I POPOLARI EUROPEI HANNO UN DISPERATO BISOGNO DI GIORGIA MELONI. MA UN MATRIMONIO NON È COSÌ SEMPLICE – IN VISTA DELLE ELEZIONI DEL 2024, CON I SOCIALISTI IN DISARMO, AL PPE POTREBBERO SERVIRE I VOTI DEI CONSERVATORI DI ECR PER FORMARE UNA MAGGIORANZA - LA “DUCETTA” HA IMPRESSIONATO POSITIVAMENTE LA CDU TEDESCA PER LE POSIZIONI SU ECONOMIA E UCRAINA. L'OSTACOLO PRINCIPALE PER ALLA “CONVERGENZA” TRA POPOLARI E CONSERVATORI È RAPPRESENTATO DALLA POLONIA…
Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”
MANFRED WEBER INCONTRA GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI - 11 NOVEMBRE 2022
«Una convergenza tra Popolari europei e Giorgia Meloni non è impensabile, ma è vincolata a delle condizioni. E noi del Ppe stiamo alla finestra. La campagna elettorale per le elezioni europee sarà dura. Chi ci dice che non tornerà la Meloni “di prima”, che non tirerà fuori i suoi argomenti populisti, sovranisti e anti-europei?».
Ecco il primo dubbio che emerge nelle confidenze di tre autorevoli politici della Cdu tedesca e un esponente di primissimo piano del Ppe. A microfoni spenti ammettono che Meloni li ha sorpresi positivamente, e su due temi fondamentali come la manovra e l’Ucraina. [...]
MANFRED WEBER A PALAZZO CHIGI PER INCONTRARE GIORGIA MELONI
Oltre al sostegno all’Ucraina, la conditio sine qua non perché Meloni possa dialogare in futuro con una famiglia politica che da decenni dà le carte in Europa, è che dimostri la sua fedeltà alla Nato, abbia una posizione filoeuropeista e garantisca il rispetto, in Italia, dello Stato di diritto. […]
[...] I popolari, però, hanno un problema di fondo. Primo, Berlusconi è diventato più marginale: sono lontani i tempi in cui portava in dote oltre il 30% dei voti. Secondo, dopo la dipartita di Merkel, il Ppe non vanta più alcun premier in un grande Paese Ue.
Ma i popolari vogliono continuare a governare, costruire maggioranze per decidere gli esecutivi di Bruxelles e le politiche europee. Hanno bisogno di assicurarsi una maggioranza nel prossimo Parlamento europeo. E se c’è qualcuno che oggi può aspirare in Italia a prendere i voti che una volta prendeva “Silvio”, è Giorgia Meloni, che, fattore non trascurabile per i popolari, è premier del terzo maggior Paese in Europa.
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Quali forme di collaborazione si possano immaginare, dunque? Le fonti concordano che per un ingresso di Fratelli d’Italia nel Ppe ci vorrebbero “anni”. È poco plausibile. Tuttavia, anche una convergenza tra Popolari e Conservatori, il gruppo presieduto da Meloni, è complicata. E il motivo è la Polonia. Il partito al governo, Diritto e giustizia, è alleato di Meloni.
[...] Quattro mesi prima dell’invasione dell’Ucraina, la Ue si è trovata sull’orlo di una “Polexit”. E la difesa di Kiev assunta da Morawiecki dopo l’invasione russa non basta a superare le riserve dei Popolari verso un partito che ha spazzato via lo Stato di diritto. Anche perché Piattaforma civica, il partito moderato di Donald Tusk, grande rivale del governo Morawiecki che vuole provare a vincere le elezioni in autunno, fa parte del Ppe.
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[...] «Ma chissà cosa succederà dopo le Europee», ragiona una fonte della Cdu, «chissà se i Conservatori saranno ancora gli stessi, se la composizione resterà quella attuale o se si disgregheranno. In ogni caso, se Meloni accetterà le condizioni del Ppe, se continuerà a essere pragmatica, un dialogo sarà possibile». […]
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