biden hamas israele palestina netanyahu

“HAMAS È COME L'ISIS” – JOE BIDEN, NEL SUO PRIMO DISCORSO DOPO L'ATTACCO SUBITO DA ISRAELE, USA TONI DURI: “HAMAS NON STA DALLA PARTE DEI PALESTINESI, USA I CIVILI COME SCUDI UMANI. LA SUA RAGIONE D'ESSERE STA NELL'UCCIDERE EBREI” – IL PRESIDENTE AMERICANO, CHE NELLA TELEFONATA CON NETANYAHU AVEVA CHIESTO UNA REAZIONE “PROPORZIONATA”, PROMETTE AIUTI A TEL AVIV (“AVETE IL DOVERE DI RISPONDERE”) E LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL'IRAN: “A CHIUNQUE PENSA DI TRARRE VANTAGGIO DALLA SITUAZIONE DICO SOLO: NON FATELO” – IL PROBLEMA DEGLI OSTAGGI AMERICANI IN MANO AD HAMAS – VIDEO

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

 

discorso di joe biden dopo l attacco di hamas a israele

L'America sta con Israele, sostiene oggi e sosterrà sempre il suo diritto e il dovere di difendersi. Il presidente Joe Biden, affiancato dalla vice Kamala Harris e dal segretario di Stato Antony Blinken, ha consegnato dalla State Dinner Room della Casa Bianca il più forte messaggio di appoggio a Israele e di denuncia del «terrorismo di Hamas, la cui ragione d'essere sta nell'uccidere ebrei» e che «non sta dalla parte dei palestinesi, anzi ne usa i civili come scudi umani».

 

«Ci sono momenti in cui il male puro si scatena nel mondo. Il popolo di Israele ha vissuto uno di quei momenti questo weekend», ha detto il presidente facendo eco alle parole che Netanyahu gli aveva riversato in un colloquio, il terzo in 72 ore, pochi minuti prima: «L'attacco di Hamas è una barbarie mai vista dall'Olocausto».

 

Ci sono «ostaggi americani» nelle mani di Hamas, ha confermato Biden aggiornando il computo delle vittime americane: quattordici. Jake Sullivan in un briefing ha precisato che i «dispersi sono venti, non si sa quanti siano nelle mani di Hamas».

 

discorso di joe biden dopo l attacco di hamas a israele

[...] mai negli ultimi 30 anni c'era stato un intervento così netto di Washington a favore di Israele. Biden non pone freni e condizioni alla risposta dello Stato ebraico sottolineando però che «noi siamo democrazie e rispettiamo lo stato di diritto», marcando la differenza fra «la brutalità dei terroristi» e chi è costretto a difendersi.

 

Domani Blinken sarà a Gerusalemme e negli incontri con i funzionari di Gerusalemme parlerà oltre che di come rafforzare la sicurezza di Israele anche della questione degli ostaggi e dei civili intrappolati nella Striscia. Gli Usa stanno valutando con il governo Netanyahu la formazione di «corridoi umanitari» per far defluire le persone da Gaza in vista dell'operazione di terra, ha detto Sullivan.

 

bibi netanyahu joe biden

Il presidente nel suo intervento ha ricordato i bambini uccisi, «genitori macellati», «intere famiglie assassinate» e donne «stuprate» e «torturate e poi esposte come trofei», con un tono irrigidito dalla rabbia più che dall'emozione. E quando ha fatto il paragone con l'Isis – «la brutalità della sete di sangue di Hamas ne chiama alla mente la peggior furia»– ha tracciato un confine indelebile aprendo la strada alla «guerra al terrorismo».

 

[...] Non tocca all'America dichiarare guerra, e la linea Usa è quella che non ci saranno sue truppe sul terreno, nemmeno – a quanto si apprende – soldati speciali per tentare di salvare gli ostaggi, ma il tono è simile a quello usato da George W. Bush quando disse all'America in ginocchio per gli attentati dell'11 settembre che «avrebbe stanato i responsabili dalle caverne dell'Afghanistan».

 

BENJAMIN NETANYAHU JOE BIDEN

A Israele ha garantito un appoggio totale lanciando, pur senza nominarlo, un monito all'Iran. «A chiunque pensa di trarre vantaggio dalla situazione dico solo una parola: non fatelo». Washington ritiene non ci sia un coinvolgimento diretto nell'attacco ma ieri il Dipartimento di Stato ha precisato che «è probabile che Teheran sapesse cosa aveva in mente Hamas senza aver consapevolezza dei tempi di realizzazione». 

 

Il segnale di sostegno a Gerusalemme e avvertimento ai rivali «come deterrenza», le parole usate da Biden, è arrivato con lo spostamento dal largo delle coste italiane a quelle israeliane della USS Ford. La portaerei con i cacciatorpedinieri e l'incrociatore Normandia sono arrivati in posizione, nei prossimi giorni arriveranno gli F35 e gli F15. E ci potrebbero essere ulteriori stanziamenti militari: bombe di piccolo diametro, missili per il sistema Iron Dome, munizioni. [...]

guerra israele hamas 9guerra israele hamas 7TERRORISTI DI HAMAS SFONDANO IL CONFINE TRA LA STRISCIA DI GAZA E ISRAELE

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…