emanuele tufano

“HO SPARATO ANCHE IO”. MA IL MINORENNE NON VIENE FERMATO – DUE RAGAZZINI DI 15 E 17 ANNI HANNO RACCONTATO COSA È SUCCESSO L’ALTRA NOTTE PER I VICOLI DI NAPOLI, DOVE È RIMASTO UCCISO EMANUELE TUFANO, IL 15ENNE COLPITO ALLA SCHIENA DA UN PROIETTILE – SECONDO LA LORO TESTIMONIANZA, HANNO APERTO IL FUOCO CONTRO UNA BANDA DI RAGAZZINI CHE AVEVA SPARATO CONTRO DI LORO – L’IPOTESI È CHE SI SIA COMBATTUTA UNA GUERRA TRA BANDE PER IL CONTROLLO DEL TERRITORIO… 

Estratto dell’articolo di Fulvio Bufi per il “Corriere della Sera”

 

emanuele tufano 1

I video del circuito di sorveglianza cittadino e delle telecamere di negozi e uffici del quartiere Mercato stanno raccontando agli investigatori che cosa è accaduto l’altra notte in uno dei vicoli a ridosso del corso Umberto I, dove il quindicenne Emanuele Tufano è stato ucciso da un proiettile che lo ha raggiunto alla schiena mentre insieme con altri coetanei era arrivato da quelle parti proveniente dal Rione Sanità, dove abitava.

[…]

Ci sono due minorenni del quartiere Mercato che danno la loro versione di come sarebbero andate le cose. E non sono due testimoni che hanno assistito alla scena dall’esterno. Per loro stessa ammissione in questa storia ci stanno dentro dalla testa ai piedi e uno dei due racconta anche di aver sparato contro il gruppo del quale faceva parte anche Emanuele. Eppure entrambi dopo aver firmato il verbale sono stati rilasciati.

omicidio emanuele tufano 1

 

Sono indagati per detenzione di armi, ma la Procura minorile (che coordina le indagini in parallelo con la Direzione distrettuale antimafia) non procede nei loro confronti anche per omicidio. Probabilmente perché non ci sono, almeno al momento, elementi per stabilire che quello che ha sparato abbia colpito il quindicenne della Sanità, e nemmeno che non abbia agito per difendersi, seppure utilizzando un’arma detenuta illegalmente.

 

emanuele tufano 3

Secondo il racconto dei due ragazzi — uno di 15 e l’altro di 17 anni — nella notte tra mercoledì e giovedì in via Carmeniello al Mercato c’è stato un conflitto a fuoco che ha coinvolto oltre una quindicina di giovanissimi. I due indagati per il possesso della pistola riferiscono che intorno alle 2, mentre si trovavano in strada su uno scooter e in compagnia di altri amici, hanno visto arrivare otto moto, compresa quella di Tufano, dalle quali gli occupanti sparavano all’impazzata. «Abbiamo buttato il motorino a terra e ci siamo riparati», raccontano. […]

 

A rispondere al fuoco sarebbe stato quello che si era nascosto dietro l’auto. Lui sostiene di aver esploso un solo colpo, ma solo gli esami balistici su tutti i bossoli e i proiettili e sui fori lasciati sui muri e anche su altre auto potranno offrire un riscontro alla versione dei due.

omicidio emanuele tufano 2

Di certo il lavoro della squadra mobile della questura di Napoli è ancora lungo e complesso, come complesso è l’intero scenario sul quale stanno lavorando gli investigatori.

 

L’ipotesi che giovedì notte nel centro della città si sia combattuta una guerra tra bande giovanili è però molto concreta. […]

emanuele tufano 2

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)