roberta bonasia

“HA OTTENUTO SOLDI E UNA CASA A MILANO PER MENTIRE SULLE CENE HOT CON BERLUSCONI” - ROBERTA BONASIA, 33 ANNI, EX INFERMIERA DELL’ASL DI MONCALIERI, COMPARIRÀ INSIEME AL CAV ALL’UDIENZA PRELIMINARE CON L’ACCUSA DI CALUNNIA, FALSA TESTIMONIANZA E CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI

Giuseppe Legato per www.lastampa.it

 

roberta bonasia miss torino 2010-01

Calunnia e falsa testimonianza. E corruzione in atti giudiziari in concorso – solo in questo caso – con l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Che avrebbe potuto contare sulle sue bugie ai processi milanesi versandole una cifra non inferiore a 80 mila euro di cui 55 mila in bonifici e 25 mila erogati con un assegno circolare. 

 

EX INFERMIERA 

Roberta Bonasia, 33 anni, ex infermiera dell’Asl To5 di Moncalieri, comparirà – insieme all’ex premier - di fronte al giudice Francesca Christillin il 30 gennaio prossimo a Torino per l’udienza preliminare. Ore 9, aula 33.

 

roberta bonasia

Il pm Laura Longo ha chiesto il rinvio a giudizio di entrambi nell’ambito di uno stralcio del procedimento Ruby-Ter. E tra «le utilità» che Berlusconi avrebbe concesso alla signora Bonasia (e che lei avrebbe accettato in cambio – secondo l’accusa – di false testimonianze) c’era anche un alloggio in comodato d’uso gratuito al ventiduesimo piano del Palazzo Velasca, nell’omonima piazza al civico 5 a Milano «formalmente condotto da Francesco Calogero Magnano uomo di fiducia di Berlusconi». 

roberta bonasia

 

Soldi e un alloggio a canone zero. Eccolo – secondo l’accusa - il prezzo delle presunte bugie della bella ragazza di Nichelino passata per due fortunate apparizioni a Miss Torino e Miss Padania, finalista a Miss Italia con una carriera lanciata in due trasmissioni in onda sui canali Mediaset e infine travolta - il 17 gennaio 2011 - dalle prime indiscrezioni di stampa secondo le quali era diventata la «preferita» del Cavaliere. 

 

«AIUTO PER UN PARENTE» 

Un’intercettazione telefonica agli atti delle indagini di Milano sconquassò un inverno di attese e sogni lavorativi: «Ha preso possesso di tutto, pretende di tutto. Lui è preso». Dove a parlare al telefono sono Fede e Mora. Dove «lui» sarebbe l’ex presidente del Consiglio. 

 

roberta bonasia

Il 29 aprile 2016 un giudice di Milano ha deciso di «spacchettare» il processo principale Ruby/Ter e di trasferire gli atti a sette diverse procure per competenza territoriale. Il procedimento radica a Torino perché la riscossione dei bonifici sarebbe avvenuta in una filiale bancaria di Settimo. Il reato contestato a Berlusconi, difeso dal professor Franco Coppi e dal collega Federico Cecconi, avrebbe coperto un arco temporale compreso tra novembre 2011 e giugno 2015.

 

Nella difesa di Roberta Bonasia è da poco subentrato l’avvocato torinese Stefano Tizzani che la assiste insieme al collega Maurizio Milan. «I soldi ricevuti erano un aiuto per un parente che aveva gravi problemi di salute ed era bisognoso di cure costose». Questo è uno degli argomenti della linea difensiva. 

 

RUBY BERLUSCONI

Bonasia, in veste di testimone, avrebbe mentito in due diversi processi che si sono celebrati a Milano nei confronti – uno – di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti e – l’altro – di Berlusconi. Raccontando – nel dettaglio – che nella cena tenutasi ad Arcore il 22 agosto 2010 «nulla di strano era accaduto».

 

Che «le ospiti erano rimaste sedute a tavola senza ballare» che dopo cena, nel piano seminterrato, «nessuna si era denudato totalmente o parzialmente o aveva avuto contatti corporei di natura sessuale con Berlusconi». Mentendo secondo i pm. Una volta convocata come teste nei due processi «accettava – si legge nella richiesta di rinvio a giudizio – la promessa corruttiva finalizzata a rendere false deposizioni».  

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