LA FUGA DI GAS FINISCE IN PROCURA - I PM DI ROMA APRONO UN FASCICOLO SUL RUOLO DELL’ENI NEL RAPIMENTO SHALABAYEVA - MA SCARONI HA PRESENTATO UNA CONTRO-DENUNCIA

Fabio Tonacci per ‘La Repubblica'

Che ruolo ha avuto l'Eni nel caso Ablyazov? Quello di ignaro spettatore, come non ha mancato di ribadire più volte il suo amministratore delegato? O quello di "investigatore" per conto di una dittatura straniera? La procura di Roma, che indaga sulla deportazione di Alua e Alma Shalabayeva, figlia e moglie del dissidente kazako, vuole approfondire la questione, finora rimasta nel limbo dei retroscena non documentati, delle supposizioni, delle millanterie anche.

E lo fa acquisendo il video dell'inchiesta di Report intitolata "L'ostaggio", andata in onda il 25 novembre scorso. A interessare i magistrati è il passaggio in cui un "dirigente della società idrocarburi", così presentato senza nome e cognome e ripreso di spalle, racconta come il governo kazako del dittatore Nazarbayev contattò gli uomini della Security dell'Eni per rintracciare in Italia Mukthar Ablyazov.

«Lo trovano nella sua villa di Casalpalocco vicino a Roma e poi passano la notizia ai nostri servizi segreti che inventano il giro delle agenzie investigative: quella israeliana che passa la palla a quella italiana per tenerlo d'occhio ». Ad avvertire il dissidente prima del blitz per dargli la possibilità di scappare in Francia (dove ora è detenuto), secondo la fonte anonima, sarebbero stati gli stessi servizi, «perché non volevano che i kazaki lo prendessero in Italia. A quel punto Scaroni chiama Valentino Valentini, l'uomo di Berlusconi per i rapporti con la Russia. Valentini si mette in contatto con il ministero... Procaccini, Alfano... e dice risolvete».

Quello che succede dopo è storia nota: il fermo di Alma Shalabayeva, i diplomatici di Astana che per tre giorni entrano ed escono indisturbati dal Viminale, l'espatrio frettoloso e forzato della donna e della figlia ad Astana.

Una ricostruzione che l'ad di Eni Paolo Scaroni smentisce, ricordando di aver presentato un esposto in procura per l'accertamento della vicenda. In effetti sulla scrivania del pm Eugenio Albamonte, che ha ottenuto l'acquisizione del video di Report a metà della scorsa settimana, c'è anche il fascicolo con l'accusa di diffamazione contro il programma di Milena Gabanelli e contro l'autore dell'inchiesta Paolo Mondani, querelati dall'Eni. Che già ha chiesto 25 milioni di euro di danni alla trasmissione per una precedente puntata.

Al momento sul registro degli indagati per sequestro di persona Albamonte ha iscritto i nomi dell'ambasciatore del Kazakhstan in Italia, Andrian Yelemessov, del consigliere per gli affari politici, Nurlan Khassen, e dell'addetto agli affari consolari, Yerzhan Yessirkepov.

Sentirà presto il cronista e forse potrebbe convocare anche alcuni dirigenti dell'Eni come persone informate dei fatti. Gli interessi della società italiana in Kazakhstan sono molti, a cominciare dal mega giacimento di gas del Kashagan, uno dei più grandi al mondo, a 80 chilometri da Atyrau. Quando il "pasticcio kakazo" finì sui giornali, nel giugno scorso, Scaroni rassicurò il nostro governo sulla totale estraneità. «Due settimane fa abbiamo presentato un'interpellanza urgente al governo - dice il capogruppo di Sel in commissione Esteri, Arturo Scotto - aspettiamo anche da Alfano la sua verità».

 

mukthar ablyazov figlia alua e alma shalabayeva Ablyazov SCARONI E SERVILLOalua e alma shalabayeva Da sx Paolo Mondani Valeria Secchi Valentino ValentiniMILENA GABANELLI NELLA REDAZIONE DI REPORT FOTO LUCIANO VITI PER SETTE

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