“BLOCCARE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE È UNA RISPOSTA BIGOTTA E TALEBANA” – I FONDATORI DELLE START-UP TECNOLOGICHE SONO INCAZZATI NERI CON IL GARANTE DELLA PRIVACY CHE HA BLOCCATO "CHATGPT" PERCHÉ TEME ABUSI DI DATI PERSONALI – L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE È UN RISCHIO, MA NON PER IL TRACCIAMENTO DEI DATI (GOOGLE E APPLE SANNO TUTTO DI NOI MA NON VENGONO VIETATI). QUESTA TECNOLOGIA POTREBBE DIFFONDERE CONTENUTI FALSI SU INTERNET O ROVINARE L’ISTRUZIONE “IMPIGRENDO” GLI STUDENTI
Estratto dell’articolo di Filippo Santelli per “la Repubblica”
"Poteva essere un bel pesce d'aprile". Invece è tutto vero: l'Italia, primo e finora unico Paese occidentale, ha bloccato ChatGpt, la super intelligenza artificiale in grado di usare le parole (quasi) come un uomo.
Il Garante della privacy teme che abusi dei dati personali degli utenti: "Fa sorridere", dice Antonio Simeone, 39 anni, che di aziende a base di AI ne ha fondate due. […] Un paio di settimane fa era a Riyad, in Arabia Saudita, per parlare a una grande conferenza sugli algoritmi intelligenti. "Lì ci investono miliardi, invece noi blocchiamo, una scelta di retroguardia".
intelligenza artificiale e guerra 2
Nel mondo degli innovatori italiani la pensano tutti così. O peggio. Per affrontare i problemi posti dall'intelligenza artificiale - nessuno nega che siano enormi - la soluzione non è certo uno stop: "L'unico risultato è penalizzare le aziende italiane che la usano, spingendole ad andare all'estero", continua Simeone. "Questo "avvertimento" fa riflettere anche me". […]
[…] "L'approccio italiano è sempre questo, per prima cosa ti rispondono che non si può fare, è successo anche a noi", dice il cofondatore Daniele Panfilo, 34 anni e un dottorato in AI. Fa notare una serie di cose di buon senso. Che un'innovazione dirompente non si ferma per legge: "Inarrestabile, in senso buono". Che basta una Vpn, Virtual private network, per simulare di essere fuori dall'Italia e continuare a usare ChatGpt. […]
TRUFFE TELEFONICHE USANDO INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Certo, i timori per l'impatto dell'intelligenza artificiale non sono solo italiani. Elon Musk, uno che di tecnologia se ne intende, è stato tra i firmatari di una lettera che ha chiesto a OpenAI - l'azienda che ha creato ChatGpt - di mettere in pausa lo sviluppo, in modo da valutarne le implicazioni. Lo stop del Garante italiano è arrivato poche ore dopo:
"Certo che i rischi li vedo, ma non sono quelli per la privacy", dice Massimo Ruffolo, 52 anni, ricercatore del Cnr e fondatore di Altilia, azienda con base all'Università della Calabria, 50 dipendenti e un finanziamento da Cdp, che usa gli algoritmi per estrarre dati da documenti di ogni tipo.
LA RISPOSTA DI CHATGPT A CHI CHIEDE DEL GARANTE DELLA PRIVACY
"Dal punto di vista del tracciamento ci sono tecnologie ben più pericolose, Google o l'iPhone sanno tutto di noi, molto più di ChatGpt. I veri pericoli sono altri: per esempio che un uso massiccio dell'AI peggiori il livello di apprendimento nelle scuole, oppure che chiunque - non solo i troll russi - possa produrre enormi quantità di contenuti falsi sul web, influenzando l'opinione pubblica. Ma bloccare è una risposta bigotta, talebana, perdi gli effetti positivi e quelli negativi li hai comunque al confine". […]