresentare (tra i grembiulini vige il limite dei due mandati) aveva puntato sul suo Aggiunto, il calabrese Antonio Seminario. Terzo incomodo il barese Pasquale La Pesa.

 

Se non una rivoluzione, certamente una svolta, quella uscita dalle urne della Libera Muratoria dell’Obbedienza più importante nel Paese che conta oltre 22mila iniziati. A votare per il massimo vertice sono soltanto i circa 17mila Fratelli col grado di Maestro, distribuiti da Nord a Sud in maniera non del tutto omogenea se si tiene conto del gran numero di Massoni in alcune province del Meridione, così come differente è la presenza massonica nei vari territori del Centro-Nord.

 

risultati elezione grande oriente d italia

Tra le regioni col maggior numeri di votanti la Toscana (1.696), la Sicilia (1440), il Piemonte (1.212). Anche se raramente pure tra squadre e compassi si arriva alla vittoria sul fil di lana, e così risulta dai primi dati che assegnano il 47,28 % a Taroni e il 47,17% a Seminario.

 

Un cambiamento deciso quello che si prefigura con il passaggio del maglietto (il martelletto con cui il Gran Maestro apre i lavori nel tempio) dal toscano Bisi a Taroni che arriva da una terra, la Romagna, di non meno importante tradizione massonica e dalla quale proveniva anche il predecessore di Bisi, Gustavo Raffi.

 

Si chiude il decennio durante il quale il Goi è finito tra le polemiche per la questione delle infiltrazioni mafiose. L’apice della tensione risale al 2017 quando la commissione Antimafia guidata da Rosi Bindi aveva ordinato il sequestro egli elenchi degli iscritti, dopo uno scontro velenosissimo con il Gran Maestro Bisi.

 

Leo Taroni

Sempre per questa questione, cioè per la gestione degli iscritti accusati di contiguità con i clan, Bisi era diventato recentemente bersaglio di attacchi arrivati dal Cavaliere Nero, il canale Telegram di controinformazione sulla Massoneria.

 

[…]  Sulle contestazioni relative ai massoni sotto inchiesta, invece, il Gran maestro ha sempre sottolineato di aver provveduto alla sospensione, subito dopo aver appreso delle indagini in corso. Un atteggiamento che se pur dovuto e previsto, da una parte dei Fratelli era ed è considerato non esaustivo, marcando la necessità di una selezione a più accurata prima di procedere alle iniziazioni. Un punto, quello del maggior rigore e controllo per contrastare le infiltrazioni mafiose che pare aver premiato il nuovo corso prospettato dall’imprenditore ravennate.

Leo Taroni 1stefano bisi massoneria 1stefano bisistefano bisi grande orienteSTEFANO BISIgrembiuli massoni grande Leo TaroniLeo Taroni 3

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…