stefano ansaldi

I MISTERI DEL GINECOLOGO MORTO A MILANO - I PIZZINI, L'INCONTRO MANCATO, GLI AGGRESSORI-FANTASMA E L’IPOTESI SUICIDIO. I TAGLI ALLA GOLA SONO STATI AUTOINFERTI? IL CONTATTO CHE AVREBBE DOVUTO PRESTARGLI DEI SOLDI NON SI È PRESENTATO ALL'APPUNTAMENTO. IL DOTTORE ERA OBERATO DI DEBITI: LO STUDIO CLINICO ERA STATO DICHIARATO FALLITO NEL 2019 - POI CI SONO I MISTERIOSI BONIFICI VERSO MALTA - IL TELEFONINO SPARITO UN'ORA PRIMA DELLA MORTE. L'HANNO RUBATO? O L’HA BUTTATO LUI?

Andrea Galli e Gianni Santucci per il “Corriere della Sera”

 

stefano ansaldi

Delle ultime tre ore, ore dapprima disperate poi tragiche, il dottor Stefano Ansaldi ne ha impiegata una per stracciare bigliettini. Da solo, seduto a un tavolino di un bar della stazione Centrale, ripreso da una telecamera di sorveglianza in mezzo a migliaia di viaggiatori di corsa. I guanti in lattice, la mascherina.

 

E quei piccoli fogli. Li divideva, si alzava, li buttava nel cestino e tornava. Forse messaggi d'addio a una famiglia con la quale, da un tempo per tutti infinito, non andava d'accordo, al netto della richiesta, esplicitata tramite l'avvocato da moglie e figli, di rispettare il dolore auspicando l'individuazione dei «responsabili del brutale assassinio».

 

O forse sono, quei biglietti, una sorta di pizzini con annotata la contabilità, peraltro in perpetua discesa. Calcoli tirati a penna tra i debiti appunto progressivi, opprimenti, che gli avevano portato via lo studio clinico, dichiarato fallito nel 2019, conseguenza di buchi per mezzo milione di euro, come ricostruito dal Corriere in questi giorni; soldi forse perduti, depredati da loschi mediatori in misteriosi bonifici all'estero nei «paradisi fiscali» maltesi; e soldi inesistenti che il ginecologo Ansaldi sperava arrivassero per avviare, questi i piani, una nuova attività imprenditoriale.

stefano ansaldi 9

 

Il progetto l'avrebbe rigenerato scacciando l'avanzata forse di sintomi depressivi, di sicuro mostrando, all'interno di quella stessa famiglia, le sue capacità perché i geni non mentono, lui in crisi e il fratello minore di quattro anni commercialista per mezza Campania... Ansaldi aveva comprato un biglietto del treno di sola andata, da Napoli dove abitava, a Milano dove è morto.

 

Il contatto che avrebbe dovuto prestargli dei soldi, non si sa quanti ma si ritiene molti, non si è presentato all'appuntamento pur organizzato alla vigilia. Chi sia quest' uomo, atteso invano dal medico forse tradendo promesse, garanzie e rassicurazioni, quali gli eventuali giri sporchi, quali le possibili contaminazioni criminali, lo scopriranno i carabinieri del Nucleo investigativo che indagano senza sosta sulla fine del 65enne, datata tra le 18.01 e le 18.04 di sabato, in via Macchi. Un'indagine che, per sua naturale conformazione, necessita di prove, scientifiche e non soltanto, che indirizzino e consolidino. Aspettando il referto del medico legale, le iniziali evidenze, ma questo è emerso nel pomeriggio di martedì, avrebbero come da fonti della Procura la base nei classici segni lasciati dallo scorrere di una lama sul collo degli aspiranti suicidi, prima di affondare il colpo letale.

STEFANO ANSALDI 4

 

C'erano segni sulla pelle di Ansaldi, al quale infine un taglio innescato da un coltello da cucina ha aperto la gola da lato a lato. Un taglio auto inferto? Gli stessi segni sono una costante delle rapine che i predatori di strada annunciano avvicinando la lama al collo della vittima, per manifestare la minaccia: il coltello che si sposta in considerazione della tensione e di mani tremanti.

 

Dunque un taglio inferto da un killer? Cento metri separano l'ultima telecamera che ha memorizzato il passaggio, sempre in solitaria, del medico, e il marciapiede del decesso. Il primo testimone, considerato assai attendibile, ha sentito un rumore mentre camminava. Si è avvicinato frontalmente. Il ginecologo agonizzava.

 

A provocare il rumore, il sangue che terribilmente fuoriusciva in grossa quantità, perfino assumendo una sonorità udibile nel traffico. Il testimone non ha notato persone che scappavano. E non ha notato fuggitivi sull'asfalto alle spalle del medico, verso proprio quella telecamera. Che l'eventuale assassino abiti nei palazzi affacciati su questi cento metri? Compiuto un primo blocco di verifiche incrociate, i carabinieri effettueranno nuove ricerche. Il contatto di Ansaldi non sarebbe stato in via Macchi. Nessuno può escludere che abbia delle responsabilità, ma non appartenenti ad azioni dirette.

stefano ansaldi

 

Il telefonino del dottore è sparito. Un'ora prima della morte. L'hanno rubato? Se l'ha buttato lui, l'avrebbe fatto per nascondere numeri e messaggi che voleva rimanessero segreti. Il che apre una gamma di ipotesi sulla sfera intima, o forse, di nuovo, sull'ossessionata ricerca di soldi che lo obbligava a domandare prestiti. Non aveva denaro in quella sua 24 ore, vuota - il contatto avrebbe dovuto riempirla di banconote - eccetto che per dei biscotti. Gli restava il Rolex. Un forte valore ma inferiore a quello affettivo. Stava sul marciapiede, il cinturino richiuso come gli orologi tolti e appoggiati prima del sonno.

omicidio stefano ansaldistefano ansaldistefano ansaldi

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...