
I 17 ALIMENTI PIÙ MORTALI AL MONDO - IL SANNAKJI È UN PIATTO COREANO DI POLPO CRUDO. VIENE SERVITO ANCORA VIVO E, UNA VOLTA INGERITO, PUÒ CAPITARE CHE LE VENTOSE SI ATTACCHINO ALLE MUCOSE DELLA GOLA. SEI PERSONE L’ANNO MUOIONO PER SOFFOCAMENTO. PER EVITARLO, MASTICARE TANTISSIMO
Dagoreport da http://www.mrgamez.com/dangerous-foods/
ll sito “Mr Gamez” ha elencato i 17 alimenti più mortali al mondo. Nei grafici riportati, ha inoltre dato consigli su come mangiarli e indizi sulla loro provenienza. Il “fugu”, è un piatto tipico della cucina giapponese, praticamente il pesce-palla, che contiene una dose letale di veleno. Si può magiare fritto, in versione sashimi, bollito, con il riso. Dal 1996 al 2006 sono morte almeno 44 persone. Nel 2015 sono deceduti 5 uomini che avevano ordinato specificatamente il fegato, che contiene tetrodotossina.
Dalla Namibia, la rana-toro. Le più giovani sono le più letali, contengono sostanze tossiche che provocano insufficienza renale. Dalla Giamaica, l’ackee, un frutto che va mangiato maturo e senza semi, che sono velenosi. Solo nel 2011 si sono registrati 35 casi di avvelenamento, e nei Caraibi una persona su mille si sente male con il frutto.
Il Sannakji è un piatto coreano di polpo crudo. Viene servito ancora vivo, condito con sesamo, e, una volta ingerito, può capitare che le ventose si attacchino alle mucose della gola o della bocca. Circa sei persone l’anno muoiono per soffocamento. Per evitarlo, bisogna masticare tantissimo, prima di ingerire. In Cina si vendono a prezzi altissimi le vongole di sangue, così chiamate per via del liquido rosso. Causano epatite e dissenteria, il 15% delle persone che si ostinano a mangiarle, appena bollite, si ammalano.
In Groenlandia il piatto tipico si chiama “hakari”, squalo prima fermentato e poi essiccato per sei mesi, da presentare a tavola tranciato e con il pane. Contiene sostanze tossiche e puzza da morire. L’Italia ha il “casu marzu”, formaggio marcio tipico della Sardegna. Viene occupato dalle uova della mosca e ci nascono larve, che una volta ingerite possono danneggiare le pareti intestinali.
Sempre in Giappone troviamo l’”echizen kurage”, cioè una grande medusa che deva essere cucinata alla perfezione per non essere nociva. Nel nord-est asiatico la specialità si chiama “Pangium edule”, il frutto che nausea. Non è la scorza che va mangiata, ma i suoi semi, che contengono idrogeno cianidrico. Devono essere bolliti e posti per due mesi sotto cenere e foglie di banana.
L’Egitto ha il “fesikh”, pesce essiccato al sole e fermentato nel sale per un anno. Viene mangiato soprattutto in occasione del Sham el Nessim, una festività primaverile dalle origini remotissime. Ogni anno diversi egiziani finiscono all’ospedale per intossicazione alimentare, 4 sono morti nel 2009/2010.
In Sudamerica c’è la cassava, una radice che non va assolutamente consumata cruda perché contiene alte dosi di pericolosa linamarina, che si trasforma in cianuro quando mangiata cruda. Nel 2005 nelle Filippine morirono 27 bambini che l’avevano mangiata a scuola come snack.
hakari squalo essicatto in groenlandia
In Asia si trova ancora il cervello di scimmia, che è letale quando contiene una variante del virus della mucca pazza, mentre in Europa è tornato molto di moda bere l’assenzio, che può portare ad epilessia, tubercolosi, disturbi sociali e suicidio. In tutto il mondo si consumano le bacche di sambuco che, se non cotte correttamente e private delle foglie, bastoni e semi, provocano diarrea e convulsioni.
fogu giapponese
assenzio
bacche di sambuco
casu marzu formaggio marcio di sardegna
frutto ackee in giamaica
Gli anacardi sono buoni, ma non mangiateli crudi! Anche quelli che trovate al supermercato, in realtà sono stati cotti al vapore per eliminare le sostanze tossiche. Attenzione alle foglie di rabarbaro: causano nausea, diarrea, urina rossa e sono molto dannose per i reni. Infine la carambola, il frutto-stella che contiene neurotossine, pericolosissimo per chi ha problemi renali ma relativamente innocuo per tutti gli altri.