documentario netflix principe harry e meghan markle

HARRY E MEGHAN HANNO UN TALENTO UNICO: FAR INCAZZARE TUTTI – TUTTE LE BUGIE DEI SUSSEX NEL DOCUMENTARIO NETFLIX: DAL MODO IN CUI I DUE SI SONO INCONTRATI AL TRAILER FARLOCCO FINO AL VILLONE AFFITTATO PER LE RIPRESE – DALLA MINCHIATA DI MEGHAN SULLA MANCANZA DI “ISTRUZIONI” PER FARE LA DUCHESSA FINO ALLA MENZOGNA SUL MATRIMONIO: LEI SOSTIENE CHE LE FU VIETATO INVITARE LA NIPOTE. E INVECE … - VIDEO

 

Emanuela Minucci per www.lastampa.it

 

documentario harry e meghan 8

Documentario: film, di lunghezza variabile, informativo o istruttivo su avvenimenti, luoghi, attività, senza aggiunta di elementi inventivi o fantastici. Ed è proprio questo il punto: la docuserie Netflix «Harry&Meghan» non è un documentario. Lì dentro ci sono troppi «elementi inventivi o fantastici». Insomma, bugie. E siamo solo ai primi tre episodi. A spiegare che si tratta di fiction allo stato puro sono autentici esperti della Corona inglese o addirittura lo staff stesso di Buckingham Palace.

 

Il trailer farlocco

Le prime bugie sono state svelate fin dal lancio del primo trailer, quando il corrispondente reale Robert Jobson smascherò le foto fake usate da Harry e Meghan per denunciare l’intrusione dei paparazzi nella loro vita privata. Foto scattate in Sudafrica col consenso dei Sussex ma da loro strumentalizzate, in quella primizia di puntata, per denunciare un’intrusione che in realtà non c’era mai stata. Ora Netflix ha diffuso i primi tre episodi della docuserie. Ed è una pioggia, anzi uno tsunami di critiche e smentite.

documentario harry e meghan 6

 

Il colpo di fulmine fra i Sussex (non fu su Instagram)

Neppure una goccia di autenticità nel racconto del primo incontro (o colpo di fulmine) fra Harry e Meghan. Nel documentario si spiega che galeotto fu Instagram, tramite un amico in comune che aveva condiviso un video dell’ex attrice. «Alla fine ci siamo detti: incontriamoci. Abbiamo prenotato un tavolo in un locale, Harry era in ritardo perchè dice di essere rimasto bloccato nel traffico. Ebbi subito una brutta impressione di lui, pensavo avesse un ego enorme», ha raccontato Meghan.

documentario harry e meghan 5

 

Invece il primo appuntamento andò bene e la sera seguente i due piccioncini cenarono nello stesso posto: «In quel momento ho capito che era lei quella che cercavo», ha detto Harry. Ebbene. Peccato che nel 2017, nell’intervista concessa alla Bbc dopo l’annuncio del loro fidanzamento i Sussex abbiano raccontato tutta un’altra storia, spiegando di essersi conosciuti in un appuntamento al buio organizzato da una comune amica in una notte londinese di mezza estate 2016. A questo punto la stampa britannica si chiede: qual è la verità?

documentario harry e meghan 17

 

La villa non è la loro

Pure la location è un fake. La loro lussosa casa di Montecito non era adatta alle riprese della docu-serie sui duchi di Sussex. Non si sa se per questioni di privacy o forse perché avevano messo gli occhi su una mega villa, ancora più opulenta. Che sia per uno o l’altro motivo, Harry e Meghan alla fine hanno optato per la casa più costosa del loro quartiere: una magione da ben 27 milioni di dollari che non è la loro.

