1. NON ACCENNANO A PLACARSI LE POLEMICHE SU TWITTER E FACEBOOK SU OBAMA GAGA’ 2. SEMBRAVANO UN MUCCHIO DI RAGAZZINI ECCITATI, CON LA BIONDA PREMIER SCANDINAVA CHE FLIRTAVA CON CAMERON, SCHIACCIANDOGLI IL FACCIONE PER INQUADRARLO MEGLIO 3. E NON HA GRADITO NEPPURE MICHELLE OBAMA, FACCIA DI SASSO MENTRE SUO MARITO SI SOLLAZZAVA CON LA DANESE. FINCHÉ LA FIRST LADY NON È SBOTTATA E NON HA DECISO DI CAMBIARE POSTO, INFILANDOSI FRA I DUE E FACENDO FINIRE IL GIOCHETTO
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Doveva essere l'omaggio commosso a un gigante della storia, invece l'ultimo saluto a Nelson Mandela allo stadio di Johannesburg si è trasformato in un passatempo fra potenti amichetti messi in panchina che si scattano un selfie-ricordo al suono di grasse risate, rovinando la solennità dell'evento.
E così Barack Obama, David Cameron, e la danese Helle Thorning-Schmidt si sono immortalati a trentadue denti con il cellulare, mentre scherzavano amabilmente durante la commemorazione di Nelson Mandela.
Sembravano un mucchio di ragazzini eccitati, con la bionda scandinava che flirtava con Cameron, schiacciandogli il faccione sullo smartphone per inquadrarlo meglio. Ma Twitter è implacabile e la cosa non è passata inosservata. La rete ritiene che un simile atteggiamento non sia consono alla commemorazione dell'eroe anti-apartheid spentosi a 95 anni.
Zero classe poco decoro. La stampa britannica disapprova i tre leader, mentre la stampa danese si concentra sul proprio Primo Ministro, definendo la sua «una misera rappresentazione del nostro popolo». Il 65% per cento dei danesi sembra non aver gradito.
E non ha gradito neppure Michelle Obama, faccia di sasso mentre suo marito si sollazzava con la danese Thorning-Schmidt. Finché la First Lady non è sbottata e non ha deciso di cambiare posto, infilandosi fra i due e facendo finire il giochetto.
Eppure il Presidente Obama, che poco prima aveva stretto la mano del cubano Raul Castro in una storica riconciliazione, aveva ricevuto consensi entusiastici per la sua elegia, anche se un terzo dello stadio era vuoto, forse per via della pioggia battente. All'arrivo era stato acclamato, al contrario del sudafricano Jacob Zuma, ampiamente buato non appena inquadrato sul grande schermo.
«Ringrazio la gente del Sudafrica per aver condiviso Mandela con noi, la sua lotta è stata vostra lotta, il suo trionfo è stato il vostro trionfo. Mandela ci ha insegnato il potere delle azioni e delle idee, la necessità di confrontarci sia con chi è in accordo con noi, sia con chi è in disaccordo. C'è voluto Madiba per liberare non solo il prigioniero ma anche il suo carceriere».
Si è poi espresso contro le dittature: «Ci sono troppi leader che solidarizzano con la lotta di Mandela ma non tollerano la dissidenza nei loro confronti», aveva detto, prima di fotosolidarizzare con Gran Bretagna e Danimarca.
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