
GIUSTIZIA BABILONIA - I PM DI BARI AVEVANO FERMATO L’AFGANO HAKIM NASIRI CONSIDERANDOLO VICINO AL TERRORISMO PALESTINESE MA POCHI GIORNI DOPO IL GIP LO HA RIMESSO IN LIBERTÀ - SULL'ALTRO FERMATO, ZULFIQAR AMJAD, SI SONO ESPRESSI DUE GIUDICI: UNO A FAVORE DELLA SCARCERAZIONE E L’ALTRO NO
Angela Balenzano per il “Corriere della Sera”
«Appare chiara la vicinanza ideologica e politico-religiosa ai gruppi violenti palestinesi». Così scriveva il pm della procura antimafia di Bari, Roberto Rossi, nel provvedimento che martedì scorso ha portato al fermo di Hakim Nasiri, afghano di 23 anni. Gli era stato contestato il reato di associazione finalizzata al terrorismo.
Nella giornata di ieri è stato rimesso in libertà al termine dell' interrogatorio nel carcere di Bari davanti al gip Francesco Agnino. Nasiri si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice non ha convalidato il fermo e ha rigettato la richiesta di applicazione della misura cautelare per il reato di terrorismo. Nei prossimi giorni la procura barese impugnerà il provvedimento.
Due invece i gip che si sono pronunciati sulla posizione del 24enne pakistano Zulfiqar Amjad fermato a Milano nell' ambito della stessa inchiesta: mentre a Milano il giudice Manuela Accurso Tegano non ha convalidato il fermo disponendo la scarcerazione, il gip di Bari ha emesso ordinanza di custodia cautelare ed è quindi rimasto in carcere perché è accusato anche di favoreggiamento dell' immigrazione clandestina.
Lo stesso reato è stato contestato al terzo degli indagati, l' afghano 29enne Gulistan Ahmadzai, interrogato ieri: anche lui resterà in cella. «Gli elementi indiziari offerti - scrive nel provvedimento il giudice barese Agnino riferendosi al presunto terrorista Hakim Nasiri - si sostanziano prevalentemente se non esclusivamente in documenti informatici di contenuto prevalentemente ideologico inneggianti al Jihad e al "martirio" con assenza di qualsivoglia documento di carattere più operativo.
Dall' esame degli elementi probatori deve escludersi la sussistenza di un gruppo impegnato in attività di ricerca, selezione, riproduzione di documenti idonei a diffondere l' idea terroristica». Secondo la procura di Bari invece la presunta cellula terroristica era pronta colpire l' Italia e l' Inghilterra.
Sui video trovati nei telefonini degli indagati il gip scrive ancora: «Neutra appare la ripresa video di luoghi ritenuti dagli inquirenti sensibili in vista di possibili attentati, dal momento che non può omettersi in questa sede che i video estrapolati hanno durata di pochi secondi, certamente insufficiente al fine di procedere ad uno studio dei luoghi da colpire, procedendo ad una attenta e capillare pianificazione del bersaglio preso di mira. Né può condividersi l' assunto della Procura ad avviso della quale costituirebbero riscontro alle "immaginate" azioni terroristiche le foto relative al Colosseo ovvero ai Fori Imperiali, trattandosi di monumenti del patrimonio culturale mondiale, con la conseguenza che le loro fotografie non costituiscono alcuna anomalia».
«È una vicenda ingigantita, un abbaglio preso per la semplice foto di una persona con un mitra giocattolo in mano - dice Adriano Pallesca, l' avvocato difensore di Nasiri -, nei prossimi giorni chiederemo di rendere interrogatorio». Incensurato e per la prima volta in cella, Nasiri «ha pianto molto», ha concluso il legale.