UNA TRAGEDIA CHE SI POTEVA EVITARE - NUOVI GUAI PER LA OCEEANGATE DOPO LA TRAGEDIA DEL TITAN - IL “NEW YORKER” PUBBLICA LA MAIL INVIATA DA UN EX DIPENDENTE DELLA SOCIETÀ A UN EX SOCIO DELLA COMPAGNIA NELLA QUALE ESPRIMEVA DUBBI E PREOCCUPAZIONI SULLA SICUREZZA DEL SOMMERGIBILE E ANCHE SUL CEO DELLA SOCIETÀ MORTO NELL'IMPLOSIONE IL MESE SCORSO: "NON VOGLIO FARE LA CASSANDRA, MA SONO MOLTO PREOCCUPATO CHE POSSA UCCIDERE SE STESSO ED ALTRI NEL TENTATIVO DI APPAGARE IL SUO EGO” - L’UOMO FU LICENZIATO PER AVER SOLLEVATO ALCUNI DUBBI SULLA SICUREZZA DEL SOMMERGIBILE…
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(ANSA) - WASHINGTON, 03 LUG - Nuovi guai per la OceeanGate dopo la tragedia del Titan. Il New Yorker infatti ha pubblicato la mail scritta da un ex dipendente della società a un ex socio della compagnia nella quale esprimeva dubbi e preoccupazioni sulla sicurezza del sommergibile e anche sul Ceo della società morto nell'implosione il mese scorso. "Non voglio fare la Cassandra, ma sono molto preoccupato che possa uccidere se stesso ed altri nel tentativo di appagare il suo ego", scrisse nella mail David Lochridge a proposito di Stockton Rush.
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L'uomo aveva lavorato come consulente esterno per OceanGate nel 2015 e poi come dipendente tra il 2016 e il 2018. Poi Lochridge sostiene di essere stato licenziato ingiustamente proprio per aver sollevato alcuni dubbi sulla sicurezza del sommergibile imploso lo scorso 18 giugno con cinque persone a bordo, il britannico Hamish Harding, il francese Paul-Henri Nargeolet; il pakistano Shahzada Dawood e il figlio diciannovenne e Rush.