killers of the flower moon martin scorsese

“HO RISCRITTO IL FILM PERCHÉ STAVO FACENDO UNA STORIA SUI BIANCHI” – MARTIN SCORSESE HA CAPITO CHE STAVA CAMMINANDO SULLE UOVA E HA FATTO RETROMARCIA: IL REGISTA DI "KILLERS OF THE FLOWER MOON” HA RIVELATO COSA C’È DIETRO LA RISCRITTURA DEL FILM SUI NATIVI AMERICANI OSAGE, UCCISI IN CIRCOSTANZE MISTERIOSE NEGLI ANNI ’20 QUANDO SI SCOPRÌ CHE NELLE LORO TERRE C’ERA IL PETROLIO – LUI STAVA INCENTRANDO LA NARRAZIONE SUI BIANCHI CHE FACEVANO LE INDAGINI, RISCHIANDO DI… – VIDEO

 

DAGONEWS

 

Martin Scorsese

Martin Scorsese è stato intervistato da “Time” a pochi giorni dall’uscita del suo ultimo film "Killers of the Flower Moon". Una pellicola che, come è noto, è stata riscritta dallo stesso regista che si è reso conto che c’era qualcosa che non andava nella narrazione. Il film si basa sul libro di David Grann del 2017 sulle indagini dell’FBI su decine di membri Osage che furono assassinati in circostanze misteriose dopo la scoperta del petrolio nelle loro terre all’inizio degli anni ’20.

 

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Originariamente, Scorsese e il co-sceneggiatore Eric Roth avevano incentrato l’adattamento ripercorrendo la traccia del libro e scegliendo Leonardo DiCaprio come investigatore dell'FBI.  «Ma a un certo punto ho capito che stavo facendo un film sui bianchi - ha detto Scorsese al “Time” - Il che significa che stavo adottando un approccio esterno che mi preoccupava».

 

LEONARDO DICAPRIO E LA MINACCIA DEL NUOVO FILM SUI NATIVI: ECCO COSA RISCHIA

Estratto dell’articolo di Paolo Romano per www.cinespression.it

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Nel cuore della nuova pellicola di Martin Scorsese, “Killers of the Flower Moon”, che debutterà presto al cinema e su Apple TV+, emerge una trama avvincente basata su eventi storici. Questa epica narrazione, ambientata negli anni ’20 e centrata sull’indagine dell’FBI riguardo a una serie di misteriosi omicidi tra i membri della nazione Osage, è interpretata da un cast di stelle che include il talentuoso Leonardo DiCaprio e il leggendario Robert De Niro. Ma una voce autentica e potente emerge da questo film: quella di Lily Gladstone, un’attrice che ha trascorso parte della sua infanzia in una riserva indiana in Montana.

 

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In una recente intervista con Vulture, Lily Gladstone ha condiviso il suo punto di vista su ciò che significa raccontare una storia centrata sui nativi americani. Ha dichiarato: “È un’arma a doppio taglio. Si vuole che più nativi scrivano storie di nativi, ma anche che i maestri prestino attenzione a ciò che sta accadendo. La Storia americana non è tale senza la Storia dei nativi.” Gladstone ha rivelato che, nonostante la sua eccitazione nel far parte di questo film, ha avuto alcune preoccupazioni.

 

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Temeva che il tragico capitolo nella storia degli Osage venisse ridotto a un semplice enigma da risolvere per le forze dell’ordine federali. Tuttavia, durante la pandemia, è emersa quella che l’attrice chiama “la grande riscrittura” del film, grazie a un contributo cruciale di Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese. Questa nuova versione si concentra sul popolo Osage e sulle forze oscure che permettevano ad altri di sfuggire alla giustizia dopo aver commesso atroci omicidi. Scorsese stesso ha partecipato a cene con membri della comunità Osage per assicurarsi che il film fosse il più fedele possibile alla loro visione.

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Nel fervore dell’attesa per “Killers of the Flower Moon”, il nuovo film diretto da Martin Scorsese, si delinea una trama che si allontana dagli stereotipi tipici di Hollywood. Qui, non è un “salvatore bianco” a emergere come eroe, ma è la potente voce degli Osage stessi che chiama all’azione. William Hale, interpretato da Robert De Niro, un influente proprietario terriero locale, si rivela un uomo assetato di potere che complotta per ottenere il controllo dei ricchi giacimenti petroliferi. 

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