 

Gli inviti al royal wedding

Meghan sostiene di essere stata costretta da Buckingham Palace a escludere dalla lista degli invitati al royal wedding (avvenuto nel maggio 2018) la nipote cui era più affezionata, Ashleigh Hale. Hale è la figlia della sorellastra di Meghan, Samantha. Era stata adottata e cresciuta dai nonni paterni, ma aveva riallacciato i rapporti con la mamma biologica nel 2017. Meghan non aveva alcuna intenzione di invitare alle sue nozze la sorellastra Samantha che più volte l'ha insultata a mezzo stampa, definendola fra pure un’«arrampicatrice sociale ingrata e spietata».

documentario harry e meghan 16

 

Però voleva invitare sua nipote Ashleigh. I funzionari di Kensington Palace, tuttavia, le suggerirono di non farlo: come spiegare che la sorellastra non era invitata al matrimonio, ma la figlia della sorellastra sì? Questa la versione della duchessa. Prontamente smentita dai funzionari di Palazzo, che giurano di non essersi pronunciati a riguardo. Una fonte ha infatti chiarito a «The Telegraph»: «Il personale di Kensington non ha mai detto ai Sussex chi potevano o non potevano invitare al loro matrimonio».

documentario harry e meghan 15

 

Il (ridicolo) paragone con lady Diana

Nel documentario Harry non fa che paragonare la moglie Meghan Markle a sua madre, lady Diana. Un accostamento che l’esperto reale Antonio Caprarica stronca: «Per certi versi, è ridicolo il tentativo di spacciare Meghan per la nuova Diana. Patetico. Diana era una ragazza davvero ingenua, aveva 18, 19 anni e non aveva la minima idea di cosa stesse per accadere nella sua vita. La signora Meghan Markle è entrata nella famiglia reale a 37 anni, da navigata attrice di Hollywood e aveva molta esperienza di vita, fin troppa forse».

documentario harry e meghan 13

 

Caprarica ha anche commentato l’inchino-farsa di Meghan alla regina Elisabetta: «Possiamo credere che ignorasse l’obbligo di fare l’inchino alla Regina? Nessuno le aveva spiegato che la Regina d’Inghilterra non era solo la nonna di Harry, ma anche Capo di Stato britannico? Se nessuno glielo aveva spiegato, o non lo aveva capito, è un problema serio ed è un problema suo».

 

documentario harry e meghan 12

L’esperto reale fa poi notare che «questa roba» che Harry e Meghan «presentano come “loro verità”, è qualcosa che porta nelle loro tasche centinaia di milioni. Quindi, sarà pure la loro verità ma è ovviamente una verità a pagamento da parte di una piattaforma televisiva che ha bisogno di materiali esplosivi per fare ascolti. È una verità che fa comodo a chi ha commissionato la docuserie e ai due protagonisti. In realtà non c’è una sola parola di verità nelle cose che dicono questi due scappati di casa. Nel caso loro, l’espressione è proprio da prendere in senso letterale»

 

Lezioni di regalità

documentario harry e meghan 11

Tanto per cominciare Meghan sostiene nel documentario di non aver ricevuto alcun aiuto a calarsi – utilizzando il giusto« royal know how» – nella vita reale. Né consigli, né tanto meno istruzioni ottenuti dal Palazzo in merito al protocollo da seguire durante gli impegni pubblici. Secondo le fonti reali interpellate dal «Sunday Times» si tratta di una «bugia totale»: lo staff avrebbe fatto di tutto per far sentire Meghan a suo agio e le avrebbe fornito un dossier dettagliato su tutti gli aspetti tecnici e il galateo della vita reale, invitandola a incontrare diversi esperti che avrebbero potuto rispondere alle sue domande. Meghan, però, avrebbe accettato di vederne solo un paio. Poi si sarebbe stufata.

documentario harry e meghan 1samantha marklere carlo, la moglie camilla, william, kate middletonil principe harry e meghan markle 8meghan markle e archie 1 copiail principe harry e meghan markle 9la proposta di matrimonio del principe harry a meghan marklemeghan markle e la principessa eugenie 1meghan markle e archie 1principe harrymeghan markleprincipe harry meghan marklemeghan thomas markleil documentario del principe harry e meghan marklemeghan markle 1meghan markledocumentario harry e meghan 10

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO