I PM DI SIENA CI DEVONO MOLTE SPIEGAZIONI - ORA SPUNTANO 61 FOTO E DUE VIDEO GIRATI DALLA POLIZIA LA SERA IN CUI MORI’ DAVID ROSSI, IL 6 MARZO 2013: E’ MATERIALE INEDITO, PERCHÉ NON FU ALLEGATO AL FASCICOLO CHE I PM SENESI APRIRONO PER INDAGARE - È L'ENNESIMO ELEMENTO CHE INNESCA DUBBI SU COME VENNERO CONDOTTE LE INDAGINI 8 ANNI FA. NEI GIORNI SCORSI IL COLONNELLO AGLIECO AVEVA RACCONTATO CHE, SUBITO DOPO LA MORTE DELL’EX CAPO DELLA COMUNICAZIONE MPS, L'ALLORA PM SENESE ANTONINO NASTASI...

inchiesta delle iene su david rossi 1

Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”

 

La morte di David Rossi è un giallo sempre più fitto: ora spuntano 61 foto e due video girati dalla polizia la tragica sera del 6 marzo 2013. Si tratta di materiale inedito, perché non allegato al fascicolo che i pm senesi aprirono per indagare sulla morte del capo della comunicazione di Mps, morto dopo essere volato giù dal terzo piano del suo ufficio di Rocca Salimbeni, a Siena. Il caso è stato sollevato da Massimo Giletti a Non è l'Arena su La7.

 

aldo natalini

Nell'indagine della Procura, chiusa come «suicidio», risultavano già 60 fotografie, realizzate da una poliziotta della scientifica, Federica Romano, intervenuta la notte della tragedia scattando e filmando sequenze sullo stato dei luoghi nella stanza in cui lavorava Rossi. Il materiale inedito, la cui esistenza era emersa il 25 novembre durante l'audizione alla Camera della medesima Romano, è stato ora acquisito dalla commissione parlamentare istituita per far luce sui troppi punti oscuri della tragedia.

 

l orologio che cade accanto a david rossi mezzora dopo il volo

«Queste foto e questi video non sono stati distrutti, ma erano custoditi negli archivi della questura di Siena - spiegano fonti interne alla commissione -. Si tratta di un atto doveroso. Perché i pm senesi non allegarono questo materiale? Erano doppioni? Erano immagini giudicate non rilevanti? E perché? Troppe cose non tornano».

 

Ma le ultime novità, compresa la testimonianza di una blogger senese che aveva incontrato Rossi prima della tragedia ma non venne poi interrogata, hanno innescato un'accelerazione. La commissione parlamentare ha infatti deliberato la trasmissione al Csm, al procuratore generale presso la Cassazione e alla Procura di Genova di copia dei resoconti stenografici, anche nella parte segreta, dell'audizione del colonnello dei carabinieri Aglieco, di quella del luogotenente Nesticò e dei poliziotti Gigli, Marini e Romano.

 

PASQUALE AGLIECO

Ai medesimi destinatari saranno inviate le copie delle 121 fotografie scattate in totale da quest' ultima. «La morte di Rossi, a distanza di anni, è avvolta nel mistero. Le ombre, le omissioni e i depistaggi sull'ex manager di Mps, sono ormai evidenti. Noi di Fratelli d'Italia - dice la leader Giorgia Meloni - ci siamo sempre battuti per la ricerca della verità. Ci auguriamo che la Procura riapra presto le indagini».

 

I deputati della commissione, promossa appunto da FdI, hanno ricevuto una chiavetta contenente le immagini, tutte criptate e visibili solo con un complicato sistema. Più componenti chiedono ora di desecretare foto e video inediti, per poterli comparare con il materiale agli atti, già per il 21 dicembre prossimo.

ANTONINO NASTASI

 

Perché quel giorno, a Siena, su richiesta della commissione parlamentare verrà nuovamente simulata la caduta di Rossi per mezzo di un avveniristico sistema 3D che, grazie alla collaborazione tra il Ris dei carabinieri e l'università, è in grado di riprodurre nel dettaglio la dinamica della tragedia di quella sera, tenendo conto anche delle condizioni di buio e di pioggia.

 

L'esistenza di materiale inedito non allegato al faldone sulla morte di Rossi è l'ennesimo elemento che innesca dubbi su come vennero condotte le indagini 8 anni fa. Nei giorni scorsi il colonnello Aglieco aveva raccontato che, subito dopo la morte del capo della comunicazione di Mps, l'allora pm senese Antonino Nastasi (lo stesso co-titolare dell'inchiesta sulla fondazione Open di Matteo Renzi) avrebbe risposto a una chiamata sul cellulare di Rossi mentre si trovava nel suo ufficio per i primi rilievi, aprendo quindi all'ipotesi di inquinamento della scena di un possibile crimine.

 

ANTONINO NASTASI

Infine, ieri in commissione, è stata ascoltata la mental coach Carla Ciani, consulente di Mps, che vide Rossi poco prima della tragedia: «Non ho avuto la percezione e non sono assolutamente in grado di poter immaginare il fatto che potesse prendere una decisione del genere (il suicidio, ndr ) - ha concluso -. Ho lasciato una persona lucida e anche sul pezzo rispetto alle cose che avrebbe dovuto fare».

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